Del progetto “Tocca la storia Touch the history” ci ha parlato la prima volta l’artista e cara amica Pamela Maglie che è stata coinvolta sin da subito in questa lodevole iniziativa al MATER, Museo Archeologico del Territorio Ugo Granafei di Mesagne.
Storia, famiglie e Caravaggio al MATER
Di che si tratta? Nell’ambito della
campagna Museo per tutti il 31 maggio scorso presso il
Castello di Mesagne, sede del museo, è stato aperto al pubblico
un percorso tattile curato dalla
Direzione del Museo retta da Alessia Galiano con il coinvolgimento dell’
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) della Sezione Territoriale di Brindisi e la collaborazione del
Gal Terra dei Messapi.
Questo percorso prevede per tutti i visitatori la possibilità di toccare alcune copie dei reperti disposte accanto agli originali custoditi nelle teche. Al tempo stesso si possono ascoltare delle audio-descrizioni – anche in lingua inglese – in modo da ricevere alcune informazioni di dettaglio non solo sull’origine dei singoli pezzi esposti nel Museo ma anche sulle caratteristiche morfologiche che definiscono la stessa modalità tattile di fruizione.
Ed è qui che è entrata in gioco Pamela con la sua capacità di realizzare una copia artigianale ma perfetta di uno dei pezzi più belli dell’intera collezione ospitata al piano terra del MATER: il recipiente per liquidi chiamato askos a forma di pantera.
Il progetto fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di abbattere il più possibile le barriere architettoniche, cognitive, linguistiche, ha preso letteralmente forma grazie alle opere riprodotte con maestria e accompagna i visitatori alla scoperta di dettagli dei singoli reperti e della loro storia millenaria, rendendoli fruibili anche a chi non può coglierli attraverso lo sguardo ma deve utilizzare il tatto per averne contezza.
Le copie dei reperti, realizzate dai due artigiani pugliesi Andrea Antonazzo e Pamela Maglie sono collocate su basi dove è possibile leggere anche in braille i testi delle didascalie e, inquadrando il QR code di riferimento, accedere ai contenuti sonori narrati dagli attori Giampiera Di Monte e Giancarlos Stellini. Un altro QR code introduce agli stessi testi tradotti in inglese da Ian Beattie.
Ma le attività del Museo sono in continua evoluzione e se non abbiamo potuto essere presenti alla presentazione di “Tocca la storia” abbiamo voluto partecipare alla
Giornata nazionale delle famiglie al museo. Così domenica 8 ottobre abbiamo raggiunto Pamela Maglie a Mesagne dove è stata impegnata in uno dei laboratori di ceramica dedicata ai bambini nell’ambito di
“Apriti Museo con diario di una schiappa”: una pacifica e allegra invasione delle sale intorno al cortile del castello da parte di piccoli accompagnati dai genitori ha caratterizzato il pomeriggio.
Bambini di tutte le età sono stati chiamati a cimentarsi con terra e argilla al tornio con
Monica Giametta e con mattonelle di terracotta graffita insieme a Pamela. Ognuno di loro ha ricevuto un passaporto con un timbro che consentirà di ritirare la propria opera da portare a casa dopo la cottura in forno. Un bel modo di coinvolgere grandi e piccoli che rientra nel progetto nazionale di
#famigliealmuseo che ha dato spazio anche agli studenti dell’IISS E. Ferdinando chiamati a fare da Ciceroni e a raccontare le opere custodite nel MATER e la storia del magnifico castello di Mesagne.
E nel cortile anche Otto ha avuto i suoi momenti di gloria in quanto è diventato un “pezzo forte” dell’esposizione museale a cui tutti si sono avvicinati per una coccola e una carezza. La sua presenza non è sfuggita alla Direttrice Alessia Galiano con cui ci siamo fermati a chiacchierare amabilmente e che ci ha confermato che nel castello i nostri amici a 4 zampe sono ammessi negli spazi all’aperto mentre nelle sale è consentito l’accesso ai cani di piccola taglia se portati in braccio.
A chiusura della giornata abbiamo visitato l’interessante
mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo” organizzata da
Puglia Walking Art e visitabile sino all’8 dicembre 2023: una esposizione di
35 opere che evidenzia un percorso che ripercorre l’arte del periodo che va dalla metà del ‘500 alla metà del ‘600 e che si incrocia con 4 opere contemporanee, le tele realizzate dall’artista tarantino
Roberto Ferri.
Tra le tele esposte capolavori provenienti da grandi collezioni private italiane, fondazioni, enti religiosi e alcuni musei, poco noti al grande pubblico, come la
Conversione di San Paolo di Ludovico Carracci, una splendida
Maddalena penitente di Artemisia Gentileschi e il
Ragazzo morso da un ramarro attribuito a
Michelangelo Merisi, più noto come
il Caravaggio.