Le torri costiere tra Polignano a Mare e Monopoli

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Delle torri affacciate sul mare volute da Carlo V nel XVI secolo per difendere le coste del Mezzogiorno dalle scorrerie turche abbiamo già parlato qui raccontando la storia delle sei vedette tra Otranto e Castro in Salento.

Le torri sul mare tra Polignano e Monopoli

Torre Incina

Ma in questo articolo vogliamo soffermarci sulle più vicine a noi tra le oltre 150 fatte edificare in Puglia, dal Gargano fino alla punta del Capo di Leuca risalendo poi fino a Taranto. Le prime che si incontrano scendendo lungo la costa sono la Torre di San Vito a Polignano a Mare e Torre Incina sulla caletta contesa tra i comuni di Polignano e Monopoli.

La Torre di San Vito prende il nome dalla vicina Abbazia ma è conosciuta anche come “Saracena”. Può essere raggiunta attraverso una piacevole passeggiata che costeggia i bassi fondali, in stagione molto frequentati dai bagnanti. Dalla torre incantevole è la vista sull’Abbazia dei Benedettini, costruita proprio a ridosso del porticciolo e affacciata direttamente sul mare, che poco tempo fa ha rapito i telespettatori della serie Tv RAI “Le indagini di Lolita Lobosco“.

Fu edificata nel X secolo sopra una chiesa romanica costruita sulle rovine dell’antica torre romana dove si custodivano le ossa di San Vito. La chiesa a tre navate è caratterizzata da tre cupole in asse e con volte a botte nelle navate laterali mentre l’abbazia nel tempo fu dotata di un imponente sistema difensivo contro le incursioni dal mare.

Dal XVI secolo, fu la dimora dei frati minori conventuali dei SS. Apostoli e nel 1785 diventò del Regio Demanio. Nel 1866 lo Stato la vendette ai marchesi Tavassi-La Greca, tutt’oggi proprietari del palazzo. L’elegante complesso che si ammira attualmente è il risultato di successive aggiunte architettoniche ma ad affascinare sono soprattutto le eleganti forme barocche, lo splendido loggiato con affaccio sul mare, il campanile ricavato nella torre e il piccolo chiostro interno con il pozzo.

Ma perché questa grande abbazia si trova sul mare? La leggenda narra di una nobildonna di Salerno che, mentre stava annegando nel fiume Sele, venne miracolosamente salvata da San Vito che le avrebbe chiesto di far traslare il suo corpo in Puglia.
Da allora solenni festeggiamenti sono legati al culto della traslazione delle reliquie del Santo portate nell’801 da Basterna, alle foci del Sele, al Porto Mariano, l’attuale villaggio di San Vito, dalla principessa Fiorenza. Polignano celebra l’evento con una suggestiva processione a mare il 14 giugno di ogni anno nella quale il Santo viene trasportato su un altare galleggiante, dall’Abbazia al porticciolo di Cala Paguro, seguito da un corteo di barche e fiaccole dei fedeli.

Torre Incina

Continuando verso sud per altri 8 chilometri, tra Polignano e Monopoli, si trova Torre Incina, a guardia della profonda insenatura dell’omonima Cala, una spettacolare piscina naturale incassata in una alta costa rocciosa a strapiombo sul mare. Ci siamo sempre soffermati dall’esterno ad ammirare questa torre circondata da cactus, pini marittimi e da un muretto a secco che nei primi anni del ‘900 è stata in uso alla Guardia di Finanza e poi venduta e acquistata nel 1964 dall’architetto Vittorio Faglia, restauratore appassionato di torri e castelli.

Torre Incina

Poi, qualche anno fa, ci abbiamo addirittura dormito dentro, ammirando l’alba dalle alte e strette finestrelle spalancate simili a feritoie che si aprono nei fianchi della torre incorniciando spicchi di mare e di cielo fino allo scoglio dell’Eremita in territorio di Polignano a Mare.

Torre Incina

Torre Incina infatti è l’unica delle numerose torri costiere pugliesi ristrutturata e trasformata in un’originale casa per le vacanze in cui è possibile soggiornare e fa parte delle dimore di Masseria Spina, nella vicina Monopoli, offrendo 8 posti letto in 4 diversi ambienti e sviluppandosi in una superficie di 120 mq su due livelli.

torri

Consigliata la discesa alla spiaggia attraverso una scalinata intagliata nella roccia tufacea che conduce alla baia dall’acqua cristallina e dal bagnasciuga con piccoli sassi bianchi su cui sono tirate a secco le coloratissime barche dei pescatori locali che utilizzano le numerose grotte nelle pareti come ricovero per reti e attrezzi di pesca.

Torre Incina

Le grotte sono presenti anche sott’acqua e tra le tante particolarmente frequentate sono quella contenente un’antica ancora appartenente all’epoca romana e quella della Madonnina. Situata a 14 metri di profondità c’è una statua lì posizionata da un gruppo di subacquei di Bari negli anni ’80. Con le braccia aperte, la Vergine sembra accogliere tutti i subacquei che, specialmente durante il mese di maggio, la omaggiano donandole un rosario. Questa cava sotterranea, inoltre, viene spesso scelta come location di matrimoni con tanto di sacerdote, sposi e testimoni al seguito.

torri

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L’ultima delle torri del nostro giro si trova a Capitolo, frazione a sud di Monopoli. Si chiama Torre Cintola e si presenta parzialmente distrutta: l’unico lato ancora in piedi è quello che si affaccia sul mare, mentre gli altri sono quasi del tutto crollati a causa delle esercitazioni di artiglieria delle truppe inglesi effettuate durante la Seconda Guerra mondiale. Strano il destino di questa vedetta che ha resistito per secoli agli attacchi dei pirati dal mare, ma non a quelli da terra dei tempi più moderni.

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