Lord Byron scrisse che in Italia le città sono tutte capitali. Noi aggiungiamo che anche i piccoli centri nel nostro Paese hanno così tanto da raccontare e possono essere considerati sempre delle emozionanti scoperte. Non fa eccezione Uggiano La Chiesa, centro salentino nell’entroterra idruntino.
In Salento tra i borghi a Est
Nel cuore di Uggiano La Chiesa e al centro della sua storia c’è piazza Umberto I, con la chiesa matrice di Santa Maria Maddalena, patrona del paese. A croce latina e con tre navate presenta la particolarità di avere un’abside rettilinea e non circolare. L’interno è ricco di decorazioni a stucco e l’altare, dedicato a Maria Maddalena, presenta i motivi classici del barocco locale come colonne tortili, motivi floreali e volute.
Sulla stessa piazza si trova la Torre dell’Angelo, che la domina dall’angolo tra via Santa Lucia e via Casamassella. Molto probabilmente è ciò che resta dell’originario avamposto di vedetta da cui ha origine il nome di Uggiano, e nel 1939 è stata dichiarata di interesse storico-culturale. L’ipotesi più accreditata sul nome della cittadina infatti è quella che derivi dal toponimo di derivazione latina “Vigilarum”, col significato di “luogo di vedetta e di controllo”.
Frazione di Uggiano è Casamassella, il borgo non rivierasco più a est d’Italia, posto tra Giurdignano e Otranto. Quando sono arrivata per la prima volta in paese, sono rimasta affascinata sia dall’aria “antica” del borgo dove tutto scorre lentamente con ritmi che si sono completamente persi altrove, che dall’imponente castello De Viti De Marco che troneggia nella piazza centrale del paese.
Abbiamo avuto modo non solo di entrare e aggirarci tra il magnifico giardino e le sale del grande palazzo ma anche di pernottare in una delle stanze ricavate nelle spesse mura. Un sogno che può avverarsi per chiunque. Leggete qui: https://www.cittameridiane.it/dal-castello/.
Aggirarsi tra corridoi, scale, stanze e ambienti conduce a spasso nella storia. Il castello, infatti, prima di divenire della famiglia De Donno proprietaria dal 1969, fu abitato dai De Viti De Marco. Ancor prima, però, la funzione di questo maniero era prettamente militare: le sue origini risalgono al Medioevo, sotto il regno di Carlo d’Angiò, e rappresentava una roccaforte sicura e inespugnabile al riparo dalle frequenti scorrerie sulla costa da parte dei pirati. Nel 1700 la sua funzione cambiò completamente e la severa architettura militare si ingentilì sino a trasformarlo nell’elegante palazzo nobiliare dei De Viti De Marco.
E a donna Carolina e a donna Giulia, madre e sorella del celebre economista Antonio De Viti De Marco al quale è intitolata la facoltà di Economia e Commercio di Lecce, sono dedicate le querce vallonee che si trovano nel cortile del palazzo accanto a meravigliosi esemplari di Jacaranda, lecci, agrumi, cipressi, rose antiche, viti pregiate, bougainvilles e palme.
Al piano superiore del palazzo, oltre alla suggestiva biblioteca si trova il magnifico salone centrale con le grandi finestre dalle quali si ammira il mare poco distante e una delle stanze da letto più grandi che abbiamo mai visto!
Non è solo la piazza principale del paese, tranquilla e con un’atmosfera da Italia degli anni ’50, a riportare al passato. Il piccolo borgo conserva tecniche e opere di un’arte antica, quella della tessitura, come quella dei “pinti” o quella più recente “a fiocco” grazie al progetto della Fondazione Le Costantine, voluto da cinque donne che vissero e operarono nella prima metà del secolo scorso a Casamassella. Si tratta di Carolina De Viti De Marco, delle sue due figlie Lucia e Giulia Starace, di Harriett Lathrop Dunham, sposa dell’economista Antonio De Viti De Marco e cognata di Carolina, e di Lucia De Viti De Marco sua figlia.

Ancora oggi si producono tappeti, cuscini, copriletti, asciugamani, coperte di lana, borse e stole, tutto rigorosamente creato dalle sapienti mani delle donne di Casamassella. Tessitrici che, con l’utilizzo di antichi telai in legno a quattro licci, intrecciano fili di cotone, lino, lana, seta e cashemere realizzando preziosi lavori artigianali.
E se poi desiderate concludere questo soggiorno a tema e cioè tra le pareti di un edificio anch’esso appartenuto alla famiglia De Viti De Marco e che ha ospitato un laboratorio per la tessitura al telaio, fermatevi a La Filanda, dimora di charme e oasi di pace, affacciata su terrazze e giardino interno, che ospita al primo piano sei camere aperte all’ospitalità e al piano terra la casa di Roberto e Irene, con a fianco lo studio di architettura di Roberto: https://www.cittameridiane.it/la-filanda-intreccio-di-storie/.