Wedding tips: non aggiorno i post nella rubrica da maggio 2019. Certo il blocco delle cerimonie causa Covid non ha dato la possibilità di parlare dell’argomento e di elargire consigli in merito. Ma da un po’ di tempo la situazione è cambiata sia nel mondo del wedding che in quello del travel con l’apertura di destinazioni finora ancora off limits.
Honeymoon nel Sud della Francia
Così abbiamo pensato di raccontarvi il nostro viaggio di nozze. Magari potrà fare da spunto a qualcuno che è in procinto di sposarsi o a chiunque abbia voglia di organizzarsi spostandosi col proprio mezzo. Proprio come abbiamo fatto noi tanti anni fa partendo per il Sud della Francia.
I nostri wedding tips sul filo dei ricordi
Ecco dunque i nostri wedding tips tra i ricordi impreziositi dal fatto che tutto sembra più bello e dolce durante l’honeymoon.
La prima tappa è stata Cannes: impossibile resistere al fascino di questa cittadina che scintilla sul mare tra bar, ristoranti e alberghi famosi.
L’Hotel Croisette, situato a pochi passi dalle mitiche spiagge e dal Palazzo dei Festival, ha accolto le nostre notti, mentre al mattino ci siamo crogiolati al sole sulla Croisette Beach.
E all’arrivo in camera una deliziosa sorpresa: un bellissimo bouquet per la sposa!
Dopo la spiaggia, d’obbligo la passeggiata sulla Croisette fino al Palazzo dei Festival e poi un Kir Royal prima di cena guardando il sole immergersi nel mare.
Post wedding tour: Costa Azzurra
Dopo aver vissuto l’atmosfera glamour della Côte, è stato bello spostarsi all’interno verso Saint Paul de Vence, piccolo e romantico villaggio abbarbicato sulla montagna per sfuggire agli attacchi saraceni.
Fra le sue stradine, scalinate e fontane, abbiamo trovato angoli di pura poesia e dopo aver salutato gli anziani intenti nella petanque sotto gli alberi frondosi nella piazza ci siamo diretti verso Biot dove abbiamo visitato il Musee National Fernand Léger.
Il giorno dopo una splendida giornata di sole ci ha atteso ad Antibes. La cittadina arroccata sul mare ha un centro storico molto pittoresco ma è accattivante anche la costa tra la meravigliosa Plage de la Salis, con una splendida vista sui bastioni della città vecchia e Cap d’Antibes, fra calette riparate e scogli fotogenici.
Un altro gioiello è il Museo Picasso, ospitato dallo Chateau Grimaldi con oltre 50 disegni, dipinti e stampe del grande maestro.
Ci ha stregato anche Cagnes sur Mer divisa fra Cagne Ville, Haut de Cagne e Cros de Cagne, pittoresco villaggio di pescatori.
Perla del borgo medievale Haut de Cagne è lo Chateau-Musée Grimaldi immerso in un borgo di rara bellezza.
Prima di raggiungere Beaulieu sur Mer abbiamo fatto tappa al Museo Renoir in Chemin de Collettes.
Beaulieu e le sue bellissime spiagge sono da sempre frequentati dal bel mondo. Nell’architettura tipica della Belle Epoque si distingue Villa Kerylos, costruita su modello delle ville dell’antica Grecia. All’interno affreschi raffiguranti la mitologia greca mentre l’esterno è caratterizzato da un cortile con colonne di marmo bianco.
Il nostro viaggio è continuato sulla litoranea che porta a Saint-Tropez, la Corniche de L’Esterel, una delle strade più belle del mondo. Chiamata anche Corniche d’Or incanta con i contrasti tra le rocce rosse del massiccio dell’Esterel e il blu profondo del mare.
Passando da Saint Raphael ci siamo fermati a un mercatino sul lungomare e ho voluto a tutti i costi acquistare una sporta di paglia… gigante che conservo ancora e che ha occupato per il resto del viaggio tutto lo spazio sul sedile posteriore dell’auto.
E poi Saint-Tropez con il suo incantevole centro storico e il lungomare gremito di yacht. Sorseggiare un Pastis in attesa di pranzare al tavolo di uno dei locali affacciati sul mare osservando il via vai di gente è uno dei ricordi più belli del nostro viaggio di nozze.
Affascina la luce di questo villaggio scelto come buen retiro da artisti come Signac, Matisse e Bonnard delle cui opere è ricco il piccolo Musée de l’Annonciade.
Post wedding tour: Camargue
Chiusa la parte dedicata alla Costa Azzurra, ci siamo spostati ad Aigues-Mortes. Arrivare in serata nei pressi delle mura di questa cittadina dall’intatto fascino medievale ci ha catapultati indietro nel tempo.
Fondata nel XIII secolo da San Luigi fu il primo porto sul Mediterraneo del regno di Francia e da qui partivano le navi per la Terra Santa.
La città sembra una vera e propria fortezza medievale, con ben 1634 metri di mura, porte fortificate, venti torri e un camminamento di ronda che abbiamo percorso immaginando la triste storia di chi veniva rinchiuso nella prigione ospitata nella Torre di Costanza, una delle più imponenti dell’architettura del Medioevo che offre uno splendido panorama delle distese della Camargue.
E anche l’albergo scelto, l’Hôtel des Remparts, è situato in un’ex stazione militare del XVIII secolo all’interno dei bastioni medievali. La nostra stanza all’inizio ci ha messo un po’ di soggezione con i soffitti alti 4 metri e l’affaccio sulla Torre di Costanza tristemente famosa perché vi furono rinchiuse molte donne, fra cui Marie Durand arrestata a 18 anni e rimasta prigioniera per 38 perché si rifiutava di abiurare la propria fede protestante.
Intorno alla cittadina, costruita dove un tempo si estendeva una zona paludosa come molte delle località della Camargue, si estende un incredibile ambiente naturale. Noi abbiamo voluto apprezzare il delta del Rodano sia da terra cha a bordo del Pescalune, un’antica chiatta di fiume che muovendosi lentamente ci ha consentito di catturare scorci meravigliosi delle risaie e delle saline e di scorgere i bianchi cavalli selvatici, i tori e i fenicotteri.
Il riso, buonissimo, lo abbiamo assaggiato a Les Saintes Marie de la Mer, cittadina dal fascino un po’ spagnoleggiante, famosa per la pittoresca Festa dei Gitani che si svolge ogni anno il 24 e 25 maggio e dove i nomadi, provenienti da tutto il mondo, onorano la loro protettrice Santa Sara la cui statua è custodita nella cripta della chiesa fortezza.
E qui ci siamo deliziati con uno dei “piatti forti” della zona chiamato gardiane de taureau, stufato toro di razza Brava o Camargue, servito con il profumato riso bianco locale.
Il giorno dopo la nostra meta è stata Pont du Gard, imponente ponte a tre livelli di arcate sezione dell’acquedotto romano che si snoda per 50 chilometri tra Uzès e Nimes.
Passeggiare su questo maestoso ponte, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1985 ed effigiato sulle banconote da 5 Euro, è un’emozione indescrivibile!
A meno di 30 chilometri c’è Avignone, considerata la “capitale” della Provenza. Mura possenti riportano subito alla mente che fu per quasi un secolo sede della corte papale fino allo scisma del 1377. Ben nove papi regnarono nella città e ognuno ampliò e abbellì il grandioso palazzo papale.
Abbiamo impiegato gran parte della giornata a visitare il Palazzo dei Papi che è il più grande edificio gotico d’Europa e che si compone di 25 stanze e una serie di cortili, chiostri, sale di ricevimento e cappelle. Con lo stesso biglietto si accede al ponte Saint-Bénezet che collegava Avignone a Villeneuve, superando il fiume Rodano, e di cui dal 1668 sono rimaste in piedi solamente 4 arcate.
Il nostro giro ci ha portato a Nîmes, chiamata la Roma francese per il meraviglioso anfiteatro romano risalente al 90 d.C. e la Maison Carrée, unico tempio del mondo antico interamente conservato.
Fuori città ci siamo goduti i Jardins de la Fontaine che custodiscono due importanti monumenti della città: il tempio di Diana e la Tour Magne. Vengono considerati tra i parchi pubblici più affascinanti d’Europa e noi lo possiamo testimoniare.
Sulla via del ritorno ci siamo fermati al castello di Tarascona, cupa fortezza a picco sul Rodano all’esterno e signorile dimora all’interno, e all’abbazia di Saint-Gilles, risalente al XII secolo. Riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità ha una facciata ornata di dettagli scolpiti raffiguranti scene della vita di Cristo. E ci siamo trovati coinvolti in un matrimonio con tanto di sposi che su una carrozza trainata da cavalli hanno raggiunto il sagrato di questo capolavoro dell’arte romanica.
A metà settembre ad Arles si svolge la Feria du Riz e noi vi abbiamo partecipato raggiungendo questa città dal fascino gitano e dai colori provenzali, intrecciata con la storia di Vincent Van Gogh che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. Dunque immancabile la sosta a Le Café Van Gogh, dipinto nel quadro “Terrazza del caffè all’aperto”.
Splendido l’Anfiteatro Romano nel cuore del centro storico che sembra un Colosseo in miniatura dove si assiste a due tipologie di corride: la tauromachie, dette anche corrida carmaguese, dove il toro non viene ucciso e le corridas in stile spagnolo. Non abbiamo voluto vedere né una né l’altra ma abbiamo volentieri ammirato i cavalieri che rincorrevano i tori nelle strade durante la Feria seduti a un tavolo davanti a una paella cotta in un gigantesco tegame.
Le tappe finali del nostro post wedding tour
Com’è finito il nostro viaggio? Siamo tornati ad Antibes che ci è entrata nel cuore soggiornando all’Hotel Royal di fronte alla piccola baia di l’Ilette. Da qui abbiamo raggiunto Nizza per passeggiare sulla Promenade des Anglais, il magnifico lungomare con stupendi palazzi d’epoca e alberghi storici come il Negresco. E ci siamo concessi una scorpacciata di frutti di mare nella suggestiva Cours Saleya, nel cuore della città vecchia, dove si svolge il Marché aux Fleurs, tripudio di colori e profumi inebrianti.
Prima di rientrare in Italia siamo passati da Montecarlo, dove Michele mi ha fatto fare a piedi tutto il circuito del Gran Premio di Monaco di Formula 1. Mentre al Casino non ci hanno fatti entrare perché indossavamo T-shirt e jeans!
Ci auguriamo che questi wedding tips tratti dal nostro viaggio di nozze possano esservi utili!