Il nostro “assaggio” di Emilia Romagna ha interessato una parte della regione meno conosciuta e anche meno scontata della celebre Riviera. Abbiamo infatti esplorato il lato romagnolo dell’Appennino al confine con la Toscana tra boschi, fiumi, laghi, cascate e borghi incantati come Bagno di Romagna, patria degli Gnomi, e Sarcina, la città degli esorcismi.
La Riviera di Fellini
Ma la prossima volta ci piacerebbe fare la conoscenza diretta con i 110 chilometri della Riviera Romagnola, dai Lidi Ferrraresi a Cattolica. Per fare bagni di sole e nel mare ma anche aspettare il tramonto per il rito collettivo dell’aperitivo sorseggiando un bianco secco a uno dei bar che si susseguono sulla spiaggia di Rimini da Torre Pedrera a Miramare, passando davanti al Grand Hotel, set di Amarcord ma soprattutto seconda casa di Federico Fellini, ora di proprietà del Gruppo Batani, lo stesso del Miramonti di Acquapartita in cui siamo stati ospiti con il nostro Otto.
Ma Rimini non è solo mare e divertimento. Basta spostarsi al Borgo San Giuliano, dalle case basse a tinte pastello dove gli anziani siedono ancora sull’uscio per la “veglia” della sera, per respirare un’atmosfera completamente diversa che porta lontano nel tempo. Questo delizioso borgo è il posto ideale per fermarsi a mangiare i cappelletti in brodo o le tagliatelle al ragù, il pesce o l’immancabile piadina con prosciutto crudo e squacquerone. E su tutto un bicchiere di buon Sangiovese.
La Rimini del passato è legata a doppio filo ai Malatesta, storici signori della città. Ecco allora Castel Sismondo, l’inespugnabile fortezza del 1446 ora museo delle culture extraeuropee, e poi il tempio Malatestiano, gioiello di Leon Battista Alberti. Passeggiando per il centro, poi, d’obbligo ammirare i palazzi dell’Arengo, Garampi e del Podestà e arrivare al Ponte di Tiberio sul torrente Marecchia.
Seconda tappa Ravenna, per ammirare i mosaici bizantini famosi nel mondo, ma anche un territorio unico in cui è compreso il Parco del Delta del Po. In città i celebri mosaici indaco del Mausoleo di Galla Placidia e quelli della Basilica di San Vitale, del Battistero Neoniano e di Sant’Apollinare Nuovo. Immancabile anche un tributo al sepolcro di Dante Alighieri e a Teodorico nel suo mausoleo in pietra.
Lasciata Ravenna, vorremmo immergerci nelle meraviglie del Parco del Delta del Po: da tempo è nostro desiderio passeggiare in questo triangolo verde e azzurro tra le Valli di Comacchio e Cervia. Partendo dal Palazzone di Sant’Alberto da dove cominciano le escursioni per osservare l’airone rosso e il falco pescatore. Per poi proseguire nella foresta “allagata” di Punte Alberete e della Valle Mandriole, tra specchi d’acqua inframezzati da piante lacustri, frassini, salici bianchi fino alle dune sabbiose e ai capanni dei pescatori.
Lunghissime le spiagge dei Lidi di Classe e di Savio che conducono al Parco delle Saline di Cervia dove visitare il Magazzino del Sale Torre, che ospita il Museo del Sale, ma anche darsi all’assaggio di una barretta di cioccolato al sale “dolce” di Cervia.
Dove vorremmo concludere questo tour della parte orientale dell’Emilia Romagna? Da appassionati di ceramica vi diciamo a Faenza. Non è un caso che i francesi per indicare la ceramica usino il termine faïence, ispirato chiaramente alla città famosa nel mondo per i capolavori nati dall’argilla. Dopo aver gironzolato tra gli atelier, la meta da non perdere è il Museo Internazionale delle ceramiche che custodisce magnifici capolavori dal Medioevo ai tempi nostri.
Dalla Romagna una deviazione ci porterebbe in Emilia: la merita tutta Ferrara, città dalla bellezza abbagliante considerata capitale del Rinascimento. Tante volte abbiamo pensato di fermarci per visitarla, ma ogni volta qualcosa ce l’ha impedito, come il tempo sempre tiranno o la nebbia. Sono tanti e tutti notevoli gli itinerari da seguire: la città medievale, in larga parte intatta; la via San Francesco, con i palazzi di delizia fatti edificare dalla corte degli Estensi per il riposo e il divertimento; il quartiere costruito dal duca Borso, dove scorreva anticamente il Po; la città rinascimentale voluta da Ercole I d’Este; i nove chilometri delle mura con torrioni, porte, baluardi, vero museo a cielo aperto dell’architettura militare italiana. Senza fretta, cogliendo il suo glorioso passato passeggiando tra negozi e caffè, i sontuosi palazzi, i vicoli medievali, il Palazzo municipale, la Cattedrale, il Castello Estense, le chiese, il Ghetto, il Museo ebraico e il Teatro Comunale.
(Foto da www.cittameridiane.it e www.pixabay.com)