La Calabria, terra di colori intensi e di sapori robusti, non rischia affatto di annoiare il viaggiatore. Anzi. Ciò che colpisce sono i mille volti di una regione sempre pronta a regalare inattesi contrasti.
Terra di colori e sapori intensi
Così a pochi chilometri dalle lunghe spiagge di sabbia fine e insenature protette da scogliere, ecco una Calabria quasi del tutto sconosciuta. Quella Calabria verde dell’interno, che regala paesaggi inaspettati, con boschi fitti, ombrose valli, antichi paesi dalle case di pietra.
Come quelle del centro storico di Rogliano che abbiamo scelto come nostro punto di partenza per andare alla scoperta della Valle del Savuto, famosa per il suo vino, e del Parco della Sila, che si divide in Sila Greca, Piccola e Grande, comprendendo ben tre laghi artificiali e vette altissime come il Monte Botte Donato e tanti di quei boschi incontaminati da valergli il riconoscimento dell’Unesco come Riserva della Biosfera Italiana.
Qui nello chalet nel bosco della Tenuta Bocchineri a Rogliano, abbiamo trascorso un rilassante weekend immersi nella natura a metà tra il mar Tirreno e il fitto verde della Sila, dove abbiamo goduto di dolci sonni piacevolmente scaldati da una leggera coperta a proteggerci dal fresco notturno.
Ottimo punto di partenza per scoprire San Giovanni in Fiore che, oltre a essere famosa per le notevoli attività artigianali orafe che si ispirano alle tradizioni bizantine e greche e per le pregevoli tessiture della Scuola di Tappeti del maestro Caruso, vanta un gioiello inestimabile: l’imponente Abbazia Florense legata all’abate Gioacchino da Fiore ed edificata dai monaci del suo ordine tra il 1215 e il 1234.
Vicina è anche Cosenza, una città dalla doppia anima. La città nasce come antica metropoli dei Bruzi ed è ancora oggi tagliata a metà dal fiume Crati, in un’ideale divisione tra parte vecchia e nuova.
Da non perdere la passeggiata sul lunghissimo corso Mazzini sede del Museo all’aperto Bilotti su cui negozi e locali si contendono la scena con le sculture di Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Mimmo Rotella, Sasha Sosno, Modigliani e Giacomo Manzù, donate alla città dai fratelli Carlo ed Enzo Bilotti.
La Calabria dunque si conferma un mondo tutto da scoprire, dedicato a chi vuole inoltrarsi nei segreti di una terra gelosa delle sue secolari tradizioni.
Come vorremmo fare noi nei nostri prossimi viaggi di domani. Cominciando dalle insenature più nascoste di Capo Vaticano e dalla nobile bellezza di Tropea, poi spostandoci verso le aree più interne dove non è difficile ritrovare antiche usanze, prodotti genuini e sentite feste popolari.
E certo alla più sincera devozione è legato il nome di Serra San Bruno, con la celebre Certosa fondata da Brunone da Colonia, il primo monastero certosino in Italia fondato dal santo giunto in Calabria nel 1091. Anche Soriano Calabro fu un importantissimo centro religioso e di cultura, grazie alla presenza di un convento eretto dai Domenicani agli inizi del XVI secolo. Del grandioso complesso, uno dei più importanti e famosi d’Europa, non restano che imponenti rovine, sopravvissute alla furia dei terremoti.
Ma si può andare alla scoperta del borgo, conosciuto per la lavorazione artigianale della ceramica e del legno ricavato dai fitti boschi intorno.
A proposito di verde c’è l’imbarazzo della scelta: la Calabria è seconda solo al Piemonte per superficie di terre boscate: dai Giganti della Sila alla fittissima vegetazione dell’Aspromonte.
Dopo le passeggiate nel verde, d’obbligo rifocillarsi con i sapori genuini di questa terra, dal tonno, rinomato per la sua qualità, ai funghi, abbondanti nei boschi, dai formaggi freschi e stagionati, alle salsicce di maiale e alla “‘nduja” fino alla pasta fatta in casa, i rinomati gelati di Pizzo, le cipolle rosse di Tropea e i “mostaccioli”, dolci a base di farina, miele, canella e vino cotto le cui forme ricordano gli ex voto degli antichi santuari magnogreci.
Tante anche le testimonianze storiche e artistiche. In uno dei tratti più belli dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto” sorge uno dei castelli più affascinanti d’Italia, la Fortezza Aragonese di Punta delle Castella, che si distingue per la sua particolare ubicazione che lo vede emergere su un isolotto legato alla costa solo da una sottile lingua di terra.
A Locri si può camminare nella storia, fra il tempio di Zeus e l’anfiteatro, visitando i resti archeologici di quella che fu la più famosa città della Magna Grecia. A Reggio Calabria l’appuntamento imperdibile è al Museo Archeologico Nazionale dove gli ospiti d’onore sono i celeberrimi Bronzi di Riace.
E poi ci credereste che nel parco del Pollino c’è un profumato angolo di Provenza? Si trova a a Morano Calabro in provincia di Cosenza, nella contrada di Campotenese a oltre mille metri di altezza. Nel Parco della Lavanda, che è il più esteso in Italia, si coltiva una lavanda autoctona, (lavanda loricata) battezzata “Loricanda” in onore del pino loricato una specie caratteristica di questi luoghi tanto da divenire il simbolo del Parco del Pollino.
Ma tante altre storie ha da raccontarci la Calabria, per cui la promessa è quella di tornare quanto prima!
(Foto di www.cittameridiane.it e dal web)