Villa Signorini, icona dell’ospitalità vesuviana

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Otto dogfriendlyVilla Signorini a Ercolano è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, ma soprattutto un’icona dell’ospitalità vesuviana. Il suo ampio giardino è uno dei pochi parchi rimasti intatti delle ville vesuviane della zona con vasche, fontane, statue e alberi secolari. La parte centrale rappresenta un bell’esempio di giardino all’italiana, mentre le due laterali erano le antiche pertinenze agricole della villa.

Villa Signorini, perla del Miglio d’Oro

Alle spalle confina con il bosco del Palazzo Reale di Portici, residenza estiva dei Borbone, sul fronte lo sguardo può spaziare fino agli scavi di Ercolano per poi abbracciare l’intero Golfo di Napoli, da Punta Campanella a Capo Posillipo, e a monte il panorama è sovrastato dal Vesuvio e dalla Reggia di Portici.

Da tempo, dopo essere stati ospiti e aver visitato alcune delle più belle ville venete tra Venezia e la Riviera del Brenta, avevamo il desiderio di farci rapire dal fascino sfiorito di quelle vesuviane del Miglio d’oro, patrimonio UNESCO. Non resta molto di queste antiche dimore della nobiltà napoletana il cui splendore e la maestosità del tardo barocco partenopeo sono spesso stati violentati da brutali interventi edilizi. Poche le eccezioni come la splendida Villa Campolieto e qualche altra dimora trasformata in albergo come Villa Signorini.

Dietro alla facciata rococò la villa concentra la storia dell’epoca più aurea di questo territorio compreso tra Portici ed Ercolano denominato non a caso Miglio d’Oro e chiamato così per la presenza di 122 meravigliose ville del Settecento, delle quali oggi pochissime mantengono lo splendore di un tempo.

Villa Signorini

Costruita nel corso del 1700, la villa è stata ristrutturata nei primi anni ’90 dello scorso secolo a cura dell’ingegner Corrado Sorbo, gestore di Villa Signorini Events & Hotel. Primo proprietario di Villa Signorini fu Don Andrea Alfano, ma già ai primi del 1800 la proprietà passò a Giovanbattista Cirelli e successivamente a Luigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona. Alla fine del XIX secolo venne venduta a Carlo Brancia principe d’Apricena e nel 1911 venne acquista da Paolo Signorini, proprietario della Cirio.

Villa Signorini

E fu Signorini che ne trasformò il prospetto aggiungendo le due rampe di scale che ne caratterizzano il prospetto affacciato sul parco e che collegano la terrazza del piano nobile con il giardino. Villa Signorini fu abitata dall’omonima famiglia fino al 1980, quando a causa del tremendo terremoto che il 23 novembre colpì l’Irpinia e molte aree della Campania, il piano nobile venne evacuato e rimasero occupati solo i locali al piano terra. Ma non fu il terremoto a determinare i più grossi danni alla struttura bensì l’abbandono del decennio successivo durante il quale imponenti infiltrazioni d’acqua danneggiarono gravemente la decorazione dei soffitti al piano nobile.

Villa Signorini

I lavori di ristrutturazione, che hanno salvato lì dove possibile i pavimenti e gli infissi, hanno restituito a Villa Signorini il suo nobile aspetto rendendola la sede ideale per trascorrere un piacevole soggiorno, ma anche per ospitare manifestazioni culturali e di spettacolo, feste e cerimonie. Gli ambienti sono ampi ed eleganti e tutte le stanze del piano nobile sono finemente decorate sia sulle volte che sulle pareti.

Villa Signorini

Molto bella la vista a canocchiale che dal portone sulla strada, attraverso il cortile interno, spazia sul verde e sulla fontana della Leda col cigno, fulcro di tutto il giardino, dietro la quale si staglia uno dei due padiglioni della villa.

Villa Signorini

Nell’incantevole parco è stato ripristinato l’antico agrumeto ma i veri protagonisti sono una camelia quasi centenaria e il grillage in ferro con colonne in ghisa di fine ‘800 che separa una parte del verde dalla piazzola in cui svetta una colonna greca. In un’area più riservata si apre lo specchio azzurro della piscina dove rinfrescarsi nelle giornate più calde e prendere la tintarella presso il solarium servito da bar.

Villa Signorini è un albergo storico ma al passo con i tempi, dotato di un ristorante che si chiama Le Nuvole, dall’atmosfera elegante, con personale professionale e al contempo amichevole e un menu che riflette il patrimonio gastronomico della regione. Abbiamo voluto assaggiare i classici e ben fatti polipetti alla Luciana, gli scialatielli ai frutti di mare e la saporita pasta “ammiscata” con i fagioli e le cozze, per concludere in dolcezza con un goloso babà.

Squisita anche l’ospitalità dell’ingegner Sorbo e di tutto lo staff da cui il nostro Otto è stato super coccolato: Villa Signorini accoglie gli animali domestici, per cui chi come noi viaggia col quattro zampe al seguito potrà godere momenti di pace e relax in compagnia del proprio fedele amico. Un grande valore aggiunto è il parcheggio all’interno del parco tra gli alberi di agrumi che consente di lasciare l’auto per raggiungere con brevi e piacevoli passeggiate il centro della città, gli scavi dell’antica Ercolano sepolta dall’eruzione del Vesuvio, il Molo Borbonico e la Reggia di Portici.

Unico neo: la nostra stanza, molto comoda perché situata al piano terra e con affaccio sul giardino in cui anche Otto ha trovato i suoi spazi e le sue ciotole, era attigua alla saletta in cui viene preparata la colazione per cui al mattino ben presto siamo stati svegliati da un coro di voci e dai colpi secchi per la preparazione del caffè: ci abbiamo scherzato su in sala davanti a un fumante cappuccino!

Villa Signorini
Via Roma 43, Ercolano (NA)
Info: +39 081 7776423 – info@villasignorini.it

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Rosalia
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This travel blog with the dog is a personal selection of our best experiences, our favorite spots and secrets places around the world curated by Rosalia e Michele.

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