Di Venezia vi abbiamo già raccontato il nostro soggiorno di qualche anno fa con Arturo (https://www.cittameridiane.it/a-spasso-per-venezia/). Ebbene ci siamo tornati anche con Otto per una esperienza che si è rivelata bellissima ma che quando l’abbiamo confidata a qualcuno prima di partire ci ha preso letteralmente per pazzi!
A Venezia con tre bimbi e un cane
Si è trattato di un’unica giornata ma, come già sottolineato nel titolo, particolare. Per varie ragioni.
La prima: abbiamo deciso di andare a Venezia per festeggiare il compleanno di Michele che è il 1° maggio.
E lo abbiamo fatto nonostante da giorni su ogni tg e in rete rimbalzassero notizie da vero e proprio terrorismo psicologico sugli afflussi alla città, che sarebbero stati calmierati e addirittura sottoposti a entrate attraverso i tornelli come negli stadi nei punti più nevralgici.
Ebbene, siamo testimoni del fatto che tale allarmismo ha funzionato talmente bene che a Venezia si circolava benissimo tra calli, campi e canali: probabilmente molta gente ha rinunciato a raggiungere la laguna perché spaventata da questi proclami.
La seconda “particolarità” è dovuta al team con cui abbiamo raggiunto la città dei Dogi. Noi con il nostro Otto più la famiglia di mio fratello con tre bambini e passeggino: ve lo immaginate il quadretto?
Poi, è stata una visita particolare perché è come se fossimo tornati indietro nel tempo guardando alle meraviglie veneziane, palazzi, monumenti e gondole con gli occhi estasiati dei bimbi a cui la città è piaciuta tantissimo: hanno vissuto questa giornata come se si fossero calati in una fiaba.
E le loro domande sono state moltissime e di tutti i tipi: dalle forme dei camini (di cui abbiamo già parlato nel post https://www.cittameridiane.it/a-spasso-per-venezia-2/) alle briccole, i pali in legno infissi nel suolo melmoso della laguna, uno dei simboli della città di Venezia che indicano i canali navigabili e gli approdi.
Ancora, per raggiungere e circolare a Venezia abbiamo preso ben cinque mezzi: è già questo, con tre bambini e un cane, ci farebbe iscrivere di diritto in un album di eroi!
Infatti siamo partiti ben presto da Scorzè, dove abbiamo pernottato, con l’auto alla volta della stazione di Mogliano Veneto. Qui abbiamo preso il treno per Venezia e subito la prima meraviglia, la laguna con i suoi colori liquidi tra il verde e l’azzurro, cheta e piatta nelle brume del mattino.
Scesi dal treno e lasciataci alle spalle la stazione Santa Lucia abbiamo subito notato che le file alle biglietterie per i vaporetti tanto temute… non c’erano! Così con in tasca il nostro biglietto Venezia Unica, che si può acquistare anche online sul sito www.veneziaunica.it e che consente di girare per la città e le isole a bordo di tutti i mezzi lungo le vie d’acqua, siamo saliti sul vaporetto che la attraversa navigando sul Canal Grande, diretti a Piazza San Marco.
Con noi anche Otto, naturalmente, ma ricordate che tutti i cani devono essere portati al guinzaglio e con la museruola se superano i 60 centimetri di altezza al garrese.
Il Canal Grande resta la strada più bella del mondo e ha la stessa malìa su grandi e piccini: tre chilometri e ottocento metri attraversati da soli 4 ponti imponenti, quello degli Scalzi, quello dell’Accademia, quello di Rialto e l’ultimo progettato da Calatrava.
Sul canale principale della città si affacciano palazzi meravigliosi e confluiscono 45 canali minori dai quali sbucano le lunghe e nere prue delle gondole che tanta curiosità hanno suscitato nei bimbi.
Tanto che abbiamo dovuto promettere di farli salire su una di queste strane imbarcazioni. La promessa l’abbiamo mantenuta senza prosciugare il portafoglio grazie ai traghetti-gondola che conducono da una parte all’altra del “Canalazzo” come lo chiamano i veneziani. La traversata è breve, e i bambini se ne sono lamentati, ma è il modo più economico per fare l’esperienza in gondola che si è goduta pure il nostro Otto.
Tornando all’inizio della nostra avventura, è iniziata appena scesi dal treno alla stazione di Venezia Santa Lucia ammirando la verde cupola della chiesa di San Simeone Piccolo sull’altra sponda del canale.
E’ poi continuata attraverso il Canal Grande passando sotto il Ponte di Rialto fino a San Marco, dove siamo scesi e, attraversati i Giardinetti Reali, ci siamo trovati di fronte la grande piazza con la Basilica e il Palazzo Ducale sulla destra, la Torre dell’Orologio di fronte e il Campanile sulla sinistra. Ad accoglierci le due alte colonne di San Marco e di San Teodoro.
Poi, dopo aver doverosamente acquistato il cappello in paglia da gondoliere e dopo le foto di rito davanti alla Basilica, capolavoro di architettura unico al mondo, la sosta al Caffè Floriàn, che fin dal ‘900 propone ottima e piacevole musica del genere “Caffè concerto”.
All’interno ci si sente proiettati nell’atmosfera voluttuosa della Venezia del ‘700 tra specchi, cornici dorate, arredi in mogano, velluti e pannelli dal sapore orientale.
Quindi ci siamo diretti verso il Ponte della Paglia dal quale, folla permettendo, si possono fare le migliori inquadrature del Ponte dei Sospiri, che collega il Palazzo Ducale con le prigioni nuove e che prende il nome dai lamenti degli imputati diretti agli uffici degli Inquisitori di Stato.
(Fine prima parte)