Puglia

C’è una Puglia che davvero in pochi conoscono. Dove il paesaggio è dominato dall’acqua salmastra che occhieggia tra i folti canneti e dal volo degli uccelli di palude. E’ la Puglia delle paludi che nell’arco ionico si estendono da Nardò, in provincia di Lecce, fino a Torre Colimena, già in territorio di Taranto, passando per Porto Cesareo. Pur nelle loro differenze, sono state da tempo riconosciute zone protette grazie al loro habitat unico che offre rifugio a varie specie di uccelli di passo e perfino ai fenicotteri rosa, signori assoluti della Salina dei Monaci, zona umida di 25 ettari sulla riva occidentale di Torre Colimena, marina di Manduria.

Puglia d’acqua dolce

E proprio il fenicottero rosa è stato scelto come simbolo della rinascita di un territorio e come elemento di appeal turistico ma anche di cura e tutela ambientale. La salina, riserva naturale, è da pochissimo stata dotata di una torretta per il birdwatching donata da Claudio Quarta Vignaiolo, che servirà al personale di sorveglianza e alle associazioni ambientaliste e di volontariato non solo per vigilare sul buono stato della fauna protetta ma anche come controllo antincendio, oltre che ai turisti e appassionati che vorranno effettuare birdwatching e sightseeing. E saranno letteralmente “catturati” dai voli e dai richiami di garzette, cavalieri d’Italia, martin-pescatori e, naturalmente, fenicotteri rosa.

Si chiamano Palude del Capitano e Palude del Conte queste zone umide che vantano caratteristiche diverse. La prima, in territorio di Nardò, fa parte del Parco Naturale di Porto Selvaggio e si sviluppa in oltre 500 ettari con pinete, boschi e specchi d’acqua orlati da tamerici, salvia e giunchi spinosi, lungo la costa divisa tra alte dune di sabbia e grotte sommerse. La costa rocciosa si alza in prossimità di Porto Selvaggio: qui, oltre il fitto bosco di pini d’Aleppo, si raggiunge una caletta di bianchi ciottoli per poi tuffarsi in un mare dalle tonalità che virano dal verde al blu.

La Palude del Conte, invece, si distende lungo tutta l’area marina protetta a nord di Porto Cesareo, oltre Torre Lapillo: un paradiso di lunghe spiagge di sabbia finissima con dune alte fino a otto metri che si innalzano tra la macchia mediterranea. Al di là un mare di puro cristallo in cui immergersi lontano dalla calca perfino in piena estate, per chi vuole godersi un mare senza ombrelloni. Succede a Punta Prosciutto, una spiaggia dalla rena dorata, lambita da basse pinete e colline di sabbia ricoperte di rarità botaniche come i ginepri marini e il timo arbustivo, e dall’acqua turchese e poco profonda.

(La foto dei fenicotteri è di Cosimo Dimonopoli; la foto della torretta di Giuseppe Fanuli).

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