Tenuta Bocchineri è lo chalet nel bosco che ci riporta all’infanzia e alle favole. Come non pensare a quella di Cappuccetto Rosso che narra della bimbetta che per andare a trovare la nonna attraversa con la sua cesta il bosco dove incontra il lupo?
Tenuta Bocchineri in Calabria
E sembra proprio una casetta emersa dalle pagine di un libro di fiabe quella tra i castagni della Tenuta Bocchineri a Rogliano, borgo calabro al centro della Valle del Savuto, a metà strada tra i parchi nazionali della Sila e il mar Tirreno.
Lo chalet, insieme alla casetta sull’albero, rappresenta una delle sistemazioni di cui possono godere gli ospiti di “Tenuta Bocchineri”, un’oasi di pace e tranquillità, poco distante dal paese e costituita da circa tre ettari tra orto biologico, boschi, sentieri e un parco recintato in cui vivono beati quattro daini: tre adulti e il piccolino nato poco più di quindici giorni fa.
Una volta arrivati si viene accolti da Carmine Altomare che, dopo aver trascorso per lavoro la vita lontano dalla sua terra, vi è tornato con il proposito di farla conoscere il più possibile. A questo scopo ha voluto aprire all’ospitalità la sua tenuta che è un vero e proprio museo a cielo aperto. Tra profumati cespugli di rose e piante officinali emerge la struttura costruita in pietra locale che ospita il piccolo ma ricco Museo della Civiltà Contadina, all’interno del quale sono esposti divisi per sezione utensili e attrezzi provenienti dal mondo rurale, che fanno riassaporare il profumo dell’antica civiltà agreste locale.
Nel giardino intorno trovano la loro strategica collocazione tronchi di castagno secolari, radici di castagno dalle forme più strane e pietre levigate dal fiume.
Al di sotto di questa casetta si trova una cantina ricavata dall’antico pollaio in cui fa bella mostra di sé la “riempitrice”, vasca in ferro smaltato che presenta quattro canne per riempire contemporaneamente altrettante bottiglie di vino, utilizzata tra gli anni 1930 e 1960.
La porta in castagno massello del pollaio è stata trasferita nei locali della casa contadina e adibita a chiusura di uno stipo che ospita una piccola esposizione di vini DOC prodotti nel Savuto, celebrati anche da Mario Soldati. Infatti come ci ha svelato Carmine, accompagnandoci nella visita, Rogliano è famosa per il vino che si produce in zona e anche per il pane, cotto ancora nei forni a legna. E di entrambi ci ha fatto dono per poter assaporare subito il territorio.
Non sono state le uniche cortesie per gli ospiti che Carmine ci ha riservato. Nella casetta c’è tutto l’occorrente per poter trascorrere qualche giorno in completa autonomia sia per la prima colazione che per pranzi e cenette. E noi, appena arrivati, ci siamo concessi un picnic sulla terrazza dello chalet affacciata sul fitto bosco, a base di fragrante pane, semplice e alle olive, pancetta fatta in casa, caciocavallo silano e un vassoio di squisita pasticceria mignon, tutto offertoci dal premuroso padrone di casa.
Non prima però di aver completato la nostra visita alla Tenuta. Dal Museo partono due sentieri: uno conduce alla Casa sull’Albero costruita su una quercia secolare e che orgogliosamente Carmine ci presenta come unica nel Sud Italia per le caratteristiche che la contraddistinguono e l’altro al nostro chalet tra gli alberi.
Da qui una passeggiata lungo un sentiero di circa due chilometri conduce alla scoperta della flora locale, del fiume “Lara”, dell’acquaro che è una tipica muraglia di 60 metri lineari costruita con pietre a secco, passando per il rifugio antico dei Briganti.
Sembra che in questa grotta si siano nascosti i membri della banda di Pietro Monaco e di sua moglie Ciccilla, all’anagrafe Maria Oliverio, figura affascinante e controversa di brigantessa, dal viso dolce ma dal temperamento fiero e crudele tanto da uccidere la sorella in presenza dei suoi tre figli e in modo orribile con ben 48 colpi di accetta.
Dopo la camminata nel bosco, che anche Otto ha potuto apprezzare in completa libertà, ci siamo rintanati nel guscio in caldo legno della nostra casetta, semplice ma dotata di tutto compresi i prodotti biologici per l’igiene personale.
Tutt’intorno silenzio e nel buio tra gli alberi qualche lucciola che fa capolino: erano anni che non ne vedevamo una! E poi volete mettere la comodità di aprire la porta e far andare fuori Otto per i suoi bisogni? Un altro plus per noi che abbiamo scelto Tenuta Bocchineri per la nostra prima recensione post Covid nella rubrica #Sognidoro: un luogo ideale per evitare assembramenti, dove isolarsi e rilassarsi a contatto con la natura.
E un posto in cui tornare magari per testare la casetta sull’albero e per provare l’ebbrezza di addormentarsi a 5 metri da terra, cullati dal leggero movimento provocato dal vento e in compagnia di una deliziosa famigliola di daini che vivono in serenità proprio sotto le fronde della quercia. Per godere ancora dell’incantesimo di una semplicità che è il contrario della banalità.
Tenuta Bocchineri
Via E. Altomare, 103 – Rogliano (CS)
Info: +39 335 7438685
www.tenutabocchineri.it – info@tenutabocchineri.it
Ma che posto meraviglioso! A stretto contatto con la natura e le tradizioni del luogo. Molto curiosa di assaggiare il vino!
Conoscendoti non avevo dubbi sul vino! 😉 Benedetta è un posto semplice e autentico. Noi con il nostro Otto ci siamo stati divinamente: spero di aver trasmesso questo tramite l’articolo.