Non me ne vogliano le altre regioni ma la Voglia d’Italia più forte in questo momento è quella di Campania. Alla terra campana siamo molto legati ed è lì che abbiamo una parte di cuore. A Positano tanti anni fa, Michele, in modo molto romantico durante una cena a lume di candela a due passi dal mare, mi ha chiesto di sposarlo. E a Napoli ho vissuto per un po’ e ho perfino acquistato lì con i miei genitori il mio abito da sposa e le bomboniere in ceramica di Capodimonte.
Programmando i prossimi giri
Napoli è stata anche la prima città in cui abbiamo portato il nostro Otto, allora ancora un cucciolo, facendo base al Quartiere Sanità ospiti di Carlo Gioiello al Foria House ed esplorando la città nelle viscere attraverso le Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso. Abbiamo più volte visitato la città e l’ultima abbiamo approfittato per fare un giro dei Quartieri Spagnoli tra i bassi “riconvertiti” come O’ Vascio e Nunziatina, trasformato in home restaurant.
Come resistere, poi, alla gastronomia della Campania e, soprattutto, alla pizza? Ma anche alla pasta alla genovese: il nome non inganni è una specialità tutta napoletana che consiste in uno squisito stracotto di cipolle. Dulcis in fundo babà, sfogliatelle, pastiera e i miei preferiti, i Fiocchi di neve: per mangiare gli originali dovete andare alla Pasticceria Poppella alla Sanità. Ma attenzione! Provocano dipendenza.
A Capri abbiamo trascorso uno dei weekend più divertenti della nostra vita tra passeggiate e canti e balli da Anema e Core. La regione Campania, poi, con l’area del Sannio è stata lo scorso ottobre l’ultima meta dei nostri giri prima della seconda chiusura dovuta alla pandemia Covid-19.
E se Benevento la conoscevamo già, grazie al press tour organizzato per noi da PugliaCampania&Co, abbiamo scoperto meravigliose aree naturali protette come il Parco Regionale del Taburno-Camposauro e borghi gioiello come Vitulano, Sant’Agata dei Goti e San Lorenzello che rientra nel circuito delle Città della Ceramica per la sua produzione di maioliche di pregio.
Ne abbiamo anche approfittato per allungare la nostra lista dei luoghi visitati che rientrano nei patrimoni Unesco spostandoci nella piana di Maddaloni per ammirare l’Acquedotto Carolino, un ardito capolavoro di ingegneria.
E poi il Cilento, che ci ha conquistato a tal punto che ci siamo stati varie volte, trovando in ogni viaggio un motivo in più per tornare. L’ultimo? I racconti di vini dedicati a Fattoria Albamarina a Palinuro che è stata la prima tappa della nostra nuova rubrica #ViaggidiVini.
Cosa vogliamo aggiungere da visitare in Campania? La Reggia di Caserta: l’abbiamo trovata chiusa e abbiamo felicemente dirottato sul Belvedere di San Leucio e Casertavecchia. E dopo essere stati in Costiera tante volte ci piacerebbe affrontare uno degli antichi sentieri che solcano la costa tra valli, borghi e scogliere. Cominciando dalla pedonale Ravello-Minori, un percorso a scale che passa sotto la spettacolare Villa Cimbrone e arriva fino al mare.
Oppure l’itinerario che da Ravello scende fino ai vicoli di Amalfi. Da lì si può scendere nella valle delle Ferriere, dove si forgiavano le armi dell’antica repubblica marinara. Per poi arrivare al roccioso sentiero degli dei che da Agerola precipita su Positano.
Per andare indietro nel tempo ci piacerebbe camminare lungo le strade di Pompei e di Ercolano. Entrambe offrono il quadro ancora integro di una città la cui vita si arrestò improvvisamente per una delle più catastrofiche eruzioni del Vesuvio datata 79 d.C. Ed entrambe mancano nel nostro “carnet”!
Un altro desiderio? Tornare a Ischia. Io ci sono stata con i miei genitori, ma non con Michele, per cui mi piacerebbe dopo tanti anni riapprodare in coppia sulla maggiore delle isole Flegree. E scoprire Procida, per cui quest’anno ci sarebbe un motivo in più: “L’isola di Arturo” del libro di Elsa Morante è infatti stata eletta capitale della cultura 2022.
Cosa scoprire ancora? Napoli! Perché come cantava Pino Daniele “Napule è mille culure” ed è davvero una città che non finisce mai di incantare: i panorami inimitabili dalla Certosa di San Martino, la bellezza di Marechiaro, il Museo del Tesoro di San Gennaro considerato più ricco di quello della Regina d’Inghilterra, il Cristo velato del Sammartino, la basilica di Santa Chiara e il meraviglioso chiostro maiolicato, la Chiesa del Gesù Nuovo con la facciata in bugnato a punta di diamante e le opere di Francesco Solimena. Un ritorno già deciso è quello al meraviglioso Museo Archeologico Nazionale e la prossima volta scenderemo ancora nelle viscere del centro storico per esplorare la Napoli sotterranea a partire dalla suggestiva Galleria Borbonica.
Un altro ritorno che ci piacerebbe inserire nei viaggi di domani in Campania è quello alla Certosa di Padula, gigantesco e fastoso monastero dalla storia secolare. E per finire il percorso dedicato alle regge. Ancora poco conosciuta la Reggia di Quisisana, dimora storica che campeggia nella zona collinare di Castellammare di Stabia, completamente restaurata nel 2009. La Reale tenuta di Carditello, uno dei siti reali che si fregiava del titolo di “Reale Delizia” perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte per le battute di caccia che i numerosi boschi ricchi di selvaggina permettevano.
E, ancora, la Reggia di Portici con le celebri Ville Vesuviane del Miglio d’oro, in origine 200, di cui adesso sono rimasti in piedi 122 edifici monumentali nei comuni di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco.
Io son sicura che vorrò andare a Paestum… Bella quella cucina: è un home restaurant?
Paestum è tanta roba!
Riguardo il Vascio è l’home restaurant di Nunziatina, il più famoso dei Quartieri Spagnoli: una sosta va programmata! 😋