Torniamo a Napoli sempre con piacere. Questa volta la “scusa” giusta ce l’hanno fornita Andrea e Valentina Pietrocola gli ideatori del blog La Cucina del Fuorisede che insieme a Gino Sorbillo ci hanno selezionati come vincitori della serata premio #acenadaSorbillo in cui abbiamo degustato diversi tipi di pizze che ci hanno idealmente portato in giro per l’Italia, proprio come fanno gli studenti che decidono di frequentare l’Università lontano da casa.
Un progetto di recupero sociale e turistico
Abbiamo così pensato di contattare i sei ragazzi della Cooperativa Sociale San Nicola da Tolentino, nata nel 2014 come costola della Cooperativa Sociale “La Paranza” onlus, protagonista da ormai dodici anni della rinascita del Rione Sanità e di cui abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato alla visita delle Catacombe di Napoli.
La nostra intenzione, infatti, era quella di raccontare la loro storia insieme al luogo, magnifico, di cui in questi anni si sono presi cura. Quindi di questo post, nonostante sia inserito nella rubrica #sognidoro, non è protagonista solo il monastero seicentesco sede di Casa Tolentino, ma tutte le attività che ruotano intorno al complesso monumentale di proprietà dei Padri Missionari Vincenziani e che sono schegge di luce radiosa in zone come queste.
Quando siamo arrivati, dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio convenzionato in corso Vittorio Emanuele, abbiamo inizialmente stentato a capire che lo stretto arco con la ripida scalinata affacciato su una delle strade più trafficate di Napoli, fosse il percorso pedonale che conduce allo slargo su cui troneggiano il complesso e la statua della Madonna di Lourdes.
Al cancello ci ha accolto Federica Capuozzo, la responsabile della Comunicazione di Casa Tolentino. E’ da lei che cominciamo a sapere di più sull’evoluzione di questo progetto chiamato Napolixenìa che è stato finanziato da Fondazione CON IL SUD e che si prefigge l’integrazione e l’occupazione dei cittadini e la valorizzazione della zona dei Quartieri Spagnoli. Ed è sempre lei che ci porta a una prima scoperta di questo paradiso.
Immerso in un verde che non ti aspetti ai piedi di Castel Sant’Elmo e della Certosa di San Martino, oasi di pace e silenzio in una delle aree più frenetiche e densamente popolate della città. Ma da qui sembra tutto lontano: i suoni arrivano attutiti, ovattati e il panorama rapisce lo sguardo.
Già Federica ci spiega che Casa Tolentino non è solo un b&b ma rientra in un progetto molto più ampio in cui sono appassionatamente impegnati i ragazzi della cooperativa, tutti dei Quartieri Spagnoli e tutti pronti a creare un’occasione di emancipazione e riscatto.
Ce lo ribadisce più tardi Peppe Maienza, responsabile dell’organizzazione degli eventi di Casa Tolentino, che ci ha accompagnati nel giro alla scoperta dei Quartieri Spagnoli, una delle attività proposte dal gruppo per promuovere il patrimonio di arte, tradizioni e cultura popolare, spesso sconosciuto anche agli stessi napoletani.
Come abbiamo anticipato, la cooperativa, formata anche da Francesco Porpora, Ferdinando Cuomo, Antonio Trotta e Gianluca Leone che coordina il lavoro di tutti, ha ottenuto la gestione di parte dell’enorme struttura dai Padri Missionari Vincenziani e l’ha fatta diventare un fiore all’occhiello della zona e un punto di riferimento per le famiglie grazie ai laboratori ludico-ricreativi con i bambini e alla collaborazione con associazioni e parrocchie presenti sul territorio.
Da luglio hanno fondato anche una Asd (associazione sportiva dilettantistica) che si chiama “Vic – Vicoli in corso” per poter meglio gestire queste attività di “contorno” di natura sociale per il Quartiere che vanno da quelle laboratoriali calcistiche a quelle di intrattenimento quali teatro itinerante, playground per bambini, eventi musicali per poter valorizzare e mettere in risalto le potenzialità del territorio.
Rivolti ai turisti, invece, i servizi di accoglienza nelle tredici stanze, di cui nove con vista sul mare, tutte dotate di connessione Wi-Fi, TV e frigobar, riscaldamento, bagno privato e prima colazione, e le visite alla scoperta dei vicoli, ma anche del complesso stesso.
A cominciare dal giardino di 5mila metri quadri, che dal 2010 è “Bene di interesse storico e artistico” e Monumento Nazionale del Ministero dei Beni e Attività Culturali e dove è ospitato il campo da calcio realizzato con prodotti eco-compatibili per la salvaguardia dell’ambiente.
Peppe ci ha accompagnato per gli spazi di questa enorme struttura che è stata per anni utilizzata come seminario e ci ha mostrato la chiesa dedicata alla Madonna di Lourdes, un’altra sorpresa. Non sapevamo che a Napoli è stato dedicato il primo Santuario alla Beata Vergine di Lourdes, dove si recava in pellegrinaggio anche San Giuseppe Moscati, di cui si conserva una sua lapide in onore alla Madonna nella Cappella della Grotta, riprodotta in tutto simile a quella di Lourdes.
Man mano, la chiesa semplice e tutta bianca fu arricchita con marmi pregiati, preziosi dipinti e maestosi altari. Caratteristica, forse unica, è che quasi tutte le pareti, i pilastri del Santuario e persino le pareti della Sacrestia sono ricoperte da lapidi ex-voto attestanti la riconoscenza all’Immacolata di Lourdes per grazie ricevute: se ne contano più di 3000 e la prima è del 1875, diciassette anni dopo le Apparizioni.
Poi siamo saliti sul tetto della chiesa da dove lo sguardo spazia sul golfo, un quadro meraviglioso con la massiccia presenza del Vesuvio e l’isola di Capri sullo sfondo in cui mare e cielo si confondono.
E ci si convince presto di essere nel posto giusto, come recita lo slogan sul sito, perché qui si fa pace con il mondo. E si dorme come angioletti: la notte nella nostra stanza, con le due finestre spalancate sulla città e il mare, quadri speciali che cambiano a ogni ora del giorno e della sera, è trascorsa serena e al mattino la rigenerante colazione ha fatto il resto.
Un piccolo, unico neo: non possono godere di questo paradiso i nostri amici a quattro zampe.
Casa Tolentino
Gradini San Nicola da Tolentino, 12 – Napoli
Info: +39 081 19929121
info@casatolentino.it – www.casatolentino.it