Si svelano con pudore i Monti Dauni, dolci rilievi sui quali si ergono incantevoli borghi tutti da scoprire. Bella in ogni stagione, questa terra dà il meglio di sé in primavera, quando accoglie il viaggiatore con mille sfumature di verde, da quello tenue delle spighe di grano a quello più intenso dei boschi, punteggiato dal giallo di margherite e ginestre, dal rosso fuoco dei papaveri fino al viola dei fiori dell’albero di Giuda e al rosa delicato dei mandorli in fiore. Una tavolozza che farebbe innamorare qualsiasi pittore!
Tra i borghi gioiello dei Monti Dauni: Ascoli Satriano, Bovino e Troia
Una passeggiata nella campagna dei Monti Dauni in questo periodo soddisfa anche i cultori del buon gusto con la raccolta di erbe spontanee e asparagi selvatici, base della cucina tradizionale stagionale. Che tra i suoi tesori gastronomici inserisce anche molti fiori commestibili, tra cui quello piatto, candido e profumatissimo del sambuco, ottimo fritto. Un consiglio per tutti, golosi e non: quando siete qui respirate a pieni polmoni per provare un benessere intenso e non facilmente reperibile altrove!
L’itinerario che abbiamo seguito questa volta ci ha portato sulle tracce dell’antico popolo che ha colonizzato queste terre, i Dauni, gente guerriera, raffinata, dedita alla pastorizia e all’agricoltura, all’artigianato del ferro e della ceramica, ma soprattutto con un notevole culto dei morti.
Bisogna arrivare ad Ascoli Satriano per ammirare il meraviglioso complesso dei Grifoni, custodito nel Museo Civico Archeologico “Pasquale Rosario”, ospitato nel Complesso monumentale di Santa Maria del Popolo all’interno della sezione “Policromie del Sublime”.
Si rimane senza fiato davanti alla perfetta bellezza di questa mensa rituale, proveniente da Aphrodisias di Caria in Turchia e risalente al IV secolo a.C. e ritrovata in una tomba dauna.
Nel buio e nel silenzio, così come l’abbiamo ammirata noi, la coppia di animali mitologici sembra guizzare mentre sbrana una cerva e cattura lo sguardo che si posa sulle forme eleganti del marmoreo e prezioso trapezophoros.
Non è l’unico tesoro presente in sala: al centro, in una teca illuminata, emerge un podanipter, il grande bacino rituale per il lavaggio dei piedi, con figure mitologiche policrome.
A questo punto va raccontata la storia di come questi incantevoli reperti sono tornati, dopo vari giri, dove furono ritrovati in una tomba a camera dauna.
Alla fine degli anni ’70 fu un tombarolo locale a scoprirli vendendoli poi al famoso mercante di opere d’arte Giacomo Medici. Furono in seguito rivenduti a un trafficante internazionale e acquistati nel 1985 dal Paul Getty Museum di Malibù.
Poco prima di morire, però, il tombarolo volle confessare il suo reato e ciò permise il ritrovamento delle opere insieme a un altro tesoro trafugato, la statua del dio Apollo del II secolo d.C. che dal 2010 fa bella mostra di sé insieme ai Grifoni nel museo di Ascoli Satriano.

Un giro tra i borghi dei Monti Dauni non può prescindere da altri due simbolici elementi della zona: castelli e cattedrali. Tra i primi la nostra scelta è caduta su Bovino, in cui maestoso domina il paese e la Valle del Cervaro il Castello Ducale, abitato dalla famiglia De Guevara fino al 1961 e oggi sede del Museo Diocesano e di un elegante bed and breakfast.

A Bovino è bello perdersi tra stradine e piazze e trovarsi quasi improvvisamente al cospetto della Cattedrale, dallo stile romanico sobrio e imponente ma con elementi bizantini. Guardate attentamente la facciata: dalla classica forma a capanna presenta una particolarità in quanto è asimmetrica!

Sulla via del sacro non si può fare a meno di passare per Troia, borgo segnato dal passaggio della Via Francigena percorsa da migliaia di pellegrini. Qui protagonista è la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, capolavoro in stile romanico dell’IX secolo, con il suo rosone spettacolare e unico al mondo in quanto composto da 11 raggi invece che 12 che poggiano su un cerchio di pietra lavorata a squame, una sorta di serpente che si morde la coda, simbolo dell’eternità.
Sin da lontano sembra una finissima trina ricamata nella pietra e incastonata in una facciata ricca di simboli zoomorfi e fantastici in cui spicca un altro elemento, piuttosto raro nelle chiese antiche d’Italia, la presenza delle due porte di bronzo di Oderisio da Benevento: la Porta della Prosperità e la Porta della Libertà.
Fiore all’occhiello del Museo del Tesoro della Cattedrale sono gli Exultet, rotoli di pergamena dell’IX e XII secolo che contengono profonde verità teologiche vergate e miniate a mano: in tutto il mondo ve ne sono 32 esemplari e di questi 3 sono custoditi a Troia.
Dopo aver ammirato queste meraviglie, prendetevi il tempo di camminare piano per la strada principale, magari accomodandovi ai tavolini esterni di un bar: noi lo abbiamo fatto in una domenica mattina piena di sole e di gente. Il profondo senso di pace provato ci ha donato un benessere raro e prezioso di cui far tesoro.
Destinazioni inserite nel nostro prossimo viaggio. Grazie per i preziosi spunti.
La puglia è una continua sorpresa. La volta che torneremo in zona, e spero di aver occasione di farlo a breve, voglio prendermi del tempo per ammirare quei bellissimi grifoni ma anche per una bella passeggiata sui Monti Dauni.
Ne siamo molto contenti! Ciò vale più di qualsiasi riconoscimento ufficiale… Riuscire con i propri racconti a far apprezzare la propria terra pensiamo sia davvero una grandissima soddisfazione.
Lo pensiamo anche noi che ci abitiamo e che non smettiamo mai di scoprire posti nuovi e di incontrare gente positiva! E siamo orgogliosi di condividere tutto ciò con voi che ci leggete.