Con Le Grotte della Civita Daniele Kihlgren ha fatto ancora una volta centro colpendo dritto al cuore. Perché se Matera è già un incanto, la magia raddoppia quando si soggiorna in una delle diciotto case-grotta dell’albergo diffuso nel rione Civita della città scavate nel costone proprio sotto il Duomo dedicato alla Madonna della Bruna.
L’incanto delle case-grotta
Perché Daniele ha un dono raro: quello di trasformare in assoluta bellezza ciò che era destinato al degrado e all’abbandono. Lo ha fatto in Abruzzo, a Santo Stefano di Sessanio, borgo svuotatosi a metà degli anni ’50 dello scorso secolo e rinato grazie al lavoro di recupero che ha dato vita al primo Sextantio.
In Basilicata ha fatto il bis con Le Grotte della Civita, in uno dei più antichi rioni di Matera e anche uno degli ultimi a essere riqualificato. La vicinanza al torrente e il timore delle zanzare che portarono la mortale malaria fino a metà del 1900, egregiamente raccontato da Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli”, oltre allo sgombro di vi chi abitava dettato per legge nel 1952, per decenni hanno tenuto lontana la gente da questi luoghi che sono rimasti intatti nella loro struggente bellezza e, allo stesso tempo, tutti da ricostruire per poter essere riabitati.
Ed è qui che è intervenuto il tocco magico di Kihlgren: tubazioni e riscaldamento sono stati celati sotto i pavimenti recuperati nella loro imperfezione derivata dal calpestio di uomini e animali. E chissà se le alte volte e le mura scavate nel tufo e rivestite con blocchi irregolari di pietra potessero parlare quante storie racconterebbero!
A disposizione dei frequentatori di oggi de Le Grotte della Civita, inserite tra i dieci alberghi più belli del mondo, le modernità dei bagni e dei servizi che non tradiscono l’autenticità degli ambienti delle camere Classic, Superior, Suite ed Executive Suite, che si differenziano tra loro per la metratura.
La frutta fresca, l’acqua nella caraffa che ricorda quelle di una volta, le lenzuola in lino e cotone, le candele sparse ovunque, fanno sentire avvolti in spazi intrisi di storia millenaria. Sicuramente uno dei motivi fondamentali per cui Le Grotte della Civita vengono scelte da una clientela al 98% straniera, ma vi assicuriamo che hanno il potere di incantare tutti, anche chi come noi questi luoghi li ha sempre frequentati e li ha conosciuti nello stato di abbandono in cui versavano fino alla fine degli anni ’90, prima della “cura Kihlgren”,
E rapiti dalla loro atmosfera siamo stati quando, dopo due volte a Santo Stefano di Sessanio, la prima con Arturo e la seconda con Otto, abbiamo provato l’emozione di dormire in una casa-grotta a Matera. I nostri Sognidoro presso Le Grotte della Civita sono stati conciliati dall’aura intima e romantica della Grotta 17, dove anche Otto ha trovato i suoi confortevoli spazi e un kit di benvenuto personalizzato.
Per noi umani i sorrisi e la calda accoglienza della direttrice Ninfa e di Pietro che ci ha accompagnato nella suggestiva chiesa sconsacrata risalente al XIII secolo e scavata nella roccia, oggi adibita a sala per le colazioni e su prenotazione anche per cena.
All’interno della nostra grotta, un piacevole tepore e la luce fievole delle tante candele ci hanno invitato al relax e abbiamo subito approfittato per goderci un bagno nella scenografica vasca che emerge sul pavimento come una enorme conchiglia candida e per riposare sul comodissimo materasso anatomico.
Anche se Matera merita sempre una passeggiata e la posizione de Le Grotte della Civita, collocate a metà tra i Sassi Barisano e Caveoso e al di sotto del Duomo, invita a perlustrare le zone più pittoresche della città, non è stato facile “abbandonare” la nostra casa-grotta in cui abbiamo immediatamente trovato tutti e tre il nostro guscio ideale.
Peraltro Matera ci ha riservato una giornata poco primaverile con temperature rigide che ci hanno ancora più convinto a trattenerci sotto le volte in tufo della nostra accogliente dimora. E pensare che fino al maggio del 2009 queste grotte erano rese quasi inaccessibili dal degrado che nel tempo si era impadronito della zona ridotta a discarica abusiva, area di spaccio e perfino lager di pitbull detenuti in precarie condizioni.
Dunque anche qui Daniele Kihlgren ha voluto sviluppare un progetto completo di recupero salvaguardando l’identità territoriale a partire dal rispetto dei materiali originali fino alla proposta, nella sontuosa colazione del mattino, di prelibatezze locali, dai salumi e formaggi fino alle focacce e alle torte preparate nelle cucine ospitate nei locali più interni della chiesa medievale.
A proposito di colazione: merita un capitolo a parte! Innanzitutto perché a noi e a Otto è stato riservato il tavolo dove una volta era collocato l’altare, una sorta di privée in cui ci siamo potuti godere le golosità dolci e salate disposte sulle tavole riccamente imbandite senza creare alcun disturbo agli altri ospiti e, consentiteci il termine visto che di chiesa sia pur sconsacrata si tratta, in santa pace. Scegliere tra tante delizie non è stato semplice.
Ben quattro le tavole con ogni ben di Dio: squisiti latticini, formaggi e salumi locali, focacce e pizze rustiche, succhi di frutta, yogurt, ciambelle, plumcake, crostate di marmellata, torta al cioccolato e i tipici dolci di Pasqua. Davvero difficile mangiare tutto ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio onorando una tra le colazioni più ricche dei nostri Sognidoro.
Ed è dura lasciare questo luogo, in cui si gode di tutta la poesia di Matera ammirando dalle terrazze panoramiche su cui si affacciano le grotte che si snodano su tre livelli, il Parco Nazionale della Murgia che si estende di fronte come un meraviglioso proscenio in cui l’opera dell’uomo ha completato quella della natura.
Sextantio Le Grotte della Civita
Via Civita, 28 (Sasso Barisano) – Matera
Info: +39 0835 332744 – matera@sextantio.it
Mob./WhatsApp: +39 347 5216592