Quando per la prima volta, su una rivista di viaggi, ho visto una foto dei Casoni di Caorle ho pensato a un luogo esotico e molto lontano da noi. Non avevo idea che queste capanne ricoperte in canna di palude con l’abside semicircolare rivolta in direzione del vento fossero costruite su suolo italico. Così, quando ho scoperto che si trovavano in Veneto, mi sono ripromessa di andare ad ammirarle e a scoprirle in loco.

La laguna che stregò Hemingway

L’occasione è arrivata nell’ultimo nostro giro a Venezia e dintorni, grazie alla cortese disponibilità di un amico sino ad allora virtuale, Luca Perissinotto, originario proprio di Caorle. Luca è venuto a prenderci dall’aeroporto di Venezia e ci ha accompagnato in una visita dei suoi luoghi di nascita, facendoci scoprire non solo l’area dei Casoni ma anche la inaspettatamente colorata cittadina, che in molti scorci, ricorda moltissimo l’isola di Burano.

Caorle

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La nostra passeggiata è cominciata dal centro di Caorle che da una parte si affaccia sul Rio Interno o porto Peschereccio, che accoglie coloro che come noi arrivano dall’entroterra, e dall’altra è dominato dall’alto e massiccio Campanile, considerato il simbolo della cittadina.

Caorle

La nostra attenzione è stata subito catturata da una strana imbarcazione, la caorlina grande da parata, chiamata Città di Caorle. Luca ci dice che è la riproduzione delle imbarcazioni tipiche di Caorle, dal fondo piatto e la prua e la poppa uguali e rialzate, ma a 24 rematori, utilizzata per scopi di rappresentanza e cortei acquei. Quasi ininterrottamente dal 1996, la Caorlina grande Città di Caorle è parte del corteo della Regata Storica di Venezia. Ed è inoltre utilizzata anche per trasportare la Madonna dell’Angelo durante i solenni festeggiamenti che si tengono ogni cinque anni nel mese di settembre a Caorle e di cui Luca ci parla durante la visita al Santuario sul mare.

Caorle

Ma prima attraversiamo il paese camminando per il principale Rio Terà, come dice il nome un ex canale ora interrato, sul quale si affacciano botteghe, negozi e locali di ogni genere. Prima Caorle era una piccola Venezia con calli, campielli, rii e canali che la attraversavano. Oggi rimane solo il Rio Interno ma resistono i colori brillanti delle case dei pescatori che riportano con la mente a Burano.

Caorle

CaorleDopo la sosta al Duomo di Santo Stefano, eretto nel 1038 e considerato una costruzione unica al mondo, frutto della contaminazione architettonica tra le correnti Ravennate e Bizantina, ci siamo diretti verso la spiaggia frequentatissima in alta stagione. La nostra meta è il Santuario della Madonna dell’Angelo che si raggiunge con la passeggiata che collega le due spiagge di Levante e di Ponente, arenili di sabbia dorata con fondali che digradano dolcemente, insigniti di riconoscimenti prestigiosi come la Bandiera Blu e la Bandiera Verde.

Caorle

Questa chiesa alla quale gli abitanti di Caorle sono molto legati è dedicata a San Michele Arcangelo e nasce insieme alla leggenda che Luca ci racconta e che narra di una statua lignea raffigurante la Madonna che galleggiava tra le onde, in bilico sopra un grande blocco di marmo. Gli sforzi dei pescatori per portarla a terra furono vani e solo il tocco di un gruppo di bambini riuscì a spostare la statua. Per questo il piccolo edificio sul mare è dedicato anche alla Madonna e in suo onore si svolge ogni cinque anni la solenne processione sul mare a bordo della caorlina grande da parata.

Caorle

Caorle

Gli scogli che costeggiano la passeggiata sono stati trasformati dal 1992 in poi in vere e proprie opere d’arte. Ad avere questa idea fu lo scultore Sergio Longo e successivamente venne istituito il Premio Internazionale “Scogliera Viva”, al quale partecipano ogni due anni artisti di fama internazionale.

A questo punto è d’obbligo uno Spritz in compagnia di Luca che subito dopo ci accompagna a esaudire il nostro desiderio di vedere da vicino i famosi Casoni che incantarono persino lo scrittore americano Ernest Hemingway. Arrivato qui nell’inverno del 1948 ospite del Barone Raimondo Nanuk Franchetti al quale era legato dalla passione per la caccia e da una profonda amicizia, lo scrittore dedicò alla laguna di Caorle alcune delle sue pagine più belle del libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”, pubblicato nel 1950, in cui si racconta dell’amore del protagonista per la nobile ventenne veneziana Renata e della poesia e della quiete di questo ambiente sospeso tra la terra e il cielo.

Caorle

Così riprendiamo l’auto per recarci nel cuore della laguna che lambisce Caorle, situata fra le foci dei fiumi Lemene e Livenza e il Mare Adriatico, per raggiungere l’Isola dei Pescatori e i tipici Casoni.

Caorle

La Laguna di Caorle è un’area naturalistica protetta, dove convivono una particolare flora, uccelli migratori e una grande varietà di pesci. Un’oasi incontaminata, dove il tempo che scorre lento e silenzioso rispecchia quella che per secoli è stata la principale attività praticata dagli abitanti di queste zone: la pesca.

Caorle

Infatti i Casoni erano le case dei pescatori e delle loro famiglie e ancora oggi rappresentano abitazioni ecologiche costruite con materiali a km zero: canne palustri, attentamente assemblate e lasciate essiccare, pali di legno e argilla. Le costruzioni originali non hanno finestre, né camini, in quanto il fumo del grande focolare in mattoni esce in maniera naturale dalle fessure fra le canne che creano la copertura.

Nel corso dei secoli, purtroppo, molti sono andati distrutti spesso a causa di incendi, ma fortunatamente è ancora possibile ammirarne alcuni lungo i canali. Non è sempre semplice visitarli all’interno ma noi siamo stati fortunati perché abbiamo intercettato un proprietario che volentieri ci ha fatto entrare nel suo: desiderio realizzato al 100 per 100!

Il prossimo step, nella bella stagione, sarà quello di esplorare la laguna di Caorle a bordo di una imbarcazione avventurandoci fra canali e terre emerse.

6 COMMENTS

  1. Credo che Luca si possa considerare fortunato; vive in una splendida cittadina. Colori e architettura piacevoli. Bellissima la torre campanaria del Duomo di Santo Stefano e graziosi i Casoni

  2. Anche se adesso Luca abita con la sua famiglia a qualche chilometro da Caorle è orgoglioso del suo paese di nascita e ne ha buone ragioni: Caorle è davvero un borgo delizioso! E Casoni e dintorni hanno incantato anche Hemingway 😉

  3. Wow! E’ veramente una città molto carina con quelle case coloratissime che mettono tanta allegria. I casoni ci incuriosiscono molto anche noi. Sono un esempio eccezionale di come l’uomo si sia adattato al territorio in cui vive. Purtroppo nell’ultimo viaggio in Veneto non siamo riusciti a passarci, ma sicuramente lo inseriremo in un prossimo itinerario!

  4. Bravi perché ne vale veramente la pena! E, mi raccomando, prenotate anche voi la visita con Luca Perissinotto 😉

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