Per il nostro soggiorno a Venezia abbiamo scelto di “abitare” nel sestiere Castello, il più grande della città, che prende il nome dalla fortezza dell’VIII secolo che sorgeva dove ora c’è la Chiesa di San Pietro. Il cuore industriale era l’Arsenale dove venivano costruite le grandi navi da guerra. Mentre l’area più popolare e commerciale è ancora oggi la passeggiata di Riva degli Schiavoni, la banchina al di là della quale Venezia può a tratti apparire Napoli tra vicoli stretti, palazzi scoloriti e panni stesi.
Nel sestiere Castello a Venezia
In questo sestiere c’è una delle gemme architettoniche di Venezia, il chiostro di Sant’Apollonia, ex monastero benedettino oggi sede del Museo Diocesano di Arte Sacra. E anche uno dei campi più caratteristici, quello di Santa Maria Formosa, con l’omonima chiesa e bei palazzi. Nei pressi il nostro “rifugio”, il bed and breakfast Ca’ del Console (Castello 6217 – Tel. +39 041 5233164 – info@locandacadelconsole.com), antica residenza del Console d’Austria, gestito dalla gentilissima signora Marina che accoglie i suoi ospiti tra arazzi, stucchi e specchi.
La posizione strategica della locanda e la calda gestione familiare prodiga di preziosi consigli e suggerimenti, nonché di tante cortesie per gli ospiti come bibite a disposizione e caffè servito in camera, rendono la struttura ricettiva ideale per chi viaggia con bambini e animali domestici, che hanno a disposizione grandi spazi nelle ampie camere romantiche e confortevoli ognuna dedicata a un personaggio storico o a un’atmosfera.
Nelle vicinanze campo San Giovanni e Paolo offre uno splendido colpo d’occhio con la facciata ricca e insolita del quattrocentesco Ospedale Civile, in origine la Scuola Grande di San Marco, e la chiesa gotica più grande della città. Definita il Pantheon di Venezia e chiamata dai veneziani San Zanipolo, ospita i monumenti di ben 25 dogi. In piazza si erge anche la statua di Bartolomeo Colleoni, mentre a pochi passi partono dalle Fondamenta Nuove i battelli per le isole lagunari. Proseguendo alla scoperta del quartiere, si arriva dinanzi alla maestosa facciata di San Francesco della Vigna, costruita dal Palladio. All’interno “La Madonna col Bambino e i Santi” del Bellini e in una teca di cristallo, vestito come una sposina o la bella addormentata, il piccolo corpo di Santa Cristina di Bolsena.
Il sestiere Castello custodisce anche un’altra perla da non perdere: la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, dove si trovano alcune tra le più belle opere di Vittore Carpaccio con le vite dei tre santi protettori dei Dalmati, chiamati Schiavoni a Venezia, San Giorgio, San Trifone e San Girolamo.
Passeggiando verso l’isola di Sant’Elena si raggiungono i tranquilli e verdi Giardini pubblici, meta obbligata per far scorrazzare Arturo che, abituato a fare i suoi bisogni sul “verde” ha avuto non pochi problemi tra calli e campielli veneziani! Oltrepassati i Giardini, attraversando il ponte per la Riva dei Sette Martiri, se c’è bassa marea è possibile vedere una grande statua bronzea sui gradini della banchina: La Donna Partigiana, un monumento alle donne cadute durante la Seconda Guerra Mondiale.
Mangiare a Venezia? Data la vocazione molto turistica della città, a bordo del vaporetto abbiamo chiesto a un ragazzo, un veneziano doc dove poter andare a mangiare bene, senza spendere troppo e soprattutto dove sarebbe andato lui e che cosa avrebbe ordinato. Abbiamo seguito il suo consiglio e ci siamo diretti verso Sant’Elena, fuori dai soliti itinerari turistici e perciò ancora con uno spirito autentico, alla trattoria al Diporto (Via Monte Cengio 25, Venezia +39 041 528 5978), celebre per il suo fritto misto: squisito e al giusto prezzo!
Poi abbiamo scelto la cucina tradizionale veneta dell’Osteria Al Mascaron (Castello 5225, Venezia +39 041 5225995 – info@osteriamascaron.it), già frequentata ai primi del ‘900 per i suoi piatti semplici in un ambiente caldo e accogliente dai vecchi pavimenti veneziani e i tavoli di legno, e dell’Enoiteca Mascareta (Calle Lunga S. Maria Formosa 5183, Venezia +39 041 523 0744 – www.ostemaurolorenzon.it), tra l’altro entrambe a due passi dal b&b Cà del Console. Qui il simpaticissimo Mauro Lorenzon condisce piatti classici come pasta e fagioli, risotti di pesce preparati al momento, baccalà e seppie in umido con le sue storie coinvolgenti e tante chiacchiere divertenti, rigorosamente in dialetto veneziano.
E, così tra “na meza ombra” e l’altra, l’Oste Mauro quando scopre le nostre origini, ci confida che l’olio che usa sui suoi piatti è solo pugliese: se lo fa spedire da Andria insieme a qualche burrata. Ma ci conquista definitivamente quando aggiunge che nel suo locale, nonostante non abbia grandi spazi, gli amici a quattrozampe sono sempre benvenuti.