Toscani

Creatore di immagini forti, dirompenti, provocatorie, Oliviero Toscani ha firmato fotografie e campagne pubblicitarie che hanno fatto la storia della comunicazione visiva.

La creatività, intesa come capacità di assumersi l’onere di osare, è il fil rouge del suo mezzo secolo di carriera. Per questa ragione nel Castello di Otranto è in corso, fino al 31 marzo, la mostra “Più di cinquant’anni di magnifici fallimenti”, con cui si propone una carrellata di circa cento scatti fotografici che al contrario si sono rivelati vincenti.

Più di cinquant’anni di magnifici fallimenti

L’esposizione, curata da Nicolas Bellario e coordinata da Lorenzo Madaro, offre pertanto una panoramica su temi sociali di grande impatto quali la pena di morte, l’Aids, l’anoressia, la guerra e le forme di razzismo.

I motivi ispiratori sono sempre tratti dalla realtà e cristallizzati nella sintesi estrema di immagini- choc come quella, ad esempio, della campagna pubblicitaria di Nolita, nel 2007, con la modella francese anoressica che si mostra nella sua nudità scarnificata.
Oliviero Toscani nel corso della sua carriera ha saputo sostenere il peso di non poche polemiche proprio perché in ogni lavoro è insita la forza di chi affronta e svela temi considerati solitamente tabù. Fra gli scatti più celebri e provocatori non si può non ricordare il bacio fra un prete e una suora nel 1991. Tra i più poetici c’è l’incontro fra bimbi dal diverso colore della pelle.

Per tanti anni dal 1982 Toscani ha curato l’immagine pubblicitaria e l’identità stessa di United Colors of Benetton, facendolo diventare uno dei brand più conosciuti al mondo. Per il 2018 torna a farlo puntando sul tema dell’integrazione, con bambini provenienti dai quattro continenti, tutti facenti parte di una stessa classe elementare. Per lui il futuro si gioca tutto sulla capacità di integrazione di chi è diverso da noi e ancora una volta si trattano questioni reali in grado di innescare dibattiti.
Come nel 1996, quando tappezzò l’Italia di cartelloni pubblicitari che mostravano tre cuori umani, etichettati con le parole “White”, “Black” e “Yellow”. O ancora come nel 1991, quando usò la foto di una neonata, sporca di sangue e con ancora il cordone ombelicale attaccato, per una campagna che inneggiava alla vita e che invece fu oggetto di censura perché, si disse, urtava la sensibilità di chi se la trovava davanti.

Interessantissima risulta essere anche la galleria di ritratti del mondo della moda ma anche di personaggi icone del cinema e della musica come Federico Fellini, Lou Redd o Mick Jagger. Toscani oltre ad essere la forza creativa di importanti immagini corporate e campagne pubblicitarie (da Jesus, a Fiorucci, Prenatal, Robe di kappa, Artemide, Snai, Toyota) ha lavorato a progetti e campagne di interesse sociale come quelle dedicate alla sicurezza stradale, al randagismo, alla violenza contro le donne. Il progetto più intenso che la mostra propone è quello denominato Razza Umana, che raccoglie una serie di ritratti catturati nelle piazze del mondo, da oltre 100 comuni italiani, allo Stato di Israele, alla Palestina, al Giappone, alle nazioni Unite, al Guatemala. Ecco come in questo caso il rapporto che si crea fra spettatore e immagine, occhi negli occhi, è così ipnotico e coinvolgente da poter ancora una volta asserire il valore assoluto della sua fotografia, come mezzo espressivo per esaltare e far dialogare la pluralità.

La mostra resterà aperta sino al 31 marzo, dalle 10 alle 19.
Info e biglietti: presstheutra@libero.it

Antonella Lippo

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