Durante le feste tra Natale, Capodanno e l’Epifania ci si può ritagliare il momento giusto per dedicarsi alla visita di qualche retrospettiva o esposizione. Ne suggeriamo qualcuna presentando un elenco giocoforza incompleto e redatto secondo i nostri gusti.

Vi segnaliamo 20 mostre da non mancare, spostandoci in differenti zone della penisola.
A Palazzo Ducale di Genova da non perdere i capolavori di Picasso dal Museo Picasso di Parigi: per questa mostra avete tempo fino a maggio del 2018.

Fino all’8 aprile alla Basilica Palladiana di Vicenza è allestita la grande e affollatissima mostra su Van Gogh, mentre al Mart di Rovereto il protagonista fino al 2 aprile è “Realismo Magico – L’incanto nella pittura italiana degli anni Venti e Trenta”, con opere di Cagnaccio di San Pietro, Felice Casorati, Antonio Donghi, Achille Funi, Carlo Levi e Ubaldo Oppi.

Torino offre una grande retrospettiva: “Toulouse-Lautrec. La Belle Epoque”, dedicata al maestro francese, 170 opere esposte fino al 5 marzo a Palazzo Chiablese provenienti dell’Herakleidon Museum di Atene. Preso la Reggia della Venaria la mostra “Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga”, in cui sono riuniti i più importanti artisti a cavallo tra il XVI e XVII secolo, e l’esposizione “Le meraviglie degli Zar”, che ripercorre con un centinaio di opere tra dipinti, abiti, porcellane, arazzi e oggetti preziosi lo splendore del palazzo imperiale di Peterhof. Mentre nella Mole Antonelliana, il museo del cinema dà spazio alle star pelose come Rin Tin Tin e Lassie nella divertente mostra “Bestiale!” Fino all’8 gennaio.

A Bologna i più eccentrici artisti del Novecento: a palazzo Albergati l’esibizione, La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo, in cui protagonista è la celeberrima coppia dell’arte Frida Kahlo e Diego Rivera e a Palazzo Belloni “Dalì Experience”, una mostra originale e poliedrica in cui le 200 opere saranno al centro di un percorso multimediale che calerà il visitatore nei paesaggi onirici e surreali di Salvador Dalì, aperta fino a maggio.

Milano: a Palazzo Reale sono in corso le tre grandi mostre evento su Caravaggio, Toulouse-Lautrec e James Nachtwey, pluripremiato fotografo americano, considerato l’erede di Robert Capa; alle Gallerie d’Italia, in piazza Scala, i protagonisti sono gli autori del “Dopo Caravaggio”, e di fianco, a Palazzo Marino, fino all’8 gennaio in esposizione la Sacra conversazione di Tiziano proveniente da Ancona (fino al 14 gennaio).

A Firenze continua la mostra a Palazzo Strozzi “Il Cinquecento a Firenze – Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna” (fino al 21 gennaio).

A Roma c’è tempo fino all’11 febbraio per ammirare i capolavori di Monet provenienti dal Musée Marmottan di Parigi in mostra al complesso del Vittoriano. Invece alle Scuderie del Quirinale “Picasso tra cubismo e classicismo” (fino al 21 gennaio). A Palazzo Barberini spazio all’Arcimboldo, rassegna dedicata all’originale artista aperta fino all’11 febbraio.

A Bari presso la Pinacoteca Metropolitana di Bari in mostra le dieci grandi sculture di Sandro Chia, copie 1/1 in terracotta tratte da altrettanti elementi del celebre esercito di guerrieri dell’imperatore Qin Shi Huang ritrovate in Cina, nei pressi di Xi’an, nel lontano 1974, rielaborate dal grande artista toscano (fino al 31 marzo).

A Palermo fino al 7 gennaio la mostra “Andy Warhol – L’Arte di essere famosi” a Palazzo Sant’Elia: esposti 180 differenti soggetti, tra opere uniche, multipli ed oggetti d’arte, della Rosini Gutman Collection, che abbracciano gran parte dell’intero percorso artistico ed iconografico dell’artista, dal 1957 al 1987.

In anteprima, poi, l’amico Lorenzo Madaro ci segnala Più di cinquant’anni di magnifici fallimenti, in cui oltre cento fotografie di Oliviero Toscani saranno esposte dal 20 gennaio al 31 marzo 2018 nel Castello di Otranto. L’esposizione, curata da Nicolas Ballario e coordinata da Lorenzo Madaro, metterà in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra.

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