Dolce Arte e la sua anima Roberto Donno sono per noi vecchie conoscenze. Il primo incontro tanto tempo fa a Cutrofiano, la città della ceramica nel cuore del Salento, dove a due passi dalla piazza principale c’è la sede della sua pasticceria gelateria.
A Cutrofiano nel cuore del Salento
Lui si presenta come un artigiano che ama il suo lavoro, ma vi assicuriamo che Roberto è un vero artista che invece dei pennelli usa altri strumenti per dipingere e creare i suoi prodotti. Ma non solo. Perché le creazioni di Dolce Arte sono belle, buone e testimoni golose del territorio salentino attraverso il legame con le origini e la tradizione, ma anche con contaminazioni innovative.
Nascono così i suoi dolci ma soprattutto i suoi gelati, che propone a Cutrofiano dal 2004 utilizzando le materie prime tipiche del Salento e soddisfando le esigenze dei clienti locali e di coloro che vengono apposta a trovarlo per gustare le sue prelibatezze che di anno in anno si arricchiscono di nuove proposte. Grazie a questo spirito innovativo, oltre alla innegabile bontà della sua produzione, questa piccola pasticceria e gelateria nel cuore del Salento è stata più volte segnalata nella guida del Gambero Rosso.
Ma se vi è venuta voglia di gelato continuate a leggere il racconto della nostra visita a Dolce Arte e assaggiate virtualmente insieme a noi i prodotti preparati con materie prime di eccellenza e ingredienti naturali, senza l’aggiunta di addensanti e conservanti artificiali.
Dopo aver letto, andateci di persona e fatevi coinvolgere dal gusto genuino dei gelati, dei sorbetti e delle granite di Roberto. Ma è proprio qui che arriva la parte più difficile! Quale? Scegliere tra tutte queste bontà che a rotazione vanno dai 130 ai 150 gusti. Vale la pena assaggiarli tutti, dai più classici a quelli che potete trovare solo qui, ma facendovi coinvolgere in una degustazione guidata che si trasforma in un vero e proprio viaggio non solo nel gusto ma nella storia di una terra come il Salento.
Perché, ci dice Roberto mentre ci porge uno dopo l’altro i cucchiaini con gli assaggi, “il cibo nutre anche mente, anima e cuore attraverso le emozioni che sprigiona riportandoci ai primi ricordi di bambini, alle nostre nonne, alle nostre mamme”. E lo paragona a Caronte che traghetta i sentimenti sul filo della memoria e così un dolce o un gelato non è più solo un cibo ma diventa un arricchimento culturale straordinario.
Nei suoi discorsi tornano spesso temi come l’amore che “fa pensare e fare tutto”, la bellezza del mondo che si coglie godendo delle sue sfumature e la semplicità, quella delle cose buone e genuine che riportano all’infanzia, quando chiudendo gli occhi i profumi ti rapiscono. Intanto le nostre papille gustative fremono e quando il percorso emozionale inizia l’esplosione dei sapori in bocca quasi stordisce!
Il primo assaggio è dedicato a Fiocco di Neve, la capretta di Heidi che prepotentemente ci riporta ai nostri pomeriggi infantili davanti alla tv: il sentore di latte di capra è delicato mentre il gusto è fresco e adatto anche agli intolleranti. Aggiunge Roberto: “il latte di capra, dopo quello di asina, è il più vicino al latte materno, dunque questo gusto proietta indietro nel tempo quando era l’unico nutrimento”.
Ognuna delle creazioni di Dolce Arte è legata a una emozione: forte quella alla base della enciclica Laudato si’ di Papa Francesco che esorta al consumo a chilometro zero e al ritorno alla genuinità, con alla base l’arancia simbolo di provvidenza.
Con gli assaggi continuano anche i racconti come quello relativo al gusto Friseddhra proposto più di dieci anni fa. Molti lo considerarono un pazzo, invece ancora oggi questo gelato è tra i più richiesti in quanto perfettamente capace di raccontare il Salento. Ma non pensate alla classica frisella con i pomodori! Perché questo pane biscottato veniva inserito nelle capase, gli orci in terracotta, altro legame forte con Cutrofiano centro ceramico sin dai tempi più antichi, e sul fondo si depositavano le “fruzzule”, cioè le briciole che arricchivano il latte della colazione: le stesse che Roberto usa per il suo gelato.
La novità di quest’anno? Un altro tuffo nel passato con il gusto Nonna Tetta a base di zabaione e Marsala, proprio come quello che si mangiava da bambini a merenda. Non poteva mancare la Pizzica che fa danzar le papille con cioccolato fondente e peperoncino, mentre il sorbetto Femmane è dedicato alle donne che lavoravano nella produzione del tabacco con base cioccolato e sentore di sigaro per cui Roberto utilizza il Toscano 1492 Anno Domini dal gusto pieno e deciso.
Tornando ai gelati, da non perdere gli assaggi di Pistacchio Puro, cremoso e dal sapore intenso, di quello al gusto di Pasticciotto e di Alga spirulina e Menta, che prepara la bocca alla degustazione dei sorbetti, adatti anche a chi è intollerante al lattosio. Da Dolce Arte c’è una grande attenzione a chi non può mangiare alimenti che contengano glutine e zuccheri, con proposte gluten free e ipocaloriche.
Mentre i nostri occhi si perdono tra i colori della tavolozza esposta dietro il vetro del bancone frigo, Roberto continua a proporre e a raccontare: “Ricordo che la nonna mi diceva mangiati la pupuneddhra che ti lavi la bocca”. Così ha pensato a un sorbetto fresco a base di questo ortaggio che sulle tavole salentine chiude i pasti e che può benissimo sostituire il classico al limone per nettare la bocca da un sapore all’altro.
Questo non ho potuto assaggiarlo perché sin da bambina non gradisco il sapore di cetrioli, cocomeri, caroselli e simili, ma Roberto è riuscito a farmi apprezzare il suo gelato alla mandorla, altro ingrediente da me poco amato. Il suo Capasa, che prende il nome dall’orcio in cui si conservavano i fichi secchi, con crema alla mandorla e pralinata di copeta, mi ha conquistato con le sue note pulite e leggermente amare.
Il nostro viaggio sensoriale ha raggiunto le terre scozzesi della birra Tennent’s e il gusto inconfondibile del bitter Campari per poi rientrare in Salento con Peperonata e Pomodori schiattarisciati gustati su una frisellina croccante per stimolare la giusta salivazione e apprezzare fino in fondo questi sorbetti perfetti come aperitivo o antipasto.
Stessa modalità per il sorbetto Ricci di mare e prosecco in cui il sapore dei primi viene amplificato dalle bollicine che solleticano il palato. Ci sono altre idee per il prossimo futuro? Roberto ce le ha svelate ma le teniamo per noi perché la sua filosofia è quella di non proporre troppo e tutto insieme, ma condurre per mano verso percorsi gustativi sempre diversi con un estremo riguardo verso il territorio e la genuinità.
E non solo gelati buoni e cremosi da Dolce Arte. Ci sono dolci per ogni occasione, dalla rivisitazione della torta Red Velvet con crema mascarpone, uno strato di caramello mou e glassa al lampone, al PanTalento, il panettone speciale realizzato con olio extravergine di oliva, lievitato naturalmente, senza lattosio e con diversi abbinamenti tutti da scoprire.
Prima di salutarci ci soffermiamo vicino al mobile frigo in cui sono protagoniste le granite. Accanto alle classiche al limone, alla menta e al caffè ci sono le più “modaiole” Mojito e Spritz e le cremolade ai gelsi neri e al cioccolato classico e fondente, più cremose, simili a quelle siciliane che si gustano nelle brioches col tuppo.
Da tempo avevamo programmato questo incontro e negli ultimi anni lo abbiamo rimandato perché non si può raccontare una passione grande come quella di Roberto Donno a distanza. Per questo vi invitiamo ad andare a trovarlo da Dolce Arte a Cutrofiano per godere delle sue bontà, dei racconti e della luce nei suoi occhi che provocherà meraviglia nei vostri.
Dolce Arte
Via Giuseppe Garibaldi, 31 – Cutrofiano (Le)
www.dolceartesalento.it