Voglia d’Italia 12: terre d’Abruzzo

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L’Abruzzo è una terra di contrasti armonici. Questo ossimoro descrive bene questa regione dalla bellezza selvaggia e naturale, patria di orsi, lupi e aquile.

Una terra da scoprire piano

Abruzzo

Basti pensare al litorale basso e piatto, formato da lidi sabbiosi che si estendono dalla foce del Tronto a quella del Sangro, a cui fanno da scudo le cime più alte dell’Appennino, tra cui quella del Gran Sasso, della Majella e le tante vette oltre i 2.000 metri del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Abruzzo

La natura la fa da padrona in Abruzzo, ma non mancano i borghi, spesso incastonati come gemme tra i monti.
Per rendersene conto di persona basta raggiungere i resti del castello medievale di Rocca Calascio, il paese più alto del Centro Italia a 1.464 metri d’altezza: qui è netto il contrasto armonico di cui abbiamo parlato tra ciò che rimane dell’opera umana e del suo antico splendore e la bellezza mozzafiato del paesaggio naturale. Non si fa fatica a pensare come mai questa rocca sia stato il magico set di tanti film.

Abruzzo

Se si parla di magia poi come non citare Scanno? Questo paese di notte sembra un presepe a grandezza naturale costruito nell’alta valle del Sagittario. Ma sono tanti i borghi gioiello abruzzesi: Lanciano, Sulmona, Navelli, Capestrano, Guardiagrele, Santo Stefano di Sessanio.

Abruzzo

Proprio da qui, un po’ di tempo fa, siamo partiti alla scoperta della zona che ci è apparsa ancor più incantevole e fiabesca grazie al manto di neve che ricopriva monti e borghi. Era la fine di dicembre e abbiamo voluto festeggiare il mio compleanno al Sextantio Albergo Diffuso a Santo Stefano di Sessanio, un luogo fuori dal tempo a 1250 metri di altitudine nel Parco Nazionale del Gran Sasso.

Inutile dirvi che abbiamo vissuto una vera favola! Il borgo, che fa parte del Club dei Borghi più belli d’Italia, è un vero e proprio cammeo incastonato tra i monti. La sua perfetta conservazione si deve al totale spopolamento che il paese ha subito nella seconda metà del ‘900. Ora l’intero centro urbano è un albergo diffuso che attira gente amante di un turismo sostenibile da tutto il mondo.

Cantieri aperti

Cantieri aperti

Cantieri aperti

Da lì ci siamo spostati per visitare L’Aquila, allora una città ancora vuota, silenziosa, con un centro storico che, a distanza di anni dal terremoto che l’ha rasa al suolo, si presentava ancora puntellato e per molte zone, off limits. Una città fantasma che abbiamo invece ritrovato piena di vita a distanza di anni quando siamo stati nuovamente invitati a raccontarla: mentre nel 2011 il cantiere attivo era soltanto uno, quello della chiesa di San Bernardino, nella nostra visita con tanto di elmetto in testa dei cantieri aperti del 2017, abbiamo appurato che sono molti gli edifici, fra chiese e palazzi, ristrutturati o in fase di completamento.

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Anche per la zona della Majella galeotto fu un regalo per il mio compleanno! Sapendomi appassionata di vini mi fu donato un soggiorno al Castello di Semivicoli, un palazzo baronale che sovrasta il paesello di San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, trasformato in splendido hotel da Marina Cvetic, moglie di Gianni Masciarelli, rimpianta figura simbolo del panorama enologico italiano e protagonista dell’affermazione della vitivinicultura abruzzese.

Foto dal sito www.villamaiella.it

A notti così non si poteva non abbinare una cena altrettanto sontuosa nello storico locale di Angela e Peppino Tinari, uno dei migliori ristoranti d’Abruzzo in cui gustare le specialità della gastronomia regionale: Villa Maiella.

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Dove vorremmo andare la prossima volta? Intanto vorremmo mantenere la promessa di tornare fatta sia a Marina Cvetic che ad Angela e Peppino Tinari, poi vorremo raggiungere Civitella del Tronto, che “puntiamo” da un po’ e che già in passato sarebbe dovuta essere la meta di un nostro viaggio poi rimandato. Da studiosa di storia e amante di quella locale non posso farmi sfuggire la tappa in quella che fu l’ultima fortezza borbonica a cadere nel 1861 e l’ultimo borgo a “diventare” Italia. Qui, poi, c’è un’imponente fortezza millenaria, tra le più grandi d’Europa, che guarda fino al mare.

Abruzzo

E a proposito di cittadine vicine al mare ci piacerebbe tornare a Pescara ma anche conoscere Atri, non solo per gli splendidi monumenti all’interno delle sue mura, ma anche perché fin qui si estendeva nel periodo del suo massimo splendore la Contea di Conversano, la nostra città. A testimonianza di ciò si erge ancora superbo il Palazzo dei Duchi Acquaviva, costruito nel XIV secolo e ora sede del Municipio. Inoltre Atri è la città abruzzese con più musei, tra cui il Museo Didattico degli Strumenti Musicali Medievali e Rinascimentali.

E non basta ancora! Nei suoi dintorni si può passeggiare nella natura incontaminata della Riserva naturale guidata Calanchi d’Atri, un’area protetta di circa 380 ettari attualmente gestita dal WWF.

Abruzzo

Per lo spazio da dedicare al gusto l’Abruzzo non delude certo: arrosticini, squisiti pecorini, gamberi di fiume, guazzetti di pesce, maccheroni alla chitarra conditi col ragù di agnello, zuppe di legumi locali come la saporita lenticchia di Santo Stefano di Sessanio e, dulcis in fundo, il torrone delle Sorelle Nurzia a L’Aquila e le Sise (cioè i seni) delle Monache di Palmerio a Guardiagrele.
Vorreste qualche altro motivo per visitare questa regione così ricca di natura, arte e storia eppure così “sconosciuta”?

(Foto di www.cittameridiane.it e dal web)

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Comments

  1. Da studentessa ero a Perugia, e un giorno volli spingermi fino a l’Aquila.
    Non poche furono le sorprese: le facciate rettangolari delle chiese, il Gran Sasso (per un momento ho creduto che fossero le Alpi), e le stazioncine intermedie, paesini con poche case e molto distanziati l’uno dall’altro.
    Un’unicità da preservare e da tornare a vivere. Ho anche molta curiosità di passeggiare in uno di quei borghi spopolati che si sono rimessi in movimento grazie al turismo…

  2. Ma dai! Io ho frequentato la scuola interpreti, mollando tutto con il diploma biennale perché dopo un po’ di viaggi era ora di cominciare a vivere.
    Quel giorno da Umbria ad Abruzzo è stato come passare il confine; improvvisamente tutto diverso.

  3. Sicuramente due mondi completamente diversi! Quando ci sei stata a Perugia? Io alla fine del 1994.

  4. Ma pensa! Avremmo potuto conoscerci allora… io salivo e scendevo solo in auto perché in treno ci sarebbero stati troppi cambi da fare.

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