Furchì Wine è un marchio nato da poco: si tratta di una piccola azienda a conduzione familiare che produce vini appena fuori dal borgo di Tropea nel fondo Volcano, fin dal XVIII secolo coltivato a vigneti. Se ne ha infatti notizia attraverso un testo del 1720, il “Da cronologica Collectanea” dell’abate Francesco Sergio che nei suoi scritti già narra di un vino famoso nella zona.
Tramonto in vigna a Tropea


A distanza di secoli le viti sono solo passate di mano, dalla nobile famiglia dei Volcano al bisnonno di Marco e Federica Furchì che hanno voluto continuare l’attività dei loro avi concertandola con quella turistica.

Uno dei modi più emozionanti e coinvolgenti che propongono a chi li va a trovare sulla Costa degli Dei è quello di partecipare ai tour enogastronomici alla scoperta dei prodotti tradizionali che la famiglia coltiva da generazioni:
vino e le famose cipolle di Tropea.

Partecipare alla visita organizzata in vigna al tramonto circondati dal verde con lo sfondo del mare è un’esperienza che sintetizza il concetto di Calabria, una terra piccante, aspra e selvaggia con una gastronomia semplice basata su sapori forti. Ma se comune denominatore è il peperoncino, che va a insaporire la maggior parte dei piatti della regione, posto di rilievo è riservato anche alla cipolla di Tropea, dal caratteristico colore rosso.
Accompagnandoci direttamente nel campo, Marco ci ha svelato tutti i segreti di questo prodotto tipico strettamente legato al bellissimo borgo di Tropea nel nome ma in realtà coltivato prevalentemente sulla costa tirrenica della Calabria tra Briatico e Capo Vaticano.
Le cipolle rosse coltivate nella zona, dolci e croccanti, sono di tre tipi e il periodo di raccolta dipende dalla varietà: per la
Tonda Piatta si effettua da metà aprile a fine maggio; per la
Mezza Campana da metà maggio a metà giugno; infine per la tipologia
Allungata, chiamata anche tardiva, avviene da metà giugno a fine luglio.

Conosciute sin dai temi di Plinio il Vecchio e apprezzatissime nel periodo borbonico, le cipolle rosse sono state introdotte nel bacino mediterraneo e in particolare in Calabria, dai Fenici e dai Greci. Molto rinomate nel Medioevo e nel Rinascimento, sono state protagoniste anche di vari diari di viaggiatori, che arrivarono in Calabria fra il Settecento e l’Ottocento, che le descrissero come cipolle dal gusto dolce e non pesante.
Sono ottime mangiate crude in insalata, ma danno il loro meglio anche sotto forma di marmellata in accompagnamento ai saporiti formaggi calabresi e marinate in agrodolce con aceto e zucchero, versioni presenti nelle proposte gastronomiche che
Furchì Wine ci ha riservato nel banchetto che ha seguito la visita. Sul tavolo allestito direttamente in vigna oltre alle cipolle, anche
miele di Sulla,
Nduja di Spilinga tenuta in caldo e pronta per essere spalmata sul pane, formaggio
Pecorino di Monte Poro e salumi locali accompagnati da calici di vini della loro produzione.

Nel
tour del vigneto vista mare ci ha accompagnati Marco, giovane proprietario nonché enologo della cantina, che con grande passione ci ha parlato dei vitigni e delle tecniche di viticoltura sfoggiando un ottimo inglese, dato che il pubblico era quasi tutto di provenienza straniera. Nel giro tra filati e alberi di olivo ci ha seguito anche il nostro Otto che ormai, pur non assaggiando il vino, è diventato un vero esperto di campi coltivati a vigna dal nord al sud dell’Italia.
La degustazione proposta nel
Tramonto in Vigna prevede tre vini. Si apre con i bianchi ricavati dai vitigni affacciati sul mare: dallo
Zibibbo vinificato in uvaggio secco per esaltare le sue qualità aromatiche al
Greco Bianco, l’autoctono a bacca bianca per eccellenza in Calabria, che presenta un colore giallo dorato sprigionando a naso sentori di frutta gialla e miele. E a proposito di miele quello di Sulla è una vera prelibatezza che vanta una piccola ma ricercata produzione. Il
miele di Sulla prende il nome da una pianta erbacea, la Sulla appunto, da cui le api traggono il polline.
La rarità di questo miele dipende dal fatto che la pianta cresce solo nelle regioni del Sud Italia, concentrandosi soprattutto in Calabria. Per questo il miele di Sulla è un prodotto caratteristico della terra calabrese tanto da essere stato inserito nella lista dei PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria. Colorito molto chiaro e non eccessivamente dolce al palato: queste le sue caratteristiche principali ma è il suo sapore delicato a renderlo unico. Come non comprarlo e portarlo con noi a casa?

Mentre il sole calava, i riflessi fiammeggianti hanno colorato il cielo e infiammato i calici di vino di rosé e di rosso a base di Calabrese, ciò che in Sicilia viene chiamato Nero d’Avola, di Syrah, vitigno internazionale di origine medio-orientale e Sangiovese, il più famoso vitigno italiano figlio del Calabrese Montenuovo coltivato da secoli in Calabria con cui ha il 70% di DNA in comune.
Chiacchiere e sorrisi hanno accompagnato la degustazione che ci ha fatto assaporare i vini ma anche i tanti modi di gustare le famose cipolle rosse di Tropea. La realtà dei giovani
fratelli Furchì è nuova e anche innovativa ma c’è tutta la base affinché possa crescere negli anni a partire dall’entusiasmo che accompagna la passione che
Marco e Federica ci mettono nelle loro proposte enologiche.

Per prenotare è possibile scrivere una mail a mfurchi94@gmail.com oppure mandare un messaggio o telefonare al numero 331 7553104.