C’è sempre un buon motivo per visitare Matera. Che ci si vada per la prima volta o che si torni per una passeggiata, la Città dei Sassi riserva sempre belle sorprese! In più, da sottolineare che è una cittadina “very pets friendly” e che Arturo ha potuto dividere con noi ogni esperienza. Questa volta abbiamo deciso di viverla appieno, pernottando e girando in lungo e largo ma soprattutto sopra e sotto terra, per due giorni. Perché Matera è una città che si sviluppa in positivo, con i suoi bei palazzi e le sue piazze, ma soprattutto in negativo, cioè al di sotto delle strade e, gradino dopo gradino, svela grotte, labirinti, insediamenti rupestri, caverne e case scavate nella roccia, chiese e anche antiche cisterne.
Tra grotte e case scavate nella roccia
E proprio dalla più grande cisterna della città, chiamata Palombaro Lungo al di sotto della centralissima piazza Vittorio Veneto (per visite contattare l’Associazione GTA Basilicata +39 339 3638332), è partito il nostro tour nella Capitale Europea della Cultura per il 2019, già Patrimonio Unesco dal 1993.
Matera è dotata di ben sette palombari, di cui tre sono visitabili. I palombari, fino ai primi decenni del secolo scorso, rappresentavano le fonti di approvvigionamento idrico per l’intera città. Quello cosiddetto Lungo, si sviluppa sotto tutta la piazza e attraverso una elaborata rete di canali portava l’acqua da una fonte naturale collocata ai piedi del Castello Tramontano sino alla cisterna dalle pareti impermeabili rivestite in cocciopesto, che poteva contenere fino a cinque milioni di litri d’acqua tra sorgiva e piovana.
Il termine palombaro deriva dalla parola latina “plumbarius” che indicava chi si occupava della manutenzione dei tubi in piombo dell’acquedotto. La visita, molto suggestiva, porta nelle viscere della terra e, attraverso scalette e passerelle di ferro sospese sul fondo del pozzo pieno d’acqua, nei vari ambienti della cisterna sino alla base del torrione che si trova al di sotto del Convento dell’Annunziata.
Dopo la visita sottoterra, su consiglio di Arturo Fabiano patron de L’Arturo, salumeria e wine bar nella intima e chic piazza del Sedile nonché, insieme alla moglie Monica, del B&B omonimo che ci ha ospitati per la notte (lo raccontiamo nella rubrica Sogni d’oro: A casa di Arturo), abbiamo prenotato il tour della città con l’Apecar di Pasquale Cantore e di Rocco, il suo inseparabile amico a quattrozampe (Apetourmatera +39 339 4656553).
Effettuare il giro di Matera con l’Apecar di Pasquale al tramonto, quando la luce più calda illumina le quinte del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano e il cielo si colora di un intenso azzurro, è sicuramente uno spettacolo da non perdere e una delle cose da segnarsi in agenda da fare almeno una volta nella vita. A bordo del piccolo mezzo, tra scorci memorabili e i toccanti racconti di Pasquale che nei Sassi ha vissuto la sua fanciullezza, abbiamo visto Matera con occhi diversi.
Da piazza del Sedile, situata al Piano, il centro storico con i palazzi più imponenti edificati dal 1600 a oggi, siamo saliti sulla Civita, la parte più antica di Matera in cui fra il 1230 e il 1270 fu edificata la Cattedrale in stile romanico-pugliese. Ma il giro più emozionante è stato quello tra i Sassi.
Non solo per le immagini da cartolina che ci sono rimaste negli occhi: la facciata incastonata nella roccia della chiesa di San Pietro Barisano, gli occhi spalancati delle nicchie delle chiese rupestri di Santa Maria delle Virtù e di San Nicola dei Greci, lo sperone roccioso sul quale è aggrappato il monastero di Sant’Agostino, la vetta sulla quale spicca Santa Maria de Idris, solo per citare le più suggestive.
Ma per le storie di vita vera che ci ha raccontato Pasquale che rimarranno per sempre scolpite nel nostro cuore. Ci ha detto di quando bambino non poteva lamentarsi dell’acqua che quando pioveva scorreva dal soffitto nella sua cameretta perché solo a chi dimostrava di vivere in condizioni estreme veniva assegnata la nuova casa. Ci ha raccontato, emozionandosi, del giorno in cui finalmente alla sua famiglia viene concesso di trasferirsi e della sua richiesta di poter conservare almeno il numero civico della sua casa di bambino, che gli viene dato soltanto dopo esser stato spaccato in due, perché nessun diritto doveva rimanere ai vecchi proprietari, trasferiti in rioni popolari appositamente costruiti, sulle vecchie abitazioni divenute proprietà dello Stato.
Al rientro è sera e Matera è il presepe di sempre da godere appieno affacciandosi prima da Piazza Pascoli sul Sasso Caveoso e poi passeggiando per via Ridola, non senza essersi fermati da I Vizi degli Angeli (via Ridola 36, +39 0835 310637 – aperto tutti i giorni dalle 11 alle 24 escluso il mercoledì) per un gelato che è una vera leccornia, proseguendo per via del Corso, sul Sasso Barisano attraverso la balconata di Santo Spirito in piazza Vittorio Veneto.