MariTè K da Roma in Puglia per amore

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In Incontri, tornati a distanza, abbiamo voluto conoscere Marie Thérèse Ntumba Kabutakapua, in arte MariTè K, artista musicale nata a Roma da genitori congolesi e oggi “barese d’adozione”. Con noi di Città Meridiane parla delle sue grandi passioni, la musica e l’attivismo per i diritti umani, ma anche di viaggi reali e virtuali.

MariTè K: origini congolesi, nata a Roma e pugliese d’adozione

Partiamo dal piano B di MariTè. Se non ci fosse stata la musica nella tua vita cosa avresti voluto diventare?
In realtà, forse tante cose… ma credo che sicuramente avrei fatto la psicoterapeuta oppure avrei fatto la chef!

Di cosa parli nelle tue canzoni?
Le mie canzoni sono lo specchio dei miei pensieri e delle domande che mi faccio. Parlo di vita quotidiana, di fatti realmente accaduti, di situazioni sociali e anche d’amore!

Quali le fonti di ispirazione per i tuoi brani?
Dipende, a volte scrivo di esperienze personali, ma amo molto raccontare di temi sociali: il senza tetto a cui hanno dato fuoco per noia, la ragazza che dall’Africa è venuta per amore ed è stata costretta proprio da quest’amore a prostituirsi, la condizione delle seconde generazioni in Italia…

MariTè

Nel tuo ultimo disco Telling Stories canti in tre lingue: l’italiano, l’inglese e il Ciluba, una delle quattro lingue nazionali della tua terra d’origine. Ci dici il perché di questa scelta?
L’inglese è la lingua della terra che musicalmente m’ispira, l’italiano è la mia lingua materna e il Ciluba è la lingua della famiglia e dei miei antenati. Adoro il suono della lingua inglese, ma per l’italiano e il ciluba, bhè appartengo ad entrambe le culture e le sento molto vive in me e desidero che questo si palesi anche nella musica.

Quali sono gli obiettivi dell’Associazione Internazionale ‘Tam Tam D’Afrique Onlus’? E quali sono quelli raggiunti riguardo la Condizione della Donna nella Repubblica Democratica del Congo?
TTA si occupa di sponsorizzare la donna Africana in Italia, con un occhio particolare sulle donne vittime di violenza sessuale usata come arma di guerra in Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo raggiunto molti traguardi importanti nazionali ed internazionali, come portare le storie riguardanti il Congo al Senato, la creazione di molte collaborazioni con diverse società che si occupano della condizione delle donne nei paesi Africani.

In questo periodo in cui non è possibile creare eventi e portare gli artisti sul palcoscenico come va avanti il tuo progetto ‘Night for Women’?
Stiamo lavorando per il prossimo Night For Women, che sarà differente dalle diverse edizioni, ovviamente per via del periodo che tutti stiamo vivendo. Ma, ci concentreremo molto sull’empowerment della donna con diverse iniziative, che ora non dico, saranno una meravigliosa sorpresa e poi se la situazione migliorerà torneremo sul palcoscenico.

Quali gli esiti delle prime edizioni di questa raccolta fondi per promuovere l’Alfabetizzazione di donne Congolesi Vittime di Violenza Sessuale usata come Arma di Guerra?
Questo è uno dei progetti di TTA che più mi è a cuore. Siamo riusciti tramite N4W a raccogliere una somma in grado di far studiare le donne che hanno subito violenza sessuale usata come arma di guerra e a far partire delle piccole aziende (sartoriali, commerciali nei mercati, parrucchiere), per far sì che ognuna di loro potesse essere indipendente. Rientrare nella società dopo avere vissuto esperienze simili non è mai facile e spesso si viene ripudiate dalle proprie famiglie. Oltre il danno anche la beffa. Ma Con N4W, TTA ed il Pentagramma di Bari, siamo riusciti a sostenere il progetto!

Da quanto tempo MariTè non ti rechi in Congo, il paese della tua famiglia d’origine?
Una vita, sono stata per la prima e unica volta all’età di 14 anni, mio malgrado poi non sono più tornata, ma spero di tornare presto per rivedere questa meravigliosa terra e per riabbracciare parte della mia famiglia che vive in Congo.

MariTè

Quando ti sei trasferita in Puglia e perché?
Mi sono trasferita tre anni fa, per motivi personali, avevo bisogno di cambiare aria e di provare qualcosa di nuovo oltre che mettermi alla prova. Adoro la Puglia e adoro Bari, per certi versi mi ricorda moltissimo il Congo e il modo di accogliere molto africano! Mi trovo molto bene!!! E poi di fatto sono diventata barese a tutti gli effetti dopo aver sposato mio marito!!! 

Quali i momenti della tua intensa e brillante carriera che ricordi con più piacere?
Sicuramente l’esperienza in Giappone che ha dato la spinta a tutto e poi il concerto di Natale in Vaticano insieme a Cheryl Porter e gli Halleluja Gospel Singers, è stata un’esperienza meravigliosa e meraviglioso è stato collaborare di artisti di grande levatura, nazionale ed internazionale.

Cosa farai non appena saremo liberi da questa pandemia?
Organizzerei un concerto, mi manca cantare in pubblico e sicuramente un viaggio!

Se adesso potessimo viaggiare in sicurezza in quale parte del mondo andresti?
Negli States, ho il forte desiderio di visitare New York e New Orleans.

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