La serata di venerdì 17 luglio Al Seminario di Conversano per il secondo incontro di “Un libro prima di cena” che ha ospitato Tommy Dibari e il suo “Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine”, è cominciata con un leggero ritardo dovuto all’attesa di persone che avevano annunciato la loro presenza dopo aver partecipato al primo appuntamento del 3 luglio.
Storia di un’adozione a lieto fine
Ma l’attesa non è stata vana né spiacevole: il caldo africano della giornata si è stemperato al tramonto nel fresco del giardino sotto gli alberi e la gente intervenuta ha partecipato con vero interesse e, a tratti, commozione, alla storia, vera, raccontata da Tommy sul percorso che lui e sua moglie Doriana hanno dovuto affrontare per poter adottare la loro Martina.
Quindi, mentre il buio scendeva come un avvolgente abbraccio sui presenti, abbiamo appreso, attraverso le risposte alle domande poste da Mariablu Scaringella, le fasi, tristi e allegre, che hanno fatto arrivare Martina a casa Dibari. Ed è stata a tutti gli effetti una seconda nascita, dopo una gravidanza cardiaca, come la definisce Tommy. Che usa una proprietà di linguaggio rara e potente, ma mai saccente.
Parole che arrivano dritte al cuore delle persone grazie all’empatia di uno scrittore che è anche autore televisivo e quindi il mondo della comunicazione lo conosce molto bene. Ma non ne abusa, anzi, direziona il suo interloquire in modo emozionale facendo vibrare all’unisono tutte le corde dell’organo cardiaco. Il silenzio della platea, ipnotizzata dai suoi racconti, non è indice di freddezza e di distacco, al contrario ci sono state una tale partecipazione e una tale immedesimazione che la commozione ha preso il sopravvento: chiudendo le bocche e aprendo i cuori. Soprattuttto durante le letture delle pagine del libro, rese ancor più vibranti, palpitanti e vive, dalla voce calda di Lorenzo Vicenzi del Teatro Osservatorio.
I momenti tristi degli esami medici, dell’euforia subito spenta di gravidanze non portate avanti e poi l’attesa… L’arrivo di Martina, il bisogno di nutrirla d’amore, speranza e tutto il cibo che le piace di più. E ora mangia anche le zucchine… “Noi abbiamo adottato lei, ma è soprattutto lei che ha adottato noi” – dice Tommy guardando amorevolmente la moglie seduta in prima fila con gli occhi un po’ lucidi. E poi un altro tassello importante, quello di comunicare la notizia alla propria madre. Che non può che prenderla nel migliore dei modi e dice “salvate anche lei come sono stata salvata io”: tanto tempo fa, all’età di Martina, anche lei è stata adottata ed è rinata. Storie che si intrecciano e sembrano costruite a tavolino, invece è vita vera ed è per questo che commuove, che rende partecipi.
Alla fine della presentazione tutti si sono fermati a chiacchierare con Tommy e quelle domande o confidenze rimaste in gola sono esplose tra una dedica e l’altra sul bel libro pubblicato da Cairo editore. L’autore è stato dolcemente assediato anche durante la seconda parte della serata, quella dopo il cibo per la mente, dedicata al gustoso aperitivo preparato dal team del Seminario: un vero inno alla Puglia con focaccia, pane e pomodoro, formaggi e latticini, gli immancabili taralli fatti a mano e un delizioso primo piatto freddo a base di eliche Benedetto Cavalieri, acciughe, pomodori, basilico e pesto di mandorle sul quale è stato abbinato un fresco Rosato A Mano Whine.
Cosa aggiungere? Il prossimo appuntamento con “Un libro prima di cena” sarà venerdì 24 luglio, sempre alle 19,30 Al Seminario di Conversano, con un’altra storia intrigante: Anna D’Elia ci parlerà della vita del pittore francese Edgar Degas raccontata nel suo libro “La scimmia di Degas” edito da Giazira scritture.
(La gallery delle foto della serata a cura di Michele Natale sulla pagina fb di Città Meridiane: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1450992701872965.1073741831.1422786088026960&type=3)