Tra i nostri viaggi di domani vorremmo presto inserire il forest bathing, un viaggio immersione nei meandri del bosco, i cui effetti anti-stress sono da tempo noti ma che in Italia sta prendendo piede solo negli ultimi tempi grazie alla presenza di numerosi boschi con specie alto-emissive di monoterpeni, sostanze chimiche prodotte dagli alberi e immesse nell’aria che rafforzano il sistema immunitario.

No allo stress con il forest bathing

I primi a scoprire il benessere determinato dalla respirazione profonda di queste sostanze aromatiche emesse dagli alberi, principali responsabili dell’odore delle foglie, sono stati i giapponesi che nel 1982 attraverso l’Agenzia governativa delle foreste hanno lanciato il programma shinrin-yoku. Si tratta di una vera fuga nella natura che garantisce rilassamento, regolarizzazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa e anche una minore percezione della fatica.

E’ stato confermato da uno studio dell’Università del Queensland in Australia che ha stabilito che bastano 30 minuti al giorno di passeggiata nel verde, anche di parchi cittadini, per ridurre del 10% depressione e ipertensione. In più, secondo una ricerca congiunta condotta dall’Università dell’Illinois e dall’Università di Hong Kong, il contatto con gli alberi infonde serenità e lasciare che lo sguardo si perda tra tronchi, rami e foglie, regala un profondo benessere fisico e mentale anche ai più stressati.

E se passeggiare nel verde già aiuta, farlo in un bosco può aumentare i vantaggi in modo esponenziale: respirare i profumi di muschio selvatico, foglie e resine è anche un vero toccasana per il sistema immunitario in quanto rende il nostro organismo più forte per combattere virus ed elementi esterni. Perché, cosa accade? Le note profumate raggiungono il sistema limbico del cervello, riequilibrando l’organismo.

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Le specie più “potenti” di alberi da questo punto di vista sono il leccio, la sughera, la quercia spinosa, il faggio, il castagno, il pino domestico, il pino d’Aleppo, l’eucalipto e il pioppo. Tutte specie presenti in Italia in cui è possibile seguire dei percorsi creati proprio per questo tipo di contatto con la natura.

Pioniera è l’Oasi Zegna nel biellese (www.oasizegna.com) che dal 2015 offre informazioni pratiche e percorsi ad hoc: tre i sentieri, particolarmente ricchi di sostanze benefiche, che portano il visitatore nel silenzio e nella quiete dei boschi, che prevedono escursioni di mezza giornata alternando camminate a lunghe soste nel verde. A Bormio in provincia di Sondrio, QC Terme (www.qcterme.com) organizza percorsi di forest bathing, mentre il primo in Trentino aprirà nel giugno 2018 a Fai della Paganella, all’interno di una splendida faggeta.

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Nel frattempo potete provare l’esperienza in modo autonomo scegliendo la località in base all’essenza preferita: lecceti in Sardegna, nel Supramonte (www.parcogennargentu.it), o nella zona costiera della Toscana meridionale, tra Livorno e Grosseto. Ancora in Sardegna e nel basso Lazio sui Monti Ausoni ci sono le sugherete (www.parcoausoni.it).

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Più a nord, per gli amanti delle conifere, le migliori foreste di abete rosso sono in Alto Adige e in provincia di Sondrio, nel Parco nazionale dello Stelvio (www.stelviopark.it). Per i castagneti la meta è il Piemonte (www.parcodelmonviso.org) insieme a Liguria e Toscana settentrionale.

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Numerosissime le faggete, dall’appennino tosco-emiliano ai monti Simbruini, tra Lazio e Abruzzo (www.simbruini.it) fino alla Foresta Umbra sul Gargano (www.forestaumbra.com), dove il faggio riesce a raggiungere 350 anni di età e un’altezza di 45 metri mentre solitamente la statura non supera i 35. Inoltre, le “faggete vetuste” della Foresta Umbra, insieme a quelle dei parchi del Pollino, dell’Abruzzo e delle foreste del casentino, in Toscana, sono state ufficialmente riconosciute come patrimonio Unesco dell’Umanità: motivo in più per camminare tra questi tronchi e magari appoggiarvi la schiena o abbracciarli, una cosa che infonde profonda fiducia.

Per chi volesse ulteriori informazioni sul sito www.parks.it è consultabile un accurato elenco delle zone verdi, divise per parchi nazionali, regionali e riserve.

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