Per Santa Maria di Leuca faremo un’eccezione: almeno per il momento non parleremo infatti del Comune di riferimento, Castrignano del Capo, ma direttamente di quella che è una sua frazione ma soprattutto il punto dove finisce la Puglia.
L’ultimo lembo di Puglia
Leuca è lo spartiacque fra Adriatico e Ionio, uno dei rari luoghi in cui si può assistere al sorgere del sole dal mare e al suo tramontare nel mare spostandosi solo di un centinaio di metri da una parte o dall’altra.
Per osservare dall’alto l’incontro fra i due mari, che però le carte nautiche indicano più a nord a Capo Palascìa nei pressi di Otranto, bisogna spostarsi sull’immenso piazzale della Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae: da lì la vista è una meravigliosa cartolina che rimane impressa nella mente per sempre.
La basilica fu costruita nel luogo in cui sorgeva il tempio pagano dedicato alla dea Minerva.
Il santuario fu distrutto più volte e ha subito diverse ricostruzioni in seguito alle incursioni saracene prima e turche dopo.
Quello attuale risale al 1700 e ha un interno a croce latina con un’unica navata e quattro cappelle, due su ogni lato, mentre sull’altare maggiore c’è il quadro della Madonna con Bambino dipinto da Palma il Giovane.
Sul piazzale dalle suggestioni metafisiche alla De Chirico, fronteggiano la monumentalità della chiesa l’altissima Croce eretta il 21 ottobre 1901 in occasione dell’Anno Santo e la colonna corinzia del 1694 che celebra il passaggio di San Pietro. A poca distanza, sul promontorio del Méliso, si erge bianco e maestoso il faro che domina lo spazio compreso fra le coste calabresi e quelle greche.
Il porto sottostante può essere raggiunto scendendo i 184 gradini della doppia rampa di scalinate che fanno da argine alla cascata monumentale che segna la fine dell’Acquedotto pugliese: emozionante vederla funzionante e illuminata!
In paese, sul lungomare, sfilano le grandi ville di vacanza nobiliari, testimoni silenziose di altre epoche, che indossano livree di stile Moresco e Déco. Sono soprattutto loro che donano fascino ed eleganza al borgo marinaro. La più antica risale alla fine del 1700, villa Romasi, ma quasi tutte sono state edificate nella seconda metà dell’800. Le prime ville erano tutte in stile toscano, con intarsi a merletto, ma negli ultimi anni del XIX secolo sono tanti gli stili che contraddistinguono queste splendide dimore. Si va dallo stile ionico a quello gotico, dal francese al pompeiano, dal risorgimentale al moresco, dall’arabo al cinese fino al liberty.
Le ville avevano la cappella, il pozzo, un grande giardino con pini, palme e macchia mediterranea, l’orto e naturalmente la bagnarola in riva al mare, una sorta di antenata delle cabine presenti oggi sulle nostre spiagge.
Verso la fine del XIX secolo si contavano ben 43 ville ma molte nel tempo, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno subito gravi danni: sono state depredate dei loro elementi metallici per produrre armi, nonché requisite ai proprietari e utilizzate per l’accoglienza agli sfollati.
Tra quelle meglio conservate che ancor oggi possono essere ammirate in tutta la loro magnificenza ci sono Villa Episcopo, Villa Mellacqua, Villa Daniele, Villa La Meridiana, Villa De Francesco Licci, Villa Gioacchino Fuortes sede della locale Pro Loco.
L’atmosfera fiabesca è sempre stata una caratteristica di Leuca: il suo nome pari derivi da leukos che in greco significa bianco e secondo una leggenda in questo luogo approdarono sia Enea (ma poi la storia racconta sia giunto a Castro Marina come vi abbiamo raccontato nel nostro post: https://www.cittameridiane.it/la-blue-route-da-otranto-a-castro/) che San Pietro. Altre leggende narrano che il suo nome deriverebbe dalla sirena Leucasia che cantava e incantava i naviganti proprio come oggi questa località fa con tutti coloro che decidono di trascorrere qui qualche giorno tra cielo e mare.
Per finire prendete appunti per il prossimo anno per trascorrere una giornata sdraiati al sole e nuotando tra le acque azzurre e profonde dell’ultimo lembo di Puglia. Tre gli stabilimenti della zona provati da noi. Il primo è stato anche il primo ad aprire, con piattaforme in legno sugli scogli: Lido Giulia (lungomare C. Colombo – tel. +39 0833 758581). Più grande è il Samarinda Fine Beach (lungomare C. Colombo – tel. +39 392 1950465 – www.samarinda.it) con happy hour e musica life. Il più nuovo è il Relax Leuca (Via F. Filzi – tel. +39 392 4869105) un’esclusiva struttura posizionata su una scogliera a picco sul mare per godersi in pieno relax uno dei mari più belli del Salento.
E per rifocillarsi? Molto accogliente, dall’atmosfera intima e familiare e il valore aggiunto di una splendida terrazza all’aperto nel verde l’Hosteria del Pardo si trova nel cuore della cittadina e a due passi dal mare (via Doppia Croce, 17 – tel. +39 349 2862788 – www.hosteriadelpardo.com): non si sbaglia scegliendo pasta fatta in casa di tradizione locale e piatti a base di pesce sempre fresco. Ulteriore nota più che positiva: sono ben accetti anche i nostri amici a quattro zampe!