L’incipit di uno dei più famosi romanzi nella storia della letteratura mondiale, La ricerca del tempo perduto di Proust, rimanda alla madeleine, un piccolo dolcetto burroso a forma di conchiglia che, imbevuto nel tè, ha lo straordinario potere di evocare profumi e sapori legati al passato dello scrittore.

Distanti ma non troppo

La grande intuizione di Proust fu che l’olfatto e il gusto hanno un ruolo fondamentale per la memoria e per il recupero dei ricordi. Oggi le moderne neuroscienze sanno che aveva ragione in quanto sono gli unici due sensi direttamente collegati all’ippocampo, che è il centro della memoria a lungo termine.

Se poi il tempo trascorso è relativamente breve, l’esperimento riesce appieno! Per cui noi a tavola, durante la cena presso Il Vecchio Gazebo a Molfetta che ha visto a confronto i sapori pugliesi con quelli del Trentino Alto Adige, abbiamo subito riportato alla mente ma soprattutto al palato, il gusto dei piatti di una regione in cui siamo stati pochissimo tempo fa per gustare le speciliatà della tradizione del Törggelen.

a tavola

Ma l’elemento stuzzicante è stato sicuramente il “matrimonio” con vini e birre prodotti in Puglia insieme all’alternarsi di portate nostrane a proposte di una regione “distante, ma non troppo”, perché i profumi e i sapori di terre lontane a tavola si incontrano sempre bene.

Puglia Trentino

La serata, diretta magistralmente dal manager e padrone di casa Giuseppe Petruzzella, è stata presentata, piatto dopo piatto, dal giornalista Carlo Sacco che ha dato il giusto rilievo, chiamandoli a intervenire al microfono, a produttori e ospiti tra cui, inaspettatamente, anche noi!

La cena è stata aperta dal resident chef Leo Mezzina che ha proposto la darnetta di sgombro con le puntarelle di Molfetta su brodetto freddo agrumato di cicoria, con pomodorini ciliegina semi dry e chiacchiera salata al pepe nero: un piatto realizzato con una fetta di pesce, tagliata a crudo e ricavata dal filetto dello sgombro come ci ha spiegato il professor Giacomo Giancaspro che, seduto alla nostra stessa tavola, non ha mancato di assicurare la sua consulenza tecnica ed enogastronomica a tutta la platea.

Con la seconda proposta è arrivato in tavola il Trentino Alto Adige dello chef ospite Valerio de Tullio, originario di Molfetta, ma trapiantato tra le cime delle Dolomiti trentine: il filetto di cervo in crosta alle erbe di montagna servito con rosti di patate, crauti rossi, polvere di pino mugo e riduzione di funghi porcini, che ci ha immediatamente teletrasportato in Sud Tirol.

Su entrambi i piatti è stato abbinato un rosato ottenuto da uve Nero di Troia dell’Azienda Agricola Mazzone di Ruvo di Puglia, partner della serata, che ha fornito anche il Nero di Troia in purezza che ha accompagnato il primo piatto, uno sformatino di tagliatelle al ragù di cinghiale mantecati al cioccolato fondente e mirtilli rossi con cialda di canestrato trentino, opera dello chef de Tullio.

Mentre con l’inedita pizza realizzata dal pizzaiolo Sharoxan De Leo con un impasto a base di semola pugliese e condita con ragù di brasciole alla pugliese abbiamo bevuto la birra Apaks del Birrificio Rebeers di Foggia, presentata direttamente da Michele Solimando che ha poi intrattenuto piacevolmente i presenti con nozioni sulla produzione, sugli stili e sugli abbinamenti migliori tra birra e cibo.
Menzione speciale per le ottime brasciole preparate con la carne messa a disposizione dalla Macelleria di Malerba Giuseppe, partner della golosa serata insieme all’Azienda Agricola Mazzone e a Rebeers.

La dolcissima chiusura a cura dello chef Mezzina ha visto a pari merito la presenza di entrambe le regioni: la Puglia con la cartellata Senatore Cappelli con gelato al vin cotto, ma con intensi sentori di liquirizia, e piccola meringa millefiori e il Trentino Alto Adige con lo strudel di mele rivisitato.

a tavola

E prima di salutarsi, tra chiacchiere, arrivederci e nuovi futuri appuntamenti, un brindisi a base di Grappa di Amarone della Distilleria Marzadro di Nogaredo nella provincia di Trento.
Gira voce che il prossimo appuntamento sarà a marzo e racconterà un incontro molto intrigante tra birra e formaggi. Non ci resta che attendere, già con l’acquolina in bocca!

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