Mariagrazia Antifora è una figlia d’arte. Dunque la sua è una storia di famiglia che ci siamo fatti narrare direttamente da lei che fa parte del gruppo delle Lady Chef dell’Associazione cuochi baresi.
Il rosa in cucina di Mariagrazia Antifora
Per i nostri Incontri dedicati al rosa in cucina puoi raccontarci chi ti ha trasmesso la passione per pentole e fornelli?
Devo solo dire grazie a mio padre, Pasquale Antifora, chef, Presidente Onorario e Senatore a vita della Federazione Italiana Cuochi. Sin da piccola seguivo tutti i suoi movimenti in cucina e provavo una grande emozione a guardarlo trasformare gli ingredienti in piatti finiti e irresistibili per gusto e profumo che invadeva tutta la casa. Ma ciò che rende una sequenza di gesti ordinari una immagine che rimane indelebile nella memoria è lo sguardo.
Mi sono sempre sentita una privilegiata a seguire la danza di questi gesti assistendo a uno spettacolo che rimane affascinante nella sua ripetitività. In quanto alla base della preparazione dei cibi c’è l’amore che è cura, nutrimento e dedizione. E io stessa ho sempre voluto replicare queste emozioni, ma nonostante questo mio “innamoramento” lui non ha mai voluto che seguissi il suo esempio e facessi questo mestiere, che se dà tanta soddisfazione richiede anche molto sacrificio.
Ma ho fatto di testa mia e ho studiato per diventare un tecnico enogastronomico e attualmente faccio parte del gruppo delle Lady Chef dell’Associazione cuochi baresi. E lavoro come Lady Chef Puglia proponendomi come personal chef, chef a domicilio, organizzatrice di eventi.
Raccontaci di più delle tue attività.
Da oltre 20 anni occupo di formazione con i bambini a partire dai 3 anni in su e da qualche anno mi occupo di formazione rivolta anche al turista attento alle tradizioni della mia Puglia, per il quale organizzo percorsi esperienziali con formula corso e cena. L’accoglienza e la mia cucina sono il nostro punto di forza per fare vivere un’emozione indimenticabile, ma ciò che mi rende più orgogliosa è che i turisti portano con loro il ricordo e la possibilità di ripetere in un’altra parte del mondo un pezzetto della mia terra.
Altra esperienza che mi lascia sempre un ricordo indelebile, è ogni qualvolta i miei clienti mi ospitano a casa loro come personal chef e preparo un menu esclusivamente dedicato alle loro richieste. Senza parlare dei vari show cooking che mi emozionano ogni volta perché è sempre una continua sfida con me stessa. Una sfida che comincia in valigia in cui inserisco le mie attrezzature anziché l’outfit che normalmente una donna porta, cambiando luoghi e direzioni in Italia o all’estero. La mia vita ricca di movimento è ciò che mi rappresenta, perché quando c’è la passione, c’è anche amore in tutto quello che si fa e tutto questo mi porta grandi emozioni che adesso condivido con mia figlia Carola, la terza genarazione Antifora in cucina.
Ma ciò che preferisco fare più di tutto è organizzare corsi di cucina rivolti ai bambini. Definisco il percorso a quattro mani perché insieme al bambino vengono coinvolti i genitori ed entrambi si divertono mettendo le mani in pasta. Ma non basta. Alla fine della preparazione della ricetta si impara a mettere in ordine, perché mi piace insegnare che un bravo cuoco si riconosce anche da come lascia pulita la cucina.
Quanta Puglia entra nei tuoi piatti?
Sicuramente la Puglia dei piatti semplici, golosi e sani. Pongo sempre una particolare attenzione alle tecniche di cottura, soprattutto quelle alla base di una sana nutrizione, rispettando il cibo con cotture veloci che non comportano stress per la materia prima. Da tecnico enogastronomico per me è molto importante non deteriorare le proprietà nutrizionali e organolettiche degli ingredienti alla base delle mie ricette. Sono molto interessata alla nutraceutica, che nasce dalla fusione di “nutrizione” e “farmaceutica”, ed è una disciplina che si basa su un principio antichissimo che ritroviamo in moltissime culture, quello secondo cui il cibo è la prima medicina per il corpo. Ed è questo il concetto fondamentale alla base dei piatti che propongo a Palese, presso il mio Home restaurant “A casa”.
Qual è il piatto che proponi più volentieri?
Uno dei simboli della gastronomia barese, la tiella di riso, patate e cozze. Ma propongo spesso anche le polpette della nonna, che fanno tanto casa, il ragù della domenica e le fave con le cicorie, altro classico che parla di Puglia schietta e genuina.
Se tu fossi un piatto?
Su questo non ho nessun dubbio – interviene la mamma che ha assistito sin dall’inizio alla nostra intervista. Mariagrazia sarebbe un bel piatto di orecchiette perché proprio come la pasta tipica della nostra terra è sempre pronta ad accogliere, che si tratti di un sugo fresco a base di pomodoro oppure una salsa al ragù con una tenera brasciola di cavallo o, ancora, delle classiche cime di rape.
Sono domande che si fanno solo alle donne e per questo è importante parlarne in una rubrica che si chiama rosa in cucina: hai tre figli come concili il ruolo di mamma e quello di Lady Chef?
I miei figli ormai sono grandi: il maggiore, Claudio, ha 25 anni, compone musica, suona il pianoforte e lavora nelle ferrovie, Christian ha 22 anni, studia Statistica ed è un giocatore e un insegnante di scacchi a livello professionistico, nonché responsabile di sala negli eventi organizzati dalla mamma e durante i corsi di cucina. La più piccola è Carola che ha 20 anni ed è iscritta al 3 anno presso la facoltà di Scienze e Tecnologie alimentari. Nel frattempo è anche aiuto cuoco della mamma chef nella cucina dell’Home Restaurant, negli eventi e nei corsi di cucina. Con tutti e tre il mio ruolo per loro è quello di guida, ma soprattutto non perdo mai il controllo cercando di tenere tutto in equilibrio.
I progetti futuri di Mariagrazia Antifora.
Non vedo l’ora di riprendere i miei corsi per bambini dai 3 anni in su.
A noi non resta che salutarti Mariagrazia e dirti che verremo presto a trovarti perché non si smette mai di imparare soprattutto in cucina!
