Accudire mandrie e greggi è un lavoro da ragazze? Non hanno dubbi Annalisa e Jessica, le sorelle Celant, e Giorgia, Anna Rita e Ida, le sorelle Reali, che hanno in comune l’amore per gli animali ma anche per il lavoro dei loro papà, tanto da volerli affiancare quotidianamente nelle attività, dalla mungitura alla lavorazione dei formaggi.
Il lato rosa di pascoli e formaggi
Le differenze? Annalisa e Jessica in Friuli Venezia-Giulia si sono dedicate alle vacche di razza Bruna Alpina che conducono ogni anno negli alpeggi dei comuni di Caneva, Polcenigo e Budoia in malga Costa Cervera dove trascorrono la bella stagione.
Mentre le tre sorelle Reali si occupano con grande passione del gregge di 700 pecore di razza Massese e qualche decina di capre facciute, le “mascherine”, salvandole amorevolmente dall’estinzione e tornando a produrre un ottimo caprino tra i rilievi della Valnerina in Umbria nel territorio di Monteleone di Spoleto.
Abbiamo conosciuto Annalisa e Jessica Celant nel loro Caseificio “dalle Celant” a Coltura di Polcenigo a fine estate del 2018 qualche giorno dopo la loro “discesa” dalla malga dove producono il “formadi di mont” detto Çuç, formaggio d’alpeggio prodotto nei mesi estivi in quota.
Il nostro rammarico è di non aver potuto raggiungerle proprio lì, nel loro regno, la malga Costa Cervera posta in una piccola conca ai piedi del Col Scarpat a 1131 metri di altezza da dove – ci hanno assicurato – si vede il mare.
Annalisa e Jessica insieme al papà Michele si occupano di tutto il processo produttivo, dalla mungitura alla stagionatura, e rappresentano l’ultima generazione della famiglia di malgari del Friuli di cui si abbia attestazione più antica. Il padre del loro bisnonno Micel nel 1800 era considerato il più anziano patriarca dei malgari della regione.
A ereditare la tradizione di famiglia è stata prima Annalisa che dal 2003, a soli 18 anni dopo essersi diplomata come ragioniera, ha cominciato a prendersi cura di quell’appezzamento, sessanta ettari tra pascolo e bosco.
Poi nel 2009 Jessica, la sorella minore, lascia l’ufficio in cui era impiegata e la raggiunge.
Oggi le ragazze sono il simbolo di una nuova generazione che sta iniziando a ripopolare le oltre sessanta malghe della montagna friulana tornando a produrre il “formadi di mont” o Çuç, un formaggio antico oggi Presidio Slow Food. Ma è stato interessante anche andarle a trovare nel loro caseificio in cui è esposto in bella vista il simbolo scelto per le loro etichette, quel paiolo in rame posto sul fuoco con il soppalco in legno che lo sovrasta per l’affumicatura delle ricotte.
Qui abbiamo rivolto loro la domanda che probabilmente si sono sentite fare spesso: perché nonostante sia pesante e di grandi sacrifici hanno pensato di dedicarsi a un lavoro così impegnativo? All’unisono ci hanno risposto: “perché è il più bello del mondo”. Sono grandi le soddisfazioni di seguire le loro vacche dalla malga alla stalla e di produrre i loro formaggi: ricotta fresca e affumicata, caciotta morbida, yogurt, spesso con l’aggiunta degli aromi naturali del territorio. E se i metodi di produzione sono rimasti legati alla tradizione, non mancano le nuove tecnologie, dalla fecondazione artificiale alla vendita, tra passaparola e web.
Una storia molto simile e con gli stessi valori, tra cui al primo posto quello del benessere degli animali, è quella di Giorgia, Anna Rita e Ida Reali. Anche la vita di queste ragazze umbre è scandita dalle intense attività quotidiane legate agli animali da mungere, mattina e sera. Perché sono loro i veri protagonisti in queste realtà tanto che ognuno è rispettato, amato e chiamato per nome.
E se per le 40 mucche di Annalisa e Jessica può essere più semplice, stupisce che Claudio, il Pastore di Rescia e papà di Giorgia, Anna Rita e Ida, riconosca tutte le sue centinaia di pecore e capre ricordando non solo i loro nomi ma anche i loro legami di parentela. Anche nella famiglia Reali quello di pastore è un mestiere tramandato di generazione in generazione ma l’Azienda Agricola Il Pastore di Rescia nasce nel 1989 quando Claudio decide di seguire le orme del nonno e del padre.
Così come le sue ragazze che lo aiutano a portare avanti questo lavoro faticoso ma che dà tante soddisfazioni. Lo abbiamo capito durante la nostra visita all’azienda effettuata durante il nostro giro in Umbria di settembre dello scorso anno, dalle parole appassionate, dai sorrisi contagiosi e dalla gioia di Giorgia che studia Agraria all’Università ma non si separa mai dalle sue amiche a quattro zampe che d’estate conduce al pascolo fin sui monti, mentre d’inverno accudisce nella stalla.
I loro formaggi, a cui le erbe della zona conferiscono un sapore unico e inconfondibile, sono prodotti nel piccolo caseificio e poi venduti nel punto vendita e nei mercati. Giorgia ci ha detto che tra i più richiesti c’è il Cacio della Valnerina, dal sapore intenso grazie ai pascoli ricchi di fiori e di erbe aromatiche, ma sono molto apprezzati anche i caprini. Assolutamente da assaggiare la ricotta salata, il più tipico formaggio della transumanza, dalla caratteristica forma allungata, senza crosta, con una pasta bianca e compatta.
La visita a questo angolo incontaminato nella natura umbra ci ha permesso di fare amicizia con le simpatiche Sissi e Maya, le caprette preferite di Giorgia, ma soprattutto di conoscere lei e la storia delle sue sorelle, che hanno voluto restare nella loro terra senza tradire la tradizione ma studiando e approcciando la clientela in modo più moderno: “smanettano” bene sui social e sono seguite non solo perché brave ma anche bellissime!
Tanto che ci è venuto un dubbio: che siano discendenti delle mitiche fate dei Sibillini, splendide ragazze con le zampe caprine? I piedi di Giorgia non li abbiamo visti, ma a parte gli scherzi siamo certi che le doti magiche delle pastore di Rescia siano tutte raccolte in queste parole: “Essere circondate da creature che non hanno bisogno di molto e che ti danno tanto ci aiuta a guardare le cose dalla giusta prospettiva”.