Come Città Meridiane è la terza volta che visitiamo Matera. Ma ci siamo stati molte altre volte e sempre abbiamo visto e “scoperto cose nuove” in questa città dalla molteplice anima: la Civita quella più antica, i Sassi i rioni scavati nella roccia calcarea, il Piano il centro storico post-medievale, oltre il quale si estende la Matera contemporanea e al di sotto del quale si cela la Matera sotterranea.
Matera, una città dalla molteplice anima
Questa volta, su invito del Hotel Sassi (via San Giovanni Vecchio, 89 – tel. +39 0835 331009 – +39 331 1940056 – www.hotelsassi.it – info@hotelsassi.it) il più antico albergo diffuso della città nato nel 1996 da una lungimirante idea dell’ingegner Pier Gregorio Padula, abbiamo vissuto Matera in modo intenso e profondo, nel cuore del Sasso Barisano e al cospetto della Cattedrale.
Impagabile la vista dalla finestra della nostra Junior Suite su un quadro continuamente cangiante a seconda della luce, del tempo e dell’ora. Ma vi diciamo di più nel post dedicato in Sognidoro.
La struttura urbana dei quartieri compresi tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso è davvero unica: scavata nel tufo della gravina, è costituita da un intricato avvicendarsi di vicoli e scale, di grotte e palazzetti signorili, di archi e ballatoi, orti e ampie terrazze da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili delle chiese ipogee.
Incredibile è la stratificazione delle abitazioni che si scopre man mano che si scende tra i Sassi con lo sguardo che si perde tra i tetti ricoperti di coppi, tra i piccoli orti pensili, tra dimore ricavate nel tenero tufo, tra strade e chiese.
Al viaggiatore che giungeva a Matera dopo il tramonto la città si offriva come “specchio del cielo stellato”, poiché a sera veniva rispettato l’uso di accendere una lanterna davanti a ogni abitazione. E ancora oggi è così, grazie alle piccole luci accese, occhi luminosi che spuntano tra le casette che sembrano proprio quelle di un gigantesco presepe.
E all’interno di questo presepe ci siamo quasi persi nella serata della domenica, in una Matera avvolta da una leggera foschia, con le strade lastricate e le scalette rese luccicanti da una pioggerella che ha avuto l’effetto di attutire ancora di più i rumori e di regalare alla nostra passeggiata un che di fiabesco.
Arrivati alla Fondazione Sassi (via San Giovanni Vecchio, 7 – tel. +39 0835 333348 – info@fondazionesassi.org) ci siamo improvvisamente ritrovati nel XX secolo grazie alla mostra “Made in USA by Andy Warhol” a cura di Graziano Menolascina e realizzata in collaborazione con le gallerie d’arte Formaquattro di Bari e Restelliartco di Roma e la Iemme Edizioni in occasione dei trenta anni dalla morte del maggior esponente della Pop Art americana (Pittsurgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987).
Esposte in sei sale circa 30 opere che rappresentano il percorso completo di tutto il lavoro svolto nella carriera dell’artista che va dalla serie delle polaroid a quella delle icone e dei ritratti, gli oggetti e i manifesti pubblicitari, gli strumenti musicali e i vinili utilizzati e realizzati per e dalle grandi Pop Star come Michael Jackson, Rolling Stones e Liza Minnelli, i coloratissimi Flowers e gli Space Fruit, la fantomatica serie di personaggi dei fumetti I Myths sino agli intramontabili Self Portrait.
La mostra è aperta al pubblico fino al 26 marzo dal lunedì al giovedì dalle ore 12 alle 18; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18 orario continuato.
Dopo la visita ci ha accolto il tepore del camino acceso nell’accogliente sala del ristorante San Biagio (via San Biagio, 12 – +39 0835 333014 – +39 339 7939926 – info@sanbiagioristorante.it) con scenografico affaccio sui Sassi.
Qui ci siamo deliziati con fave e cicorie, una eccezionale mousse di ricotta mista di capra e di pecora con granella di pistacchi e uvetta, salumi locali, verdure con pancetta croccante e burratine e i tipici cavatelli alle olive, baccalà e peperoni cruschi. Non abbiamo rinunciato a un calice di avvolgente Aglianico per riscaldare ulteriormente l’atmosfera, mentre ci è stato gentilmente offerto il dessert: piccole gustose meringhe accompagnate da un robusto nocino.