La domenica mattina di Libando è stata tutta dedicata alla pizza napoletana con i due campioni mondiali Attilio Albachiara e Nino Pannella, che hanno accettato la sfida, portando in piazza Cesare Battisti ricette diverse e piatti unici, accomunati dal tema dell’evento.
Una Foggia tutta da scoprire tra street food e cibo culturale
Prima ci siamo concessi un’immersione nella storia di Foggia insieme alla guida turistica Franca Palese (www.foggiasotterranea@altervista.com) che ci ha accompagnati nella visita della splendida Chiesa di Santa Maria della Misericordia chiamata del Purgatorio o dei Morti dai Foggiani, miracolosamente scampata al terremoto che nel 1731 rase al suolo la città.
Nell’unica navata lasciano a bocca aperta il ricchissimo altare intarsiato di marmi e pietre dure di scuola napoletana e il soffitto a cassettoni, mentre sulle pareti spiccano le 14 tele del Brunetti che raffigurano le opere di Misericordia corporali e spirituali.
Attraversata la strada, un anonimo ingresso sotto un imponente palazzo conduce in alcuni ambienti molto suggestivi che rappresentano una parte degli Ipogei (www.ipogeifoggia.it), gli spazi sotterranei sui quali Foggia è stata ricostruita e che svelano tesori come i resti di un arco del palazzo imperiale federiciano e sorprese come la presenza di acqua di falda in un profondo pozzo. Qui ci raggiunge il vicepresidente dell’Associazione Ipogei Gianni Colapietro, fondata nel 1997 per restituire dignità all’antica Fovea e per ricordare la sua storia al turista e agli abitanti: e sono tanti coloro che hanno approfittato di Libando e delle aperture straordinarie della Cattedrale, degli Ipogei e della chiesa della Chiesa di Santa Maria della Misericordia dalle 19,30 a mezzanotte.
Il pomeriggio della domenica è stato tutto dedicato ai festeggiamenti del ritorno, dopo ben 19 anni, della squadra di calcio del Foggia in serie B con i numerosi tifosi che hanno scelto di seguire la partita sui maxischermi allestiti nelle piazze di ‘Libando’ e di festeggiare la promozione che ha fatto esplodere una grande festa in città durata fino a tarda serata: e noi vi abbiamo partecipato, quasi nostro malgrado, anche dalla nostra stanza del centralissimo e comodo Albergo del Cacciatore (Vico Arrigotti 4, +39 0881 580661 info@albergodelcacciatore.it), nel cuore del centro storico e della baraonda.
Mentre colonna sonora di tutta la manifestazione è stata Radio NOVA IONS 97, raccontando in diretta quello che accadeva nelle piazze e dando voce agli ospiti dell’evento.
Un momento di approfondimento è stato quello dedicato nel pomeriggio di sabato alla tavola rotonda “Stappa, mangia e parla” che ha visto la partecipazione di relatori come Cristina Bowerman chef del Glass Hostaria di Roma, Vittoria Cisonno direttrice del Movimento Turismo del Vino di Puglia, Peppe Zullo chef di Villa Jamele a Orsara di Puglia, Fabio Renzi Segretario Generale di Symbola, Pasquale Porcelli giornalista enogastronomico del Corriere della Sera, Sandro Romano e Vincenzo D’Antonio rispettivamente corrispondenti per la Puglia e per la Campania della rivista Italia a Tavola, Oscar Buonamano giornalista e blogger de L’Espresso e Luciano Pignataro, scrittore e giornalista enogastronomico che a ‘Libando’ ha presentato anche il suo libro dal titolo ‘La cucina napoletana’.
La parola al gusto è stata data a Nazario Biscotti che ci ha coccolati nel suo nuovo boutique restaurant Mena aperto nel centro di Foggia con Ettore Pacilli, in cui sapientemente gioca tra terra, mare e laguna, quella di Lesina dove a pochi passi dall’acqua sorge il dehor del suo Le Antiche Sere.
In tavola i piccolissimi gamberetti fritti emergono dalla crema di pomodori verdi “macchiata” da polvere di olive nere e i torcinelli di gambero si accompagnano in modo sublime alle cime di rape e allo zabaione di acciughe.
Il tema della kermesse, il grano, torna nella pasta corta con crema di asparagi e tonno crudo con il tocco vispo dello zenzero, seguita da un vero capolavoro: le triglie con crema di ceci e salicornia, la testimonial più pura delle lande lagunari. Nazario ci ha voluti viziare fino alla fine con un gelato all’olio di olive peranzane guarnito da fave fritte che ci ha lasciato un palato soddisfatto e “pulito”.
La cucina foggiana, invece, è stata al centro della cena sociale che ha visto tra lucine e musica anche quest’anno protagoniste ‘Le mamme dei vicoli’ che per una sera hanno vestito i panni da chef, mettendo a disposizione le loro abilità culinarie e proponendo parmigiana di melanzane, cavatelli fatti a mano con ragù alla foggiana, carne al sugo, cardoncelli con l’uovo, grano cotto e pizza dolce di ricotta.
Naturalmente non siamo rimasti “immuni” al richiamo dei chioschetti lungo il percorso del villaggio gastronomico che ha coinvolto ben sei piazze del centro storico di Foggia e via Duomo. E pur non potendo assaggiare tutto perché anche tre giorni sarebbero stati insufficienti, abbiamo gustato le classiche pittule salentine e le gustose bombette di Alberobello, il divertente melting food tra Asia e Mediterraneo, gli irresistibili prodotti da forno, la cucina italo-africana e quella venezuelana, i panini al carbone vegetale farciti al tonno fresco, i primi patti alle erbe garganiche e i formaggi freschi e le mozzarelle di bufale.
Sperando di non far torto a nessuno abbiamo voluto conoscere di persona i produttori, i fratelli Carrino, e le produttrici, le bufale in carne e corna. Così, prima di lasciare Foggia, ci siamo diretti a San Giusto dove il paesaggio è dominato dal lago artificiale creato dalla diga. Qui si affaccia la Masseria Pavoni, sede dell’azienda agricola in cui in un totale benessere vivono le artefici dello squisito latte alla base delle mozzarelle mangiate in città.
L’ultima esperienza legata a Libando è stata quella di avvicinarmi piano, di farmi annusare le mani e poi di accarezzare sul capo le bufale, scoprendo che questi enormi animali sono sensibili e molto intelligenti: diffidano solo di chi li tratta con ruvidità, ci dice Cristoforo Carrino, dottore in veterinaria e “papà” delle circa 360 bufale nell’allevamento. Più conoscenza diretta di così!