Il tempo di una luna per vivere la prima dolcezza di un amore. E’ questo il senso della luna di miele, di quel periodo d’oro che la tradizione fa seguire al giorno delle nozze. Ma come è nata questa tradizione?

Il tempo di una luna per vivere l’amore

Nel mondo classico l’uomo rapiva la donna, nella realtà o solo simbolicamente, e il ratto prefigurava il matrimonio. Nel mondo moderno, dopo la cerimonia, gli sposi sembrano rapirsi a vicenda, per godere di una lunga intimità. Insomma, più che il banchetto e i regali, le fedi e le bomboniere, la torta e i confetti, l’abito bianco e il bouquet, è il viaggio che modifica lo status dei promessi sposi e li fa ritornare cambiati, marito e moglie.

luna di miele

L’allontanamento e il ritorno caratterizzano dunque da sempre le tradizioni nuziali dell’intero Occidente, ma è soltanto nei primi anni dell’Ottocento, con la nascita del turismo, che questo antichissimo rito di passaggio è divenuto il viaggio di nozze. E’ allora, infatti, che l’aristocrazia e l’alta borghesia europee scoprono il piacere di conoscere e di emozionarsi viaggiando per terra e per mare, grazie anche ai nuovi mezzi di trasporto. Basta essere ricchi e scegliere bene le mete.

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Dalla Riviera alla Svizzera, dai laghi italiani alla laguna veneziana, dall’Austria alle città termali della Boemia, da Parigi a Lourdes. Man mano la moda del viaggio di nozze si diffonde e, con la svolta del Novecento, la luna di miele da lusso di pochi diviene il sogno di molti.

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In Italia il fascismo coglie l’importanza di questo grande veicolo di conoscenza, di consumo e di costruzione d’identità. Il viaggio di nozze è un’esperienza con la quale i due giovani diventano marito e moglie ma soprattutto una coppia italiana. Il governo fascista offre infatti facilitazioni e semplificazioni per questo viaggio che il più delle volte rimane l’unico della vita.

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Così, gli sposi piccolo-borghesi e popolari mescolano al viaggio di nozze un’altra antica pratica di viaggio: il pellegrinaggio. I luoghi sottolineati dalla patria fascista come Roma, Firenze e Venezia, o le colonie d’Oltremare si mescolano con luoghi della fede: San Pietro a Roma, i santuari di Loreto, Pompei e Assisi. Nell’Italia del secondo dopoguerra, il viaggio di nozze è ormai entrato prepotentemente nel desiderio e nell’immaginario di tutti i fidanzati, qualunque sia la loro condizione economica, sociale e culturale.

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Ben presto, accanto alle mete europee e a quelle nazionali, cominciano ad affermarsi nuove, più lontane destinazioni, come le Maldive, Mauritius, le Seychelles.

(Foto dal web)

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