Cortina ha per me il sapore dolceamaro dei ricordi. Perché mi riporta alla mente la mia giovinezza e tanti momenti belli vissuti in famiglia. Cortina è stata la meta della prima vacanza con Michele. E a Cortina ho imparato a sciare, più per amore nei suoi confronti che verso la montagna.
Settimane bianche a Cortina
Nel tempo poi ci siamo tornati ogni anno perché i miei decisero di acquistare una multiproprietà alberghiera presso l’Hotel Alaska. Da allora la perla delle Dolomiti è diventata la cornice perfetta delle nostre settimane bianche che il più delle volte coincidevano con la Pasqua.
Tutto questo mi suscita una grande malinconia perché associo i luoghi a momenti felici e soprattutto a una persona che non c’è più. Il mio papà amava Cortina anche se negli ultimi anni lo abbiamo spinto a “tradirla” con Courmayeur. E noi, a causa del cambiamento del regolamento alberghiero che non ammetteva più i cani in camera all’Hotel Alaska, l’abbiamo sostituita per due anni consecutivi con Megève.
Mentre l’ultima vacanza sulla neve insieme al mio papà è stata proprio sul Monte Bianco ma dalla parte italiana. Poi sono passati otto anni e nel frattempo ci hanno lasciato sia papà che Arturo, che in montagna veniva con noi e si divertiva tantissimo.
La neve e lo sci ci sono mancati e quest’anno è stato bello decidere di trascorrere una settimana in montagna insieme a Otto e ai nostri nipotini tra le Dolomiti di Sesto vedendoli alle prese con le loro prime lezioni. Ed è stato bello tornare a Cortina, dove mancavamo da un pezzo: l’abbiamo trovata bella come sempre!
E passeggiando lungo Corso Italia ci sono tornati in mente tutti i momenti vissuti negli anni tra Cortina e i suoi dintorni, immersi nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, istituito nel 1990 e che si estende fino al confine del Veneto con l’Alto Adige, nel cuore delle Dolomiti Orientali. Un’area protetta fra imponenti gruppi montuosi, le cui cime più elevate superano i 3.200 metri di quota.
Il Parco è sorto sulla antica e indivisa proprietà delle Regole d’Ampezzo, istituzione nata ai tempi della colonizzazione celtica e romana con l’obiettivo di salvaguardare l’uso collettivo dei pascoli e delle foreste, che ancora oggi esiste e ha sede presso la Casa delle Regole in Corso Italia e sulla cui facciata si trovano gli stemmi delle nove Regole basse in cui si divide il territorio ampezzano.
Non è l’unico simbolo di Cortina che sorge nel suo salotto, Corso Italia, tra hotel e boutique. Un altro, impossibile da non notare, è il Campanile, alto ben 71 metri ed edificato tra il 1851 e il 1858 in roccia dolomia. Accanto c’è la Parrocchiale SS. Filippo e Giacomo, costruita alla fine del XVIII secolo. Lungo il corso spicca anche la Ciasa dei Pupe, impreziosita dagli affreschi dei fratelli Ghedina che raffigurano le muse della pittura, della musica e della poesia.
La passeggiata nel centro di Cortina per noi cominciava dall’Hotel Alaska in Largo delle Poste e magari dopo uno spuntino da LP Prosciutteria a base di prosciutti di tutti i tipi oppure di un piatto di casunzei all’ampezzana, che è stata la nostra scelta nel giro di dicembre scorso, continuava su Corso Italia.
Sbirciando nelle vetrine delle esclusive boutique che fanno parte della inconfondibile allure di Cortina d’Ampezzo si arrivava immancabilmente davanti a La Cooperativa di Cortina, il più grande e fornito centro commerciale delle Dolomiti. Sei i piani tra cui scegliere i propri acquisti in una vasta esposizione di prodotti tradizionali, originali e tipici.
Naturalmente anche nella nostra scorsa visita non abbiamo potuto fare a meno di lasciarci avvolgere dalla calda e accogliente atmosfera del multistore. Altra tappa fissa è stata da sempre la Stock House, il punto vendita della Cooperativa nato per dare la possibilità di vestire alla moda a prezzi scontati. E quest’anno da qui Michele ha acquistato i suoi nuovi guanti da sci.
Camminando camminando si raggiunge lo Stadio Olimpico del Ghiaccio costruito nel 1956 per i Giochi Olimpici, mentre vicinissima, tanto che ci arrivavamo con gli scarponi e gli sci in spalla dalla hall del nostro albergo, è la stazione di partenza della Funivia Faloria, inaugurata nel 1939 dal principe Umberto.
Mentre raccontavamo le nostre vacanze trascorse a Cortina ai nostri nipotini siamo stati assaliti dai ricordi. E così ci sono tornate in mente le nostre lezioni di sci con i maestri della Scuola Azzurra Cortina da cui abbiamo appreso non solo i segreti della tecnica, ma l’emozione di conoscere e vivere la montagna. E poi i nostri pranzi post sciate ai rifugi, quando con una fame da lupi ci avventavamo su salsicce con patate all’ampezzana, cotte in padella con abbondante cipolla e speck, chiudendo in dolcezza con lo strudel di mele accompagnato da salsa alla vaniglia, panna o da una pallina di gelato.
Il vento freddo è stato quasi spazzato via dal nostro rievocare il tepore caldo e accogliente degli ambienti in legno delle baite in alta quota come il Rifugio Averau o il Rifugio Lagazuoi, uno dei più alti di Cortina. La terrazza sul Monte Lagazuoi è famosa per l’incredibile panorama sulle vette dolomitiche ma quella preferita dal mio papà era quella ampia e assolata del Rifugio Faloria per la comodità di arrivarci: posto all’arrivo della funivia a 2.123 metri offre una cucina particolarmente curata e un self service con una vasta scelta di piatti tipici.
Tra i più gettonati anche il Rifugio Scoiattoli, con la spettacolare vista panoramica sulle 5 Torri da raggiungere con la seggiovia, e il ristorante Lago Scin, sulle rive dell’omonimo lago. Non lontano da Cortina, lungo la strada che porta al Passo Tre Croci, c’è l’agriturismo El Brite de Larieto, immerso nel lariceto più esteso d’Europa: bello raggiungerlo per cena mentre le cime si colorano di rosa al tramonto.
Altri indirizzi spesso scelti per cena sono stati il ristorante Baita Fraina, segnalato nelle guide gastronomiche più prestigiose, e la Baita Pie’ Tofana. Nel primo ci siamo sempre seduti volentieri ai tavoli ospitati nelle tre salette arredate a boiserie con le finestre a incorniciare il magnifico panorama delle Tofane e delle 5 Torri, mentre nella seconda, oltre ai piatti ricercati, abbiamo apprezzato la lista dei vini con più di 300 etichette.
Si sarà ormai capito che al mio papà piaceva non solo mangiare bene ma anche condividere questo piacere con i suoi cari e infatti negli anni abbiamo apprezzato diverse cucine sia in paese che nei dintorni.
Tra quelle che ricordo con più piacere ci sono le proposte delle ricette tipiche dell’Alto Adige e del Veneto gustate vicino alla stube al ristorante Da Aurelio a Passo Giau, con all’esterno la neve che superava il metro e mezzo, e la selvaggina e le carni alla griglia di El Zoco, un must della conca ampezzana. Da grande intenditore di grappe, mio padre amava sorseggiarle dopo cena al ristorante Ospitale, abbinate ai dolci preparati in casa.
Al Tivoli ci siamo stati per un anniversario di matrimonio dei miei genitori, un’occasione speciale da festeggiare con la cucina stellata dello chef Graziano Prest.
Distogliendo l’attenzione dal passato, la novità del nostro ultimo giro a Cortina è stata quella di averla vista addobbata a festa per Natale: dopo tante vacanze trascorse nella settimana di Pasqua, è stato bello ammirarla imperlata di lucine a forma di stelle e alberi impreziositi da palle rosse di ogni dimensione.
Così abbiamo salutato Cortina: il nostro è un arrivederci!
Straordinaria la sensazione di due opposti forti: il gran freddo dell’inverno, con così tanta neve da obbligare a coprirsi al millimetro, e il gran calore irresistibile suscitato dalle salsicce-patate-cipolle-speck, dalla grappa, dalla parola rifugio, e che sottolinea il calore del cuore, quello dei ricordi passati che continuano a vivere legandosi coi ricordi che verranno.
Che differenza diresti che c’è fra Cortina e Courmayeur?
Sono davvero felice che tu abbia colto appieno il senso di ciò che volevo esprimere: il gusto dei ricordi al palato e nel cuore.
Courmayeur e Cortina sono entrambe regine delle nevi: la prima al cospetto del gigante Monte Bianco, la seconda al centro del meraviglioso teatro rosa delle Dolomiti.
A me piace il fascino di entrambe.
Riguardo le piste non mi esprimo perché non scio da tempo 🤍
Io non scio proprio, per questo non le conosco. Teatro rosa sulle Dolomiti… W😍W…