Mura Urbiche di Lecce: passeggiando sulla città

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Le Mura Urbiche di Lecce, fatte erigere alla metà del Cinquecento dall’allora governatore di Terra d’Otranto Ferrante Loffredo a difesa della città, danno oggi il benvenuto a chi giunge nel capoluogo salentino dalla strada di Brindisi. E nonostante intorno nel tempo siano sorti alti edifici, rimangono imponenti e severe a ricordare la loro missione difensiva voluta da Carlo V per proteggere Lecce e contenere l’invasore turco che comunque fin qui non si spinse mai.

Sulle Mura Urbiche con i 4 zampe

Il progetto della loro costruzione fu affidato all’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya qualche decennio dopo il sacco di Otranto e a lui si deve la parte più monumentale della cinta muraria della città ancora oggi visibile in più punti e dotata di tre delle quattro porte originali: Porta Rudiae, Porta Napoli e Porta San Biagio. All’appello manca Porta San Martino rasa al suolo agli inizi del 1800.

Mura Urbiche

Dopo aver ammirato le Mura Urbiche dall’esterno con una passeggiata lungo viale Michele de Pietro abbiamo raggiunto la biglietteria e l’accesso alla visita a cura delle guide abilitate di The Monuments People che, all’interno della rassegna di tour guidati “Mura Pop-Up: Christmas Wall Experience” propone un nuovo itinerario alla scoperta dell’evoluzione urbanistica e culturale della città di Lecce tra Medioevo e Rinascimento.

Mura Urbiche

L’iniziativa del Comune di Lecce, che ha preso il via lo scorso 8 dicembre, prevede un calendario di visite guidate fino al 6 gennaio 2023 e si basa su un progetto di 34esimo Fuso in collaborazione con The Monuments People.
Noi abbiamo percorso il tratto murario insieme al nostro Otto in quanto la passeggiata sotto le grandi volte di pietra e sui bastioni una volta percorsi dai soldati di guardia, è aperta anche agli amici a quattro zampe di tutte le taglie.

Durante la visita non solo si scoprono le Mura Urbiche, che un tempo cingevano Lecce, ma si ripercorre la storia della città che nei secoli si è stratificata su queste pietre. Il restauro ha comportato dapprima il completo svuotamento delle gallerie interne sotto le mura che erano state riempite con materiali di scarto e di risulta, cocci e vasellame di ogni epoca. Poi ha svelato botole, graffiti, pavimentazioni e perfino un tratto di una strada romana del IV secolo chiamata Traiana Calabra, nome dell’antico Salento.

Un’altra scoperta molto interessante è la traccia di un tetragramma musicale, antenato dell’attuale pentagramma, ritrovato sotto il bastione di San Francesco. Riporta un frammento del canto gregoriano che è possibile visualizzare e ascoltare con una suggestiva proiezione sul muro di pietra. Sopra le nostre teste la guida ci ha fatto notare le aperture verso il cielo comunicanti con quelle sotto i nostri piedi. Si pensa avessero una doppia funzione: quella di favorire la comunicazione tra soldati ai diversi piani delle mura ma anche quella di far fuoriuscire la polvere causata dagli spari di cannone.

Scendendo ancora più giù nelle viscere delle mura ci si rende conto che l’originale progetto di costruzione prevedeva un bastione a punta di diamante come quelli presenti nel castello di Lecce. Infatti ne è rimasta la base mentre fu probabilmente abbattuta la parte superiore allorché fu riconosciuta la debolezza dovuta alla sua estrema sottigliezza. Gian Giacomo dell’Acaya allora la riprogettò a tenaglia facendo arretrare la parte centrale.

Mura Urbiche

Dai sotterranei si sale ai piani superiori di calpestio e prima di godere dell’ultima luce del giorno e del primo brillare delle stelle è d’obbligo fermarsi ad ammirare il modellino delle mura nella loro interezza e dei principali monumenti in miniatura donati al Comune dal Rotary Club Lecce Sud, nell’ambito del progetto Toccare per credere per dare la possibilità a ipovedenti e non vedenti di apprezzare questo patrimonio storico.

Mura Urbiche

L’imponente fortificazione cinquecentesca si erge per cinque metri e mezzo di altezza e offre un panorama inedito sulla città affacciandosi sul profumato giardino di Palazzo Giaconìa da un lato e sui giardini che fiancheggiano viale Francesco Calasso dall’altro, che un tempo erano una distesa polverosa e occupata da auto in sosta e ancor prima ospitavano il primo campo di calcio della città.

Oltre le mura si erge il profilo della chiesa di San Francesco e del complesso conventuale omonimo, prima sede del carcere cittadino e attualmente della Guardia di Finanza. Al nostro passaggio i cani avvertendo la presenza dei loro simili in nostra compagnia hanno abbaiato facendo da colonna sonora alla passeggiata che ci ha condotto sotto il pergolato retto da una fila di colonnine esaltato da una studiata illuminazione. Non è un caso che sia proprio questo il simbolo scelto per illustrare la cartolina dedicata alle Mura Urbiche di cui ci è stato fatto dono all’inizio della visita guidata.

Mura Urbiche

Con ancora negli occhi il panorama goduto dalla sommità delle mura con sullo sfondo l’alta ciminiera, le finestre e l’insegna illuminata dell’Hotel Tiziano, i palazzi moderni accanto a quello del tribunale e la cupola rosa della chiesa di Santa Maria di ogni bene, abbiamo terminato il nostro giro attraversando la passerella sospesa sul Parco dove c’è il fossato riportato alla luce dopo che per secoli era rimasto nascosto sotto terra.

Mura Urbiche

Fino al 6 gennaio dal giovedì alla domenica (ore 16:30/17:30/18:30) sono previste le visite guidate in collaborazione con The Monuments People e per favorire l’accessibilità sensoriale, cognitiva e culturale anche tour in lingua inglese (ogni sabato alle 16:30) e appuntamenti con la presenza di una traduttrice LIS in affiancamento alla guida (24, 26 dicembre e 1 gennaio alle 17:30). Saranno inoltre disponibili l’esperienza di “visita attiva” e l’itinerario di connessione tra il bene e la città, creati per la scoperta dei contenuti storico – artistici legati alle Mura rivolti ai ragazzi degli Istituti scolastici.

Calendario dettagliato e prenotazioni su cosavederealecce.com.
Info 327 8773894 – 34fuso@gmail.com.

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