Consigli su come organizzare il viaggio? Noi ci siamo affidati all’agenzia Etnia Travel Concept attraverso cui abbiamo prenotato voli, spostamenti e soggiorni. Abbiamo optato per un volo Air Europa con scalo a Madrid e la nostra prima tappa è stata L’Avana dove abbiamo alloggiato presso Palacio Cueto all’Avana Vieja, zona ideale per esplorare a piedi la città, mentre a Viñales, Trinidad e Varadero abbiamo preferito la casa particular, l’equivalente cubano della guest house.
Consigli su come organizzare il viaggio
Quando andare? Anche se il clima è mite tutto l’anno, il periodo ideale è tra novembre e aprile, mentre da maggio comincia la stagione degli uragani e il clima risulta più afoso. Noi ci siamo stati nelle prime due settimane di maggio e non abbiamo visto nemmeno una goccia di pioggia!
Il fuso orario è di 6 ore in meno rispetto all’Italia. Riguardo i documenti sono necessari passaporto con validità residua di almeno sei mesi, visto e assicurazione sanitaria. Il visto, che a Cuba si chiama tarjeta de tourista, si presenta ai controlli in aeroporto e consente la permanenza nel paese fino a 30 giorni, rinnovabile per altri 30 dietro pagamento di una tassa presso gli uffici delle autorità di immigrazione. Il periodo massimo di permanenza sull’isola è di 3 mesi consecutivi.
Come spostarsi? L’Avana si gira comodamente a piedi, mentre per raggiungere la collina dove si trova la fortezza del Castillo del Morro per godere della più bella vista della città oppure quartieri più distanti dal centro come il Vedado, potete optare per taxi e cocotaxi, scooter gialli a forma di uovo, o per un giro in auto d’epoca come abbiamo fatto noi prenotandolo direttamente dall’Italia.
Parola d’ordine? Contrattare, sempre e prima di salire sul veicolo.
Per i lunghi spostamenti, adottando uno dei consigli dell’agenzia, abbiamo preso un’auto con autista privato perché a Cuba i noleggi sono cari, non funzionano i navigatori, le strade non sono in condizioni ottimali e vi circola ogni mezzo, dai carretti con i cavalli ai camellos, lunghi pullman trainati da una motrice. E non meravigliatevi se lungo le strade troverete tanta gente a fare l’autostop: l’isola è l’unico paese al mondo in cui l’hacer botellas è regolato dalla legge.
Vi abbiamo già parlato qui su dove e cosa mangiare sull’isola: la cucina cubana non è molto varia ma è gustosa. Riso con fagioli neri e carne vengono serviti dappertutto, così come l’aragosta. Tenete conto che le casas particulares offrono pasti ottimi e abbondanti, mentre per uno spuntino è perfetto lo street food.
Bere sempre acqua imbottigliata per evitare possibili malesseri intestinali ma non dimenticate che Cuba è la patria del ron, ossia del rum, presente nei cocktail più famosi tutti da provare: Cuba libre, piña colada, Mohjto e Daiquiri. In spiaggia è perfetto il cocco naturale e da assaggiare è anche il guarapo estratto dalla canna da zucchero.
Tra i consigli per “sopravvivere” a Cuba un capitolo importante è quello dedicato al cambio della moneta: per strada troverete tantissima gente che vi proporrà di cambiare gli euro in pesos ma non fidatevi perché potrebbero rifilarvi banconote che non valgono nulla. Ricordatevi di cambiare piccole quantità di valuta alla volta e di ricambiare in euro il residuo prima di uscire dal Paese, non solo perché in Italia il cambio non viene effettuato ma anche perché in aeroporto nell’area partenze con i pesos è possibile acquistare soltanto i souvenir che però sono molto più cari che da altre parti. Piuttosto utilizzate ciò che vi rimane per imballare le valigie prima di imbarcarle, ma conservate le banconote da 3 pesos che raffigurano Ernesto Che Guevara ormai considerate da collezione.
Da portare con sé in valigia, adattatori per le prese, creme solari protettive ad alto spettro, prodotti per l’igiene personale, medicine, disinfettanti e un buon repellente antizanzare. Ricordate che il sole tropicale è molto forte e un cappello è il primo acquisto che vi consigliamo di fare: a me si sono sbiaditi i capelli!
Un’altra cosa importante da sapere e che pochi vi diranno prima di partire è che il sistema fognario cubano non è paragonabile al nostro per cui non gettate mai la carta igienica nel water perché eventuali danni vi verranno addebitati.
Capitolo telefonate e schede telefoniche per internet: i nostri consigli. Non usate mai il telefono per chiamare l’Italia perché vi potreste trovare addebitati veri e propri salassi. Ma attenzione anche a inviare sms: il costo è di 1 euro cadauno ma se non parte subito, ogni tentativo di invio vi costerà comunque 1 euro!
Usate le schede prepagate o la linea internet degli alberghi per messaggi e telefonate whatsapp. Le schede si acquistano nei negozi Etecsa, la linea telefonica locale, e si possono scegliere da 1 ora e da 5 ore, utilizzandole per il periodo di tempo segnato a partire dalla prima connessione, per cui prestate attenzione perché una volta attivata non si può bloccare quindi fatelo quando siete sicuri di poterla usare in linea con gli orari italiani tenendo conto che bisogna considerare 6 ore in più.
Riguardo il rum e soprattutto i sigari non comprateli mai per strada dove potrebbero rifilarvi prodotti di qualità scadente. Acquistate i sigari direttamente dove vengono prodotti e seguite tutte le indicazioni per “gustarlo” al meglio. Prima lo si odora, poi si assaggia da spento, se ne mozza la testa con una cesoia a ghigliottina e si accende dalla parte opposta chiamata piede. Dopo le prime tirate veloci, si fuma senza fretta assaporandolo. I sigari differiscono tra loro per lunghezza e diametro e anche il colore ha la sua importanza e vira tra 65 sfumature di marrone.
Quelli acquistati presso le Case di tabacco sono genuini, senza additivi chimici, realizzati interamente a mano con foglie selezionate, essiccate in capannoni di legno di palma orientate verso est perché il sole le riscaldi per 45-60 giorni e arrotolate seguendo metodi antichi.
I maestri torcedores tagliano la venatura centrale di una foglia dividendola in due: una mezza foglia costituirà il rivestimento esterno mentre l’altra metà servirà per tenere compatte le foglie selezionate che costituiscono il corpo, poi avvolgono tutto a spirale, pressano i sigari e li inseriscono in scatole di cedro, per mantenere la giusta umidità ma anche per tenere lontani gli insetti.
Vi siete mai chiesti perché i più famosi hanno nomi come Montecristo o Romeo y Julieta? Nelle manifatture di tabacco era sistemata una pedana dove ogni giorno venivano letti ai torcedores brani di romanzi famosi. Per questo i sigari più prestigiosi furono chiamati così.
Dopo i consigli, pubblicheremo le curiosità su Cuba!