I miei ricordi del breve viaggio in Tunisia, si dipanano sul filo della memoria, alternando veri e propri scatti fotografici impressi nella mia mente alle intensissime emozioni sensoriali provocate dagli effluvi profumati dei fiori dei giardini di Tunisi e Hammamet che ancora permangono nelle narici.

Una terra al profumo di gelsomino

Ci sono stata sei anni fa: alle spalle la Rivoluzione del Gelsomino contro Ben Ali e ancora lontani i tempi degli attentati che hanno allontanato la gente da questa terra ospitale e bella.

Permane impresso nel ricordo vivissimo, l’intenso profumo di gelsomino che è dappertutto in Tunisia e la fa da padrone soprattutto negli enormi giardini che circondano i suoi alberghi da mille e una notte, eleganti e fascinosi come solo in certe parti del mondo sanno essere, con servizi esclusivi offerti con grande semplicità, che contrasta con l’estrema ricercatezza degli ambienti. Un tocco di vera poesia l’atto di porgere al viaggiatore accaldato una salvietta fresca e profumata per detergersi dal sudore e un bicchiere di latte di mandorla aromatizzato al limone.

Già ti senti rinato! Ma non è nulla al cospetto di ciò che mi attendeva nella suite: fiori freschi, un cesto di saporita frutta locale e petali, petali e petali di rose sparsi dappertutto! Un benvenuto talmente romantico che è stato davvero un peccato viaggiare da soli in questi magnifici posti.

Nei giardini grandi piscine con giochi d’acqua invitanti e suggestivi, ma per chi preferisce il mare c’è anche quello. Passerelle tra l’erba conducono a lunghissime spiagge di finissima sabbia dorata dove è bello rilassarsi su comode chaise-longue all’ombra degli ombrelloni di paglia, rinfrescandosi di tanto in tanto, bagnandosi in un mare limpido, tranquillo e poco profondo.

La magia si ripropone la sera. Per i gourmet c’è l’imbarazzo della scelta tra i ristoranti proposti dai grandi alberghi, dove si degustano calici di ottimo vino accompagnati da couscous, pesce freschissimo e delizie locali.

Ma andiamo con ordine. Il tour, alla scoperta di città ricche di fascino, spiagge dorate, mare turchese, mercati odorosi e variopinti e, per finire in bellezza, ottima cucina, è cominciato a Tunisi, con il volo che da Roma è atterrato qui.

Per poi proseguire alla volta di Sidi Bou Said, il piccolo centro bianco e blu che contrasta con i rossi e i viola delle bouganville straordinariamente rigogliose e che sovrasta la baia.

Deve il suo nome a un santo, Abou Said ibn Khalef ibn Yahia Ettamini el Beji che qui volle costruire un villaggio, ma il bianco e il blu che caratterizza il pittoresco borgo ha origine nei primi del ‘900 da una regola stabilita dal barone Rodolphe d’Erlanger.

La passeggiata tra le stradine lastricate e le candide case conduce in cima al villaggio dove la vista spazia su tutta la baia ma mentre si sale lo sguardo coglie l’azzurro del mare anche tra una casa e l’altra.

La puntata a Sousse, cittadina famosa per il suo lunghissimo litorale affollato sia di giorno che di notte, è d’obbligo non solo per gli acquisti del miglior artigianato tunisino ma anche per assaggiare le specialità locali.

Tra queste ho assaggiato il brik, una sorta di calzone di leggerissima  pasta sfoglia, ripieno di tonno e uova e poi fritto, un piatto tipico del Ramadan, abbastanza energetico da ottemperare, dopo il tramonto del sole, al digiuno che si fa durante la giornata nel periodo.

Un’altra tipica pietanza del mese del digiuno sono le dita di Fatima, una sfoglia fritta a forma di cilindro ripiena di carne macinata e spezie. Un elemento base della tradizione culinaria tunisina è l’harissa, un impasto di peperoncino e spezie locali.

Unico rimpianto? Essere stata ospite nell’albergo con il più grande centro di talassoterapia di tutta la Tunisia e non averne approfittato! L’ultimo giorno è stato dedicato a Tunisi, capitale e principale porta d’ingresso del paese, e ai suoi vivacissimi e colorati mercati.

Dopo una passeggiata sulla lunghissima Avenue Bourguiba, tappa al Marché central, il grande mercato coperto dove si ritrova tutta la produzione tunisina di frutta, pesce, verdura, spezie e ogni genere di merce.

Quindi, comprati i succosi datteri maturi, si va alla volta del souk per gli ultimi acquisti prima di partire, con l’illusione di potersi portare via un po’ di questa meravigliosa atmosfera.

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