Per completare il racconto del nostro viaggio da sogno a Santorini dobbiamo parlarvi di ciò che abbiamo mangiato e bevuto sull’isola. Perché se a Santorini si trova tutto ciò che potete assaggiare nel resto della Grecia, non è vero il contrario in quanto nella perla dell’Egeo si possono gustare piatti che si trovano soltanto qui. E noi non ci siamo certo sottratti all’assaggio!

Santorini

Il meglio dell’isola vulcanica

10 cose da fare

Eccellenti, grazie alla natura vulcanica dell’isola, sono i pomodorini e le melanzane bianche: buonissime le polpette preparate con i primi e chiamate domato keftedes assaggiate da Ta Delphinia, un ristorante a gestione famigliare con tavoli in veranda e sulla passerella sul mare, presso il quale abbiamo mangiato anche la tipica insalata di Santorini, che al posto della feta prevede il chloro, un formaggio fresco locale, oltre all’aggiunta dei buonissimi capperi isolani.

In un’altra taverna sul mare, da Giorgaros sotto il faro di Akrotiri, abbiamo provato la deliziosa crema di melanzane bianche e la purea di fave, un’altra prelibatezza proposta dappertutto. Così come dappertutto troverete Souvlaki, Pita Gyros e Moussaka preparati a regola d’arte.

10 cose da fare

Naturalmente non ci siamo mai fatti mancare insalata classica a volontà insieme alla birra greca fresca e dissetante. E non solo Mythos, Mamos e Fix, le più comuni, ma anche quella prodotta da un’azienda con sede a Fira, la Volkan, una birra molto particolare in quanto a base di acqua filtrata dalla roccia vulcanica e miele di Santorini e cedro di Naxos. In più la Volkan è un prodotto certificato Greece Debt Free (GDF): in pratica, per ogni euro di profitto contribuisce a ridurre il debito nazionale greco di cinquanta centesimi.

Santorini

Santorini

L’arrivederci a Santorini lo abbiamo dato con una cena a base di pesce: fate attenzione alle porzioni perché sono abbondanti e comprendono anche il contorno. Per “l’ultima cena” sull’isola abbiamo scelto la Taverna Katina sul porticciolo di Ammoudi.

Mentre la frittura di freschissimo pesce che arriva direttamente dai pescherecci di famiglia l’abbiamo gustata da Giorgaros di cui vi abbiamo già parlato riguardo la crema di melanzane bianche e la purea di fave.

Non ci hanno invece entusiasmato le loukoumádes, frittelle troppo dolci per i nostri gusti, mentre a colazione al Kokkinos Villas abbiamo davvero provato di tutto: dal classico denso yogurt greco con composta di uva alle polpette di carne fino ai dolmades.

Senza mai tralasciare cappuccino e caffè espresso che avevamo a disposizione in capsule anche in camera. Ma vi consigliamo anche di provare la versione greca: noi lo abbiamo fatto al Galini Cafè di Firostefani, un delizioso bar a picco sulla caldera.

Un capitolo a parte meritano i vini di Santorini che come tutti i territori vulcanici riserva splendide sorprese enologiche. Del resto già gli scavi di Akrotiri hanno testimoniato la presenza della vite sull’isola fin dall’epoca precedente al 1700 a.C., data della grande catastrofe dovuta all’eruzione. Una presenza che è poi giunta fino a oggi intatta dato che le viti di Santorini non hanno conosciuto il flagello della fillossera e sono spesso centenarie.

I terreni, costituiti da sabbia, lapilli, pomici, ceneri e rocce di pietra lavica, sono ricchi di minerali e il clima completa questo eccezionale quadro: le piogge sono rare e durante l’estate l’unica risorsa idrica è data dalla condensa mattutina, generata dall’evaporazione dell’acqua di mare. Proprio per sfruttare questa rugiada marina e per proteggerla dal forte vento, la vite è coltivata a terra, con una forma a canestro: le piante sembrano dei grandi nidi posati sul terreno.

Per conoscere pù a fondo vini e vitigni ci siamo concessi una degustazione da Santo Wines una cooperativa di piccoli produttori dell’isola con sede a Pyrgos e con stupenda vista sulla caldera. Santo Wines è l’unica cantina di Santorini che produce una piccola quantità di bottiglie di Metodo Classico.

Abbiamo cominciato la degustazione da due spumanti, lo Sparkling White e Rose per arrivare al VinSanto, passando per varie tipologie di vini bianchi fermi. E così abbiamo imparato che il vitigno più famoso di Santorini è l’Assirtiko, vitigno a bacca bianca autoctono come l’Aidani e l’Athiri.

Mentre tra i rossi abbiamo assaggiato il Mavrotragano e il Kameni, ricavato dal vitigno Mandilaria in purezza, che si caratterizzano per una notevole struttura e tannini robusti ma morbidi.

In conclusione è d’obbligo gustare a piccoli sorsi il VinSanto, vino tradizionale dell’isola, prodotto con vitigni a bacca bianca, 85% Assyrtiko e 15% Aidani, che in bocca sviluppa sentori di uva passa, frutta secca e candita fino ad aromi di fichi secchi, dattero e miele di castagno.

2 COMMENTS

  1. Credo che l’amore per un luogo passi anche dal cibo e senza ombra di dubbio Santorini sa coniugare la bellezza dei suoi luoghi con l’offerta gastronomica. Alcuni di quei piatti mi hanno ricordato alcune specialità turche comuni all’area greca. Sono un’amante della birra e la descrizione della Volkan mi aveva incuriosita ma il fatto che sia certificata è un motivo in più per prenderla.
    Un capitolo a parte meriterebbero i vini. Già la forma della vite a canestro rende l’uva di Santorini particolare, non oso immaginare i suoi vini! Degustazione vini deve essere un must a Santorini!

  2. Da un punto di vista enogastronomico Santorini è davvero interessante e ti confesso che non me lo aspettavo: è stata una graditissima sorpresa!
    I suoi vini poi, espressione di un terreno vulcanico, hanno un’intensa mineralità e sono davvero eccezionali tanto da rendere l’isola tappa imperdibile per gli appassionati. Insomma che dirti, ha tutto: panorami straordinari con tramonti annessi da godere a tavola con piatti squisiti accompagnati da buona birra e vini degni di nota 😉

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