L’Acquario del Salento, nella frazione balneare Santa Maria al Bagno di Nardò, pur nelle sue modeste dimensioni provoca stupore e meraviglia anche in chi come noi ne ha visitati altri più noti e di maggiori dimensioni.
Vivere insieme in fondo al mar!
Ma vi assicuriamo che l’Acquario salentino, aperto nel 2016 e allestito nei locali di una ex scuola materna, non ha nulla da invidiare per colori e varietà ai suoi “fratelli maggiori” come l’Acquario di Genova e l’Oceanogràfic di València.
Infatti nelle 17 vasche di acqua marina distribuite nelle quattro sale tematiche, che abbiamo percorso con la guida di Valeria Dell’Atti responsabile di Fluxus Società Cooperativa che dal 2017 gestisce le visite al sito, non mancano pesci, molluschi, crostacei echinodermi dalle forme più variegate e dalle tinte fluorescenti.
Il plus? Per vedere queste forme di vita marina non è necessario raggiungere luoghi remoti ma recarsi dove abitualmente andiamo al mare per un tuffo e una bella nuotata. Gli ospiti dell’Acquario del Salento infatti in natura vivono nelle acque e sui fondali sabbiosi e rocciosi mediterranei.
In particolare pesci, stelle marine, ricci, polpi e tutte le altre specie animali e vegetali che popolano le vasche sono tipiche del Mar Ionio, da Taranto fino a Santa Maria di Leuca. Per cui lo stupore raddoppia quando si pensa che basta inforcare una maschera e calarsi tra i fondali per scoprire un mondo subacqueo colorato e sorprendente!
Molte le scoperte, a partire dal simbolo dell’Acquario del Salento che è il cavalluccio marino “punk” chiamato Gaspare, un simpatico esemplare di Hippocampus guttulatus. Non lo troverete nelle vasche perché è una specie protetta che da poco sta ripopolando i nostri mari, ma solo immortalato nelle gigantografie appese alle pareti del corridoio che conduce alle sale espositive, vere e proprie opere d’arte che l’autrice Virginia Salzedo ha messo a disposizione dell’Acquario per la mostra fotografica permanente “Gaspare e altre creature dello Ionio”.
Poco tempo fa è arrivata la polpessa Isidora che ha giocato con noi attraverso il vetro, prima spruzzando inchiostro e nascondendosi nell’anfora di creta e poi attaccandosi alla parete trasparente cercando con i tentacoli le nostre dita.
Il percorso, che è sempre guidato per offrire una migliore esperienza e salvaguardare gli animali ospitati, parte dalla sala in cui è rappresentata la Grotta Bernardini che si trova nell’area del Parco Naturale di Portoselvaggio e Palude del Capitano. La grotta sommersa è formata da due vasche speculari: nella parte più buia della cavità si muovono le magnoselle o cicale greche e si mimetizza la Bonellia Viridis, invertebrato oggetto di importanti ricerche in cui il maschio vive tutta la sua vita come parassita nel corpo della femmina. Negli ultimi tempi è oggetto di importanti ricerche scientifiche in quanto secerne una sostanza tossica chiamata bonellina che ha grandi proprietà battericide che potrebbero farne l’antibiotico di terza generazione per eccellenza in grado di uccidere i batteri resistenti agli antibiotici di uso comune.
Nella vasca che simula il mare aperto, oltre le pareti rocciose della cavità, ci dovrebbe essere l’Apogon Imberbis, pesciolino rosso dai grandi occhi, ma non c’è in quanto, come ci ha spiegato Valeria, sotto il livello del mare le stagioni si susseguono proprio come sulla terraferma per cui il periodo invernale è meno colorato di quello estivo.
L’Acquario del Salento rispetta l’alternarsi della natura dato che ospita prevalentemente fauna selvatica, che viene periodicamente restituita al mare e sostituita grazie al supporto dei pescatori locali. Per cui in questo momento non ci sono pesciolini rossi che torneranno quando le acque raggiungeranno temperature più miti.
Nella successiva stanza sono ospitate le vasche in cui è possibile osservare forme di vita che popolano il mare fino a 20 mt di profondità: saraghi, salpe, occhiate, oloturie, murene, donzelle pavone e i “pinti di re” o donzelle maschio, particolarmente interessanti per il fenomeno dell’ermafroditismo.
Unico esemplare non autoctono, ma che ha ormai invaso le coste ioniche rappresentando un pericolo per uomini e animali domestici, è il vermocane, un verme marino dotato di setole urticanti che provocano irritazione.
Vasche più grandi ospitano specie marine che vivono fino a 25 mt di profondità tra cui dentici, cernie, seppie, paguri, granchi, l’intelligentissimo Polpo Vulgaris e stelle marine carnivore di grandi dimensioni come le Marthasteria glacialis.
L’ultima sala è quella del mare profondo in cui sono ricostruiti i resti dei principali naufragi e inabissamenti verificatisi durante la Seconda Guerra Mondiale lungo la Costa Jonica: l’aereo tedesco Junker-Ju 88, il piroscafo italiano Caterina Madre e il cacciatorpediniere inglese Quail, tra cui si aggirano splendidi esemplari di scorfani rossi, pesci balestra, ricci matita, dotti, menole e oloturie reali.
Nella sala multimediale, alla fine della visita, ci siamo commossi durante la visione del filmato che mostra il reinserimento in natura di un astice femmina Blu del Mediterraneo. Portata presso l’Acquario del Salento da un ristoratore della zona, aveva perso una chela, ma quando è stata liberata le era ricresciuta: è stato bello vederla tornare nel suo mondo dove ha subito cercato e trovato una tana dove poter riprendere la sua lunga vita in libertà che può arrivare fino ai 150 anni di età.
Intanto nell’Acquario di Santa Maria al Bagno sono rimasti ben nascosti in una vasca due piccoli astici di pochi centimetri la cui crescita è monitorata dagli esperti biologi. Ci vorrà del tempo per vederli diventare grandi ma nel frattempo rimarranno protetti tra le pareti vetrate rappresentando una delle poche eccezioni perché, come ci ha detto Valeria, non è frequente che gli animali si riproducano in cattività.
Quella all’Acquario del Salento è una visita che consigliamo a tutti, grandi e piccoli, per guardare il nostro mare oltre il pelo dell’acqua e imparare a interagire negli incontri ravvicinati che possono capitare nel mondo subacqueo. La visita si può prenotare direttamente sul sito www.acquariodelsalento.it
ACQUARIO DEL SALENTO
Via Cesare Augusto, 7 – Santa Maria al Bagno, Nardò (LE)
E-mail: info@acquariodelsalento.it
Facebook: @acquariodelsalento
Ciao Rosalia! Per un momento, nel leggere il titolo, ho pensato seguirti in una immersione nel mare cristallino del Salento. Ma questo Acquario è una anticipazione, come giustamente tu stessa hai affermato, alle cose che è possibile vedere immergendosi in quelle splendide acque.
Non ti nascondo che amo moltissimo gli Acquari, e ne ho visitati parecchi, ma questo non lo conoscevo proprio! Dalle immagini, è davvero bellissimo, mi ispira tantissimo! Ne prendo nota per quando tornerò in Puglia!
Mimì
Ciao Mimì l’Acquario del Salento è una vera chicca! Inoltre, tranne alcuni esemplari che non potrebbero riprendere la loro vita in natura, tutti sono solo temporaneamente ospiti per cui ogni visita riserva sorprese!