Ripartiamo dal Friuli. Da sempre fan del nostro Paese, che abbiamo raccontato e continueremo a raccontare da nord a sud e a 4 gambe e a 4 zampe con i nostri amici pelosi, inauguriamo una serie di veri e propri spot celebrativi per risollevare la nostra cara Italia, alternando luoghi in cui siamo stati a zone che vorremmo visitare in un futuro che speriamo prossimo.
Tra borghi e boschi della Carnia
Cominciamo da nord. Precisamente nord-est: dalla regione Friuli Venezia Giulia e da quei luoghi quasi nascosti che sono i borghi e le valli della Carnia. Certo non luoghi di passaggio: bisogna decidere di venirci per avere la possibilità della scoperta di fitti boschi, laghi color smeraldo e silenzi incontaminati. E di fiumi imponenti, come il Tagliamento, il fiume simbolo della Regione, sia per la lunghezza del suo corso, che per l’estensione del suo bacino, entrambi interamente compresi nei confini del Friuli.
Noi ci siamo arrivati anche per il piacere della tavola che qui, tra questi borghi di case in pietra e prati sconfinati, ha conservato il sapore di altri tempi a base di ingredienti umili ma gustosi che abbracciano tre tradizioni gastronomiche: italiana, slava e austriaca.
Confessiamo che torneremmo volentieri in Friuli Venezia Giulia anche per questo perdendoci tra assaggi di cjarsòns, prosciutto e formaggi artigianali. Portando molte di queste golosità con noi come provviste, dopo gli inevitabili assaggi. Direttamente in una delle sedi produttive del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, durante la visita con la signora Teresa, proprietaria insieme al fratello del prosciuttificio artigianale Prosciutti Coradazzi, abbiamo assaporato il celebre prosciutto col piedino prodotto esclusivo del Consorzio che, costituito nel 1961, associa tutti i produttori vigilando sulla corretta applicazione del Disciplinare di Produzione. Abbiamo assaggiato anche quello affumicato di Sauris, mentre ci riserviamo per la prossima volta di gustare quello prodotto a Cormons, piccolo borgo a un passo dalla Slovenia.
Ma questa volta passeremmo per la porta di accesso alla Carnia, la cittadina di Tolmezzo, il principale centro della regione, non mancando la visita al Museo carnico delle arti popolari, uno dei più importanti dell’arco alpino. Nel museo è ricostruita la storia della gente di Carnia attraverso raccolte di oggetti, mobili, utensili.
E per bere bene ci sposteremmo nei Colli Orientali del Friuli, patria di grandi vini, da abbinare a una o più delle 32 formule accreditate dalla dop per quei ravioli incredibilmente appetitosi che sono i cjarsòns. Anche se, come ci hanno spiegato la scorsa volta che siamo stati da queste parti, in realtà quelle preparate dalle massaie in ogni famiglia sarebbero più di un centinaio.
Dopo aver attraversato distese di prati, costellate di malghe che ospitano d’estate le mandrie, torneremmo a Sauris di Sotto, affacciata su un verdissimo lago. Abbiamo già provato l’esperienza Wolf, visitando l’azienda dove si producono artigianalmente splendidi prosciutti e prelibati salami, oltre che speck, pancette, salsicce e lardo dal profumo inebriante. E dove l’affumicatura viene praticata come cent’anni fa bruciando legna di faggio dei vicini boschi.
Dunque questa volta la meta sarebbe un’altra più civettuola e meno legata al palato. Sauris, conosciuto come il borgo più autentico della Carnia, riserva infatti una bella sorpresa: nel centro di Sauris di Sopra si trova un piccolo negozio che propone costumi tirolesi originali in lana, cotone, lino e seta. Da anni desidero un abito del genere che magari non indosserei, come non ho mai messo il sari in seta che i mei genitori mi portarono dall’India, ma mi piacerebbe tanto averne uno. Quando ci siamo stati purtroppo il punto vendita era chiuso e non ho potuto cogliere l’occasione ma ho segnato l’indirizzo!
Del Friuli Venezia Giulia ne abbiamo visitato soltanto la parte meridionale e ne siamo rimasti veramente incantati! Ci siamo ripromessi di tornare per immergerci nel meraviglioso patrimonio naturalistico e culturale del nord.
Noi ci siamo perdutamente innamorati di questa regione! Gli spazi immensi tra verdi prati e montagne, i laghi color smeraldo, i fiumi imponenti: qui la natura non parla, urla! E poi è perfetta per chi come noi viaggia con un cane.
La prossima volta vorremmo approfondire la zona a sud tra Trieste e Grado.
Per motivi di tempo abbiamo lasciato fuori la provincia di Pordenone, la Carnia e la zona Dolomitica, ma ci siamo ripromessi di tornare a visitare quello che ci manca di questa meravigliosa regione!
Cari Daniele e Marilena anche per noi sarà un gradito ritorno perché il Friuli Venezia Giulia è una regione che sorprende e soprattutto merita approfondimento attraverso un giro lento e denso.