La luce in fondo al bosco: quella volta che le migliaia di piccole luci intermittenti che foravano il fitto buio del bosco furono un sollievo!
Ma vi raccontiamo tutto dall’inizio… Quella volta che… eravamo in Calabria per una vacanza presso il villaggio La Rosa dei Venti alla Marina di Sibari e decidemmo di andare a cena in un rifugio in montagna di cui ci avevano parlato bene.
Lucciole per lanterne?
Arrivati alla baita di legno, non c’era anima viva. Dopo aver salutato augurando la buona sera si affacciò un signore con uno sguardo truce che con un gesto ci fece accomodare al tavolo centrale della terrazza affacciata sulla vallata che era avvolta dal buio. Nessuna altra luce era visibile oltre quelle del rifugio.
Una volta seduti ci aspettavamo il menu invece… vennero spente tutte le luci e piombammo in una surreale atmosfera nera pece. Naturalmente non capendo cosa stava succedendo inizialmente pensammo a un black-out ma il fruscio di qualcuno che nell’oscurità si avvicinava al nostro tavolo ci fece preoccupare non poco. Perché erano state spente le luci? Volevano farci qualcosa di male? Anche se avessimo avuto la forza di gridare nessuno ci avrebbe sentito perché non c’erano persone probabilmente nel giro di chilometri e chilometri.
I brividi sulla schiena non potevano certo essere addebitati alla frescura in quanto la sera era davvero molto calda ed eravamo saliti dal mare al rifugio proprio per godere di un po’ di aria meno afosa.
Sono stati pochi attimi ma ci sono sembrati eterni! E il timore è aumentato quando il signore che ci aveva accolti ci ha intimato un po’ rudemente di alzarci e seguirlo verso l’abisso. Ma una volta arrivati al limite della balaustra della terrazza ciò che ci siamo trovati davanti ci ha letteralmente lasciato di stucco: migliaia e migliaia di lucciole illuminavano il buio dei boschi sottostanti! Uno spettacolo mozzafiato che le luci accese del ristorante non ci avrebbero consentito di godere. Sembrava che il cielo si fosse capovolto e che le lucciole lo trapuntassero come fossero stelle!
Riaccese le lampade si accese anche un largo sorriso sul volto del nostro oste che quasi rideva apertamente della nostra paura e della nostra meraviglia. Mai viste in vita nostra così tante lucciole.
Insomma quella volta che pensavamo di andare incontro a una brutta sorte abbiamo scoperto una luce in fondo al bosco che avremmo ricordato per sempre come una delle più belle esperienze provate in un luogo che raggiunto al tramonto, un attimo prima che cali il buio, permette alla vista di spaziare senza ostacoli sulla piana di Sibari e sul golfo di Taranto.
Dunque tutto è bene ciò che finisce bene soprattutto se quella volta che… nel buio la luce in fondo al bosco è quella delle lucciole!
Tornando in zona dopo tanti anni, questa volta per soggiornare a Francavilla Marittima, e ripercorrendo quella strada per raggiungere il Santuario della Madonna delle Armi, situato alle pendici del Monte Sellaro in territorio di Cerchiara di Calabria, avremmo voluto fermarci a mangiare un boccone presso il rifugio ridendo di quella nostra esperienza a cui sono seguite tante altre “mangiate” di specialità locali tra cui l’ottimo prosciutto, ma abbiamo scoperto con malinconia che è chiuso da tanto tempo.
Nota conclusiva: se il prosciutto di montagna che abbiamo gustato spesso tra le montagne nella rigogliosa natura del Parco Nazionale del Pollino Calabro da cui si guarda il mare fosse disponibile oltre il confine regionale sarebbe sicuramente considerato una delle migliori produzioni nazionali. Ma per poterlo gustare bisogna necessariamente raggiungere queste montagne e, soprattutto, uno dei posti in cui poterlo fare è chiuso da anni. Che peccato!