Con le temperature più miti e un’anteprima di aria di primavera, torna la voglia di uscire di casa e di andare in giro. E allora che ne dite di un bel tour tra musei? Ma non quelli “classici”, che nell’immaginario collettivo raccolgono statue e dipinti, bensì tra i musei più insoliti. E l’Italia, da questo punto di vista, riserva davvero belle e a volte stupefacenti sorprese! Dunque seguiteci in questo giro per visitare musei, collezioni e raccolte tra le più stravaganti.

In Piemonte, a Torino, c’è il Museo della Frutta dove sono raccolti circa 1021 frutti artificiali creati da Francesco Garnier Valletti nella seconda metà dell’Ottocento. Una collezione pomologica che raccoglie mele, pere, susine, uva, albicocche e tanto altro ancora. Facevano parte della Regia Stazione di Chimica Agraria oggi patrimonio scientifico inestimabile, in quanto testimonianza di una varietà alimentare in parte perduta. (Via Pietro Giuria 15, dal lunedì al sabato 10-18; Tel. 011 6708195 – museodellafrutta@comune.torino.it – 4 euro il biglietto intero).

Rimaniamo in Piemonte, esattamente a San Maurizio d’Opaglio, in provincia di Novara, con il Museo del Rubinetto, dove scoprire il rapporto tra l’uomo e l’acqua e la storia dell’igiene e dei rinnovamenti tecnologici, di cui il rubinetto è parte integrante. Attraverso il percorso proposto, ci si immerge nelle tematiche attinenti la potabilizzazione dell’acqua e l’utilizzo delle risorse idriche. (Piazza Martiri 1, dal venerdì alla domenica 15-18; Tel. 0323 89622 – info@museodelrubinetto.it).

Mentre a Campogalliano, in provincia di Modena, si trova il Museo della Bilancia. Aperto dal 1989, questo museo è dedicato all’esposizione di bilance provenienti da ogni parte del mondo, molte delle quali antichissime e risalenti all’epoca romana. Lo scopo è quello di far conoscere la storia e l’evoluzione dell’arte del pesare, attraverso 1170 oggetti tematici. (Via Giuseppe Garibaldi 34, aperto ogni sabato e festivi 10-12.30 e 15.18.30, può essere visitato su prenotazione anche durante gli altri giorni della settimana; Tel. 059 527133 – infomuseo@museodellabilancia.it; 5 euro il biglietto intero).

Nella città di Modena ha sede il Museo della figurina “Panini” con un percorso espositivo legato alla storia e alla conservazione delle figurine, in cui i visitatori, dopo aver attraversato il suggestivo tunnel delle meraviglie, scopriranno la sala espositiva con gli storici album da sfogliare. (Corso Canalgrande 103, aperto dal mercoledì al venerdì 10.30-13 e 15-19, il sabato, domenica e festivi 10.30-19; Tel. 059 203 2919 – museo.figurina@comune.modena.it; ingresso gratuito).

musei

A Milano dal 2011 c’è WOW Spazio Fumetto, Museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata, realizzato e gestito dalla Fondazione Franco Fossati. In questo spazio viene messo in scena fumetto, insieme a cinema, arte popolare e illustrazione. E non mancano belle mostre temporanee dedicate ad autori e personaggi del mondo dell’animazione e delle strisce. Suggestivo lo spazio con ingresso ad arco dipinto e una grande statua a forma di lombrico. (viale Campania 12, dal martedì al venerdì 15-19; sabato e domenica 15-20; Tel. 02 49524744/5 – info@museowow.it – ingresso libero).

museiTra i musei più insoliti d’Italia anche quello delle auto della Polizia a Roma nel quartiere Ardeatino, per conoscere tutti i mezzi storici della Polizia: auto, moto, scooter, bici e persino un gatto delle nevi in dotazione alle nostre forze dell’ordine. (Via Arcadia 20, aperto dal lunedì al sabato ore 9-13; Tel. 06 5141861 – museoautopolizia@interno.it; 3 euro il biglietto intero).
Chiudiamo questa rassegna dei musei più strani con la Liguria: qui ce ne sono talmente tanti che solo il tour vale davvero il viaggio!
Nell’antico borgo medievale di Triora, che domina la Valle Argentina, si trova il museo etnografico e della stregoneria. La presenza del museo proprio in questa città non costituisce motivo di stupore se si considera che a Triora si tenne, dal 1587 al 1589, un importante processo per stregoneria. La magia qui viene amplificata dal fatto che il borgo conserva ancora le caratteristiche di un tempo e, passeggiando fra i vari carugi, si ha l’impressione di aver fatto un tuffo nel passato. Il museo, ideato dallo storico locale padre Francesco Ferraironi è nato nel 1982 e raccoglie moltissimi oggetti antichi e anche una vasta collezione di fotografie e cartoline che testimoniano la vita del tempo e le tradizioni di ogni borgata, ognuna caratterizzata da usanze proprie. (Corso Italia 1, aperto tutti i giorni 14,30-18,00, sabato, domenica e festivi anche al mattino 10,30-12,00; Tel. 0184.94477
info@museotriora.it; 2 euro il biglietto intero).

A Imperia c’è Villa Grock con il museo del Clown. Il Clown Grock, alias Adrien Wettach di origini svizzere, fu uno dei clown più famosi del passato, al punto da ottenere il riconoscimento di “Re Dei Clown” nel 1919 a Parigi. Conobbe Imperia durante una visita ai suoi genitori e se ne innamorò, vi comprò casa per le vacanze estive e poi vi rimase fino alla fine dei suoi giorni. È proprio qui che oggi sorge il museo dedicato a questo uomo straordinario che racchiude testimonianze della vita dell’eclettico personaggio. (La Villa è aperta con orario invernale tutti i lunedì dalle 14.30 alle 17.30; Tel. 0183 704212 – villagrock@provincia.imperia.it; 5,50 euro il biglietto intero).

musei

A due passi da Genova, nella Val Leira, sorge Mele, un delizioso paese con origini medievali molto legato alla fede e circondato dalla natura. I pellegrini si recano al Santuario di Nostra Signora dell’Acquasantae Punta Martin, ma qui, immerso fra splendide ville signorili della seconda metà dell’Ottocento, sorge il Museo della Carta, ricavato da un’antica cartiera dove viene mostrato come avveniva la produzione della carta fatta a mano, grazie a metodi tramandati dal passato. (Via Acquasanta 251, aperto dal mercoledì alla domenica 11.30-17.00; Tel. 335.16.23.161 – museocartamele@comune.mele.ge.it; 4 euro il biglietto intero).

Alle porte della Valbormida si trova Altare, un piccolo paese conosciuto per la sua lunga tradizione di lavorazione del vetro, introdotta già dal XII secolo dai monaci Benedettini e divenuta sempre più il simbolo di questo comune. Proprio grazie alla sua secolare tradizione, Altare ospita il museo dell’arte vetraria, con sede nella splendida Villa Rosa. All’interno di questo delizioso edificio in stile Liberty sono racchiuse diverse opere che vanno dal 1650 ad oggi e moltissimi esempi di arnesi utilizzati per la lavorazione del vetro. (Piazza del Consolato 4, aperto dal martedì alla domenica 14-18; Tel. 019 584734 – info@museodelvetro.org).

musei

Per finire, tra le colline dell’entroterra di Pietra Ligure, si trova Tovo San Giacomo, grazioso paese racchiuso all’interno dei ruderi di un antico castello, dove è nato il Museo dell’Orologio, unico in Italia. Il museo è dedicato agli orologi da torre ed è nato grazie alla volontà dell’ultimo orologiaio, Giovanni Bergallo, desideroso di donare la propria collezione al suo paese natale. Gli orologi esposti sono pezzi autentici raccolti dalla famiglia Bergallo di varia provenienza insieme a quadranti, lancette e “stanzette” provenienti da diversi campanili e carrucole. (Piazza Can. Giuseppe Folco, aperto venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 18; Tel. 019 63 79 021 – info@museodellorologio.it; 5 euro il biglietto intero). Ulteriori informazioni sui musei più insoliti in Liguria si possono ricercare sul sito www.turismoinliguria.it.

(Foto dal web)

2 COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here