Da tempo Santorini aveva conquistato i nostri sogni attraverso le foto delle sue cupole blu che si stagliano sull’azzurro del cielo e del mare contrastando con le basi dal bianco accecante che a loro volta emergono dal nero striato di rosso delle pareti rocciose della caldera, al centro della scena.

Tra il blu delle cupole e della caldera

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E quando finalmente abbiamo realizzato il nostro sogno la sua leggendaria bellezza ci ha tolto il respiro e rubato il cuore. Tante le immagini e le parole che hanno provato a descrivere i panorami che si ammirano da ogni angolo della caldera, le chiese colorate, i tramonti da applauso ma vivere questo dal vivo è tutt’altra cosa.

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E se appunto, al centro della scena c’è la caldera, quell’immensa voragine che rappresenta il cuore dell’isola, la parte più scenografica è sicuramente quella a nord con i candidi borghi a fare da corona alle ripide e alte scogliere.

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La passeggiata che da Thira porta fino a Imerovigli passando per Firostefani e da lì fino a Oia, è un’esperienza che non si dimentica, soprattutto se fatta all’imbrunire quando i colori netti delle case, delle chiese e delle rocce sfumano in tonalità più morbide e meno definite.

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Non deludono le aspettative i balconi naturali di Thira e Oia, le fotografatissime cittadine affacciate sulla caldera bianche come la neve. A cominciare da Thira e dalla sua scintillante cattedrale ortodossa ricostruita dopo il terribile terremoto del 1956.

Rappresenta il monumento simbolo con la sua cupola immensa e si trova a ridosso delle terrazze che offrono le indimenticabili viste sulla caldera. All’interno splendono i bellissimi affreschi di Cristoforo Assimis e il grande lampadario dorato.

Perdetevi nelle strade di questa affollata cittadina tra i negozi che vendono un po’ di tutto, le scintillanti gioiellerie e le case candide incastonate nella roccia sopra a ripide scogliere a picco sul mare fra le quali quasi d’improvviso si aprono splendidi scorci sul blu.

E affacciatevi sul porto dove ormeggiano tutte le navi da crociera che è raggiungibile dal centro della cittadina attraverso una scala di 587 gradini a piedi o a dorso di mulo o attraverso una moderna funivia.

Ma le cupole blu più ritratte al mondo si trovano a Oia e sono quelle delle chiese di Agios Spyridonas e di Anastasis e ce ne accorgiamo subito notando la folla che vi si accalca davanti cercando l’inquadratura perfetta, tra cui c’è un gruppetto di ragazze orientali che si fanno un vero e proprio servizio fotografico di moda cambiandosi i vestiti e gli accessori come fossero su una passerella.

Il punto più alto di Oia è il castello che era la sede della famiglia Argyri sotto i veneziani e che oggi viene preso d’assalto dai turisti per scattare le foto al mitico tramonto.

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Un altro scorcio tra i più immortalati è quello che riprende i mulini a vento che si tingono di rosa quando il sole scende sul mare e prima di venire inghiottito dal profilo dell’isola di Folegandros sembra quasi sospeso tra terra e cielo: una delle magie dei tramonti di Santorini che ci siamo comunque goduta malgrado i grandi cappelli delle turiste giapponesi dotate di mascherine d’ordinanza.

Nonostante il vento non ci abbia lasciato tregua abbiamo volentieri affrontato il tragitto che porta da Thira a Oia in una passeggiata che regala scorci indimenticabili. Da Thira si raggiunge Firostefani: tra i due borghi non c’è soluzione di continuità e basta seguire un sentiero per trovarsi immersi nel piccolo borgo tra mulini, negozietti e interessanti ristoranti, il tutto vista caldera.

Lungo la strada, a Imerovigli si trova il convento di Agios Nikolaos, datato intorno al 1651 e dedicato ai tre santi Panteleimon, Zoodocos Pighi e Nicola.

Da qui parte il sentiero che conduce a Skaros, un tempo il più importante borgo fortificato di Santorini. Oggi rimane solo la grande roccia, Skaros Rock, alta circa 20 metri, qualche rudere e la piccola cappella di Agios Ioannis Katiforis.

Sul punto più alto dell’isola, invece, a oltre 300 metri di altitudine si trova Imerovigli che domina l’intera isola, tanto che nei secoli passati è stato il principale avamposto difensivo: il suo nome deriva appunto da “vigla” che significa “vigilare” e “imera” che significa “giorno”.

E’ una cittadina tranquilla rispetto a Thira e Oia, perché le uniche persone che vi si aggirano sono i clienti degli splendidi alberghi vista caldera. Per cui si passeggia su e giù per gli scalini che conducono al mare tra resort incastrati uno dentro l’altro, con le terrazze sovrapposte dotate di jacuzzi e divani per accogliere gli ospiti pronti ad ammirare gli spettacolari tramonti.

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Dopo si può raggiungere Oia: a piedi sono necessarie circa due ore e mezzo. A chi non se la sente di affrontare il percorso suggeriamo la strada panoramica che in auto raggiunge il pittoresco borgo passando per Finikia, il villaggio dei contadini che lavoravano nelle pianure e nelle vigne, che oggi rappresenta una buona alternativa per soggiornare a due passi dalla ben più cara Oia a cui da qui si arriva attraverso una breve passeggiata.

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A Oia si va per assistere al meraviglioso tramonto ma anche per girovagare tra vicoli e negozietti. Vale una visita anche l’Atlantis Books, considerata da The Guardian come una tra le 10 librerie più belle del mondo, e aperta nel 2004 da un gruppo di amici provenienti da Cipro, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, che dopo aver trascorso una vacanza a Santorini se ne innamorarono a tal punto da aprirci la loro attività.

Nella baia sotto Oia c’è il grazioso borgo di pescatori di Ammoudi, con il suo porticciolo e i ristoranti pied dans l’eau da raggiungere al tramonto per una cena romantica. Noi ci siamo stati l’ultima sera per salutare degnamente Santorini con una sontuosa cena a base di pesce, ma dal costo molto accessibile. Con il plus del divertimento, condiviso insieme alle risate con la titolare del ristorante seduta come una regina a sovrintendere il suo locale, e dovuto alle onde del mare che arrivavano fino ai tavoli schermati da tende plastificate trasparenti e all’acqua che scorreva sul pavimento da evitare sollevando prontamente i piedi.

6 COMMENTS

  1. Grazie Rosalia e Michele,perchè mi avete fatto vivere assieme a voi le emozioni di panorami che,come dicevi tu Rosalia su twitter, finora ho solo ammirato su cataloghi e cartoline. Ho sentito il calore di quei tramonti sui mulini, ho percorso stradine e salito gradini tra un borgo e l’altro ed ammirato le meravigliose chiese ortodosse.
    Per un attimo mi sono sentita in paradiso!

  2. Grazie a te per il tuo commento Simona che ha sintetizzato benissimo ciò che si prova: sentirsi più vicini al paradiso! 😍

  3. L’alta stagione ce l’hanno sconsigliata: per vedere il tramonto si rischia la terza fila (quando va bene). Ma al di là dei tramonti è tutto più godibile evitando l’estate piena, stagione in cui il caldo è torrido.

  4. Mi sono rivista nei paesaggi che hai saputo così bene dipingere a parole e ritrovata con una voglia matta di realizzare questo sogno. Compresa la cena sul mare e quella splendida libreria…

  5. Grazie Benedetta sono contenta di essere riuscita a “coinvolgere”! Riguardo la cena sul mare anche se con le onde è stato divertente, ci piacerebbe tornare con meno vento e un clima più tiepido 😊

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