Il Veneto ha un territorio che è un piccolo universo comprendendo alte montagne come le meravigliose Dolomiti, una vasta pianura fluviale e il mare. Ma non soltanto. Perché nella regione ci sono splendide città, in primis Venezia, conosciuta in tutto il mondo.

Le vie dell’acqua tra fiumi e canali

In questo nostro giro abbiamo voluto concentrarci sul territorio compreso tra Venezia e Treviso, legate dalla storia e dall’elemento acqua. Infatti, entrambe sono caratterizzate da un gioco di canali e passaggi che regalano loro angoli suggestivi e piacevoli: e se a Treviso è il fiume Sile, uno dei fiumi di risorgiva più lungo d’Europa, a creare la magica atmosfera con palazzi, mulini e mura che si specchiano nell’acqua, a Venezia è la laguna con la sua luminescenza verde-oro a fare da quinta scenica a una delle città più belle del mondo.

Il Veneto è una regione ricchissima di acque in cui spiccano i percorsi del Sile e del Brenta che sono solo due dei tanti modi possibili per conoscere il territorio. Un altro itinerario da seguire può essere quello delle cosiddette “città murate”, in cui le cinte murarie, i castelli, le rocche hanno costituito nel tempo un tessuto difensivo molto ricco.

Esempi di ciò sono Treviso e Castelfranco Veneto, entrambi circondati e attraversati da fiumi il cui corso viene esaltato da mura di difesa, fossati medievali e canali.

Tra Treviso e Venezia

Castelfranco Veneto deve il suo nome alla sua origine: infatti le famiglie che abitavano il Castello erano esentate dal pagamento delle imposte. Oggi al centro della cittadina si erge il nucleo murato, di forma quadrata, attorno al quale ci sono le piazze destinate alle funzioni mercantili per le quali era famosa sin dall’antichità insieme al fatto di aver dato i natali al pittore Giorgio Zorzi, detto il Giorgione, tra i maggiori del Rinascimento.

Tra Treviso e Venezia

La porta meglio conservata della città murata è quella di Treviso, difesa da una torre quadrangolare e che introduce nel borgo attraverso via Preti. Con una breve passeggiata si arriva in piazza San Liberale in cui sorge il Duomo che si affaccia su un sagrato cinto da balaustra ottocentesca arricchita da statue provenienti dalla distrutta villa Corner del Paradiso.

Dietro l’edificio c’è la secentesca chiesetta del Cristo, mentre sulla sinistra della chiesa sorge la gotica casa Marta Pellizzari, detta casa di Giorgione (piazza San Liberale – tel: +39 0423 735626 – info@museocasagiorgione.it), perché conserva in un ambiente del piano superiore un elegante fregio decorativo attribuito al maestro castellano.

Tra Treviso e Venezia

Per una veloce pausa pranzo nel cuore di Castelfranco, il Bistrò San Giustino (Via Francesco Maria Preti, 35 – tel: +39 0423 420918), proprio sotto il duomo, propone tramezzini davvero sfiziosi, a detti di molti, i migliori di tutto il Veneto! Qui dicono che sia impossibile resistere all’ombra di vino col tramezzino, ma noi abbiamo preferito accompagnarlo con una bella birra fresca, non una qualsiasi ma la Birra Antoniana Marechiaro dagli aromatici profumi della macchia mediterranea per un bel connubio Nord/Sud.

Tra Treviso e Venezia

Ma il nostro tour ci ha portato prima a Mirano, una cittadina compresa nell’area tra Padova, Venezia e Treviso che trae carattere dalle numerose dimore patrizie, edificate dalla nobiltà veneziana tra il Seicento e il Settecento e ingentilite da scenografici parchi.

Tra Treviso e Venezia

Tra Treviso e Venezia

Sulla piazza centrale c’è la parrocchiale di San Michele mentre le ville più interessanti si trovano sulla strada per Spinea dove il torrente Musone Vecchio lambisce il giardino di Villa Erizzo ora sede del Comune di Mirano che comunica con il parco romantico della settecentesca villa Morosini.

Tra Treviso e Venezia

Tra Treviso e Venezia

Molto rilassante passeggiare all’ombra dei salici piangenti con i rami che accarezzano le acque del Muson e dei laghetti sui quali spicca il Castelletto, suggestiva costruzione ottocentesca che nasconde al suo interno le grotte del Belvedere. L’incantevole struttura è stata costruita per volere di un nobile veneziano secondo i dettami del gusto tardo romantico delle finte rovine.

Tra Treviso e Venezia

Tra Treviso e VeneziaDopo il giro avete fame? Due le scelte. La Barchessa da Paolo e Giò “Ai Molini” (Via Belvedere 14, tel: +39 041 5489986), un ristorante pizzeria inserito all’interno del settecentesco parco di Villa Belvedere e sorto in un edificio del ‘600, antica rimessa per carrozze e cavalli. Mentre proprio sotto il campanile c’è El Bacaro (via Bastia Entro 12, aperto tutti i giorni, tranne domenica sera e lunedì, tel: +39 041 431466), una piccola osteria con cucina tradizionale a base di pesce da accompagnare a un buon bicchiere di vino.

Per noi e Otto, però, solo possibilità di mangiare e bere ai tavoli esterni perché all’interno non sono ammessi i cani.

Ma perché dalla Puglia abbiamo deciso di fare tappa proprio a Mirano? Perché qui, nella tranquilla campagna veneta, Emanuela e Monica hanno avuto l’idea di piantare le luxury tents del Glamping Canonici di San Marco, tra le alte mura di una vecchia barchessa, in cui siamo stati ospiti per la nostra prima notte in Veneto. Siete curiosi? Vi raccontiamo tutto nel post in #sognidoro.

Tra Treviso e Venezia

Nei dintorni consigliamo la visita a Noale, una tranquilla cittadina dove protagonista è la Rocca con cinque torri sulla sponda del Marzénego fatta edificare nel XII secolo dalla famiglia Tempesta.

A questa prima fortezza se n’è poi aggiunta una seconda con due porte d’ingresso munite di merlature a coda di rondine, cui si affiancano le torri note come Torre dell’Orologio e Torre delle Campane, secondo una tipologia “a isola” frequente nella pianura padano-veneta nel Medioevo, cioè un castello senza mura di difesa che racchiude il centro storico del borgo.

Tra Treviso e Venezia

Tra Treviso e VeneziaAl centro del paese, dove è bello passeggiare lentamente sotto i portici di origine medievale, presso la colonna della pace, si trova la loggia del Municipio, eretta nel 1848 sulla precedente cinquecentesca.

Poco distante e a cavallo del Draganziolo si estendono cave di argilla abbandonate, in parte acquisite dal Comune e recuperate come oasi gestita dal WWF, in quanto nelle zone lacustri si sono sviluppate ampie aree di canneto che costituiscono luoghi di sosta e di nidificazione per molte specie di uccelli di sosta e di passo.

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