Madreterra Fest: storie di terra, terra di storie

Dove e con chiMadreterra Fest: storie di terra, terra di storie
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Madreterra Fest, nella sua prima edizione, ha voluto raccontare le storie di quella porzione di territorio pugliese definita Alto Tavoliere, in provincia di Foggia tra San Severo, San Paolo di Civitate e San Nicandro Garganico.
Organizzato da One Eventi di Salvatore di Matteo e finanziato da Pugliapromozione, fino al 1 dicembre prevede percorsi naturalistici, visite guidate immersive, laboratori, concerti, show cooking, degustazioni e masterclass.

Con Otto al Madreterra Fest

Tra questi ci siamo stati anche noi, compreso Otto, che abbiamo preso parte insieme all’esperta di marketing e comunicazione Nerina Di Nunzio anche alle visite aziendali del progetto di cooperazione “ME.TA DAUNA (Mercato della Terra Dauna) durante la mattinata di venerdì 15 novembre, dedicata alla scoperta della cooperativa Ortovolante che Francesco De Pasquale ha presentato nell’antica stalla di Posta Faugno, l’azienda agricola della famiglia Niro nelle campagne di San Paolo di Civitate.

Non eravamo mai stati prima in questo borgo che ci ha piacevolmente sorpreso con la sua piazza dalla forma allungata nella cui pavimentazione sono incastonate le vecchie fosse granarie. Siamo nel territorio di quello che è sempre stato considerato il granaio d’Italia: tra Foggia e dintorni erano presenti più di mille fosse granarie che, situate sotto il livello stradale e rivestite in pietra, consentivano agli agricoltori di conservare i cereali per lunghi periodi di tempo mantenendoli asciutti ed evitando la fermentazione. Un’altra piacevole sorpresa è stata il locale di Giuseppe che nel nome richiama il tema: Cum Grano Salis ospitato nelle sale a pianterreno di un antico palazzo.

Madre Terra Fest

Grano di varietà Senatore Cappelli è quello coltivato nei poderi di Luca Niro e della sua famiglia nell’azienda biologica Posta Faugno che da trenta anni porta avanti una tradizione agricola che rispetta e tutela l’ambiente. Grano che è alla base della pasta in vari formati proposta nel punto vendita aziendale insieme alle cinque tipologie di pomodoro trasformato, alle tre etichette di vino, al succo di melograno e all’olio extravergine di oliva. Ma ciò che sin dall’inizio ci ha incuriosito è stata la vocazione agricola scelta da Posta Faugno e introdotta da Luca dopo averne studiato a fondo gli effetti: l’Armonicoltura®.

Prima di approfondire in cosa consiste questo progetto di agricoltura biomusicale, vi vogliamo raccontare le sensazioni che il luogo ci ha fatto provare. L’armonia non è solo nel nome: si respira tutt’intorno, arrivando alla masseria tra i campi di cotone, ultima coltivazione introdotta dai Niro in ordine di tempo, fino all’accoglienza dei tre allegri cagnolini di casa. Qui sembrano tutti sereni, anche le caprette, le anatre e le galline che beccano i chicchi delle melegrane sotto gli alberi di olivo. E questa serenità diffusa avvolge anche chi visita l’azienda. Sarà merito della musica alla base del progetto l’Armonicoltura®?

Luca ci ha spiegato che così si chiama il modello di agricoltura, adottato nel 2018 e ancora oggi l’unico in Puglia, che favorisce la crescita armonica delle piante, migliorando la qualità organolettica dei prodotti con lo scopo di ridare musicalità agli alimenti. Ma come funziona? Basandosi sul principio che anche le piante sono in grado di ascoltare le frequenze e di trarre benefici dalla musica, sui cento ettari della masseria sono distribuiti gli altoparlanti che diffondono musica a 2000 watt di potenza sui terreni coltivati, con frequenze sonore di 432 Hz.

Madre Terra Fest

Luca ci ha assicurato che grazie a queste frequenze musicali i prodotti della terra crescono meglio, ma soprattutto si difendono meglio dagli attacchi parassitari. Insomma nel progetto, che si basa sugli studi di neurobiologia vegetale condotti dal professor Stefano Mancuso, arte e scienza vanno a braccetto: il dato di fatto è che la musica filodiffusa contribuisce al miglioramento della struttura dell’acqua a livello cellulare ed, essendo l’acqua un registratore naturale di frequenze, modula le reazioni chimiche all’interno delle molecole delle piante.

Madre Terra Fest

Sugli stessi terreni anche le api da cui la cooperativa Ortovolante produce il suo miele beneficiano di questa armonia. E non è un caso che queste due realtà accomunate dalla scelta biologica collaborino. Ortovolante si dedica alla produzione di miele artigianale a Posta Faugno e a quella dell’olio extravergine di oliva nel territorio tra San Paolo di Civitate e San Marco la Catola recuperando oliveti abbandonati. E lo fa non solo nel rispetto della natura, ma coinvolgendo persone con diverse tipologie di fragilità.

Dopo l’ascolto è arrivato il momento degli assaggi tra taralli al finocchietto, sott’oli e i biscotti dolci alle mandorle, tutti prodotti da alcune delle sedici realtà che costituiscono Oltre, la rete d’imprese che promuove il territorio, in un’ottica di responsabilità etica e sociale. Emiliano Moccia, giornalista da sempre impegnato nel sociale, ci ha parlato del consorzio e della bottega Centonove/novantasei con sede a Foggia in cui vengono venduti i prodotti lavorati da cooperative sociali sui campi confiscati e sequestrati alle mafie e articoli creati in contesti difficili come carceri e centri di accoglienza per persone con disagi psichici.

Il Madreterra Fest ha proposto nel pomeriggio una full immersion tra arte, storia e cultura con “La terra plasmata” al MAT, Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, ospitato nelle sale dell’ex-convento di San Francesco d’Assisi.
Qui, accolti dalla direttrice Elena Antonacci, abbiamo potuto visitare le sale espositive custodi dei manufatti locali dal Neolitico all’Età daunia fino al Medioevo.

Poi abbiamo assistito al laboratorio dedicato alle ceramiche a cura della ceramista Angela Quitadamo dell’Archeoclub di Monte Sant’Angelo a cui è seguito un buffet a base di formaggio e olio di olive Peranzana di produzione locale.

In un evento come il Madreterra Fest che promuove il territorio non poteva certo mancare grande attenzione all’ospitalità e al cibo. A San Severo abbiamo alloggiato insieme al nostro Otto presso il confortevole B&B Romano e cenato nell’elegante ristorante La Fossa del Grano, che propone raffinati piatti di terra e di mare e dove abbiamo assaggiato le “nevole” come si chiamano in paese le cartellate, mentre a Torremaggiore siamo stati travolti dall’allegra atmosfera e dalla musica del Bottegon pub & bar di Angelo.

Madre Terra Fest

Madreterra Fest continua il suo percorso fino al 1 dicembre, con diversi appuntamenti alla scoperta di San Severo, mentre il programma di ME.TA DAUNA prosegue giovedì 28 novembre con la visita all’azienda agricola Laidò e ad Agrumi Vecera tra Vico del Gargano, Rodi Garganico e Ischitella, dove si coltivano arancia “Bionda” e limone “Femminello” per poi concludersi martedì 3 dicembre con le aziende Palma e Carlucci Food di Torremaggiore, tra olio extravergine di oliva e liquori artigianali, preparati con ingredienti naturali e ricette tradizionali.

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Comments

  1. E, cara Patrizia, dato che siamo anche noi al 90% costituiti da acqua ed essendo l’acqua un registratore naturale di frequenze, la musica provoca reazioni chimiche all’interno delle molecole di tutti gli esseri viventi. Dunque stiamo meglio ascoltando musica: è un dato di fatto!

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