A Ruffano per riprendere il filo

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Tornare a Ruffano ci ha fatto riprendere il filo proprio da dove avevamo interrotto. Infatti vi avevamo parlato della cittadina e di quanto ci avesse sorpreso la quantità di palazzi signorili e chiese del suo centro storico.

Ruffano

Repetita iuvant

E avevamo chiuso il post con una promessa (leggete qui): quella di tornare in paese per trascorrere una serata alla Farmacia dei Sani per conoscere di persona Fabio e Roberto e assaggiare le prelibatezze preparate da Valentina.

Dopo tre anni siamo riusciti a mantenere la promessa e a riannodare il filo grazie alla squisita ospitalità di Pamela Maglie che ci ha accolto nella sua deliziosa Suite Il Glicine nel centro storico di Ruffano (di cui vi parliamo in #Sognidoro). E’ stata anche l’occasione per rivedere Maria Luisa Giorgetti che ci ospitò nel suo Agriturismo Spirdo dandoci l’opportunità di scoprire Ruffano, borgo che fino ad allora era “sfuggito” ai nostri giri salentini.

Ruffano

Come ci eravamo ripromessi, ci siamo ritrovati a cena tutti insieme compreso Otto alla Farmacia dei Sani, che si chiama così perché qui una volta, accanto a questi ambienti dalle belle volte a botte in pietra che ospitavano le scuderie del palazzo, si trovava la farmacia del paese. Il locale, partito come osteria tipica con mamma Ada ai fornelli, è ora un ristorante moderno e intrigante gestito dai tre fratelli Rizzo.

Ruffano

E questo si nota sin dall’esterno dove spiccano le installazioni in un brillante color verde che danno il benvenuto agli ospiti. Chiamate Maria e Coco sono opera di Pamela Maglie, come l’installazione site specific dal titolo “Cum-servare” che pende dal soffitto nell’ampia sala interna (opera dell’artista di cui vi parliamo in #Incontri), i piatti tutti diversi, i fiori e i segnatavoli in ceramica sui tavoli, su cui è presente il logo del locale replicato anche sulla etichetta del vino della casa, il Primitivo Russu.

Nello stesso verde delle installazioni esterne e dei fiori all’interno, riprende il disegno della croce della farmacia e il disegno della tovaglia tipica delle trattorie, ma anche e soprattutto il segno + che rimanda all’idea di una somma di valori positivi. E mi ha colpito che sul menu, tra le varie doverose raccomandazioni obbligatorie in tempi di Covid19, c’è anche quella di essere ottimisti.

Ruffano

Ruffano

E ciò mi ha immediatamente reso simpatici i proprietari ancor prima di conoscerli, celati dalle mascherine nere di ordinanza: Fabio a presidiare l’interno e Roberto a fare gli onori di casa in sala.
Di Valentina possiamo dire molto, ma non tutto. I suoi piatti parlano sicuramente per lei ma non abbiamo avuto la possibilità di conoscerla di persona, dato il suo impegno in cucina con i tavoli della corte esterna del ristorante tutti prenotati.

In tavola insieme al vino Russu è arrivato il goloso e scenografico benvenuto, una rivisitazione dei cecamariti, un piatto povero della tradizione salentina tipico della zona di Torrepaduli che consiste in un impasto fritto di acqua e farina con verdure, e delle cialde di orzo con deliziose salsette di olive verdi e arachidi, serviti su un letto di chicchi di orzo.

Noi non potevamo non ordinare quello che è considerato il piatto “storico” di Farmacia dei Sani, un primo forte e saporito, dagli ingredienti decisi: gli spaghettoni con colatura di alici, pistacchi e limone candito.

Poi abbiamo voluto contrastare la calibrata sapidità di questa proposta con uno dei dolci proposti in carta a base di caffè d’orzo, banana caramellata e mandarino. Unica nota stonata? A tavola sarebbe stato bello chiacchierare, oltre che brindare al nostro incontro e alla nostra prima cena insieme alla Farmacia, ma la contemporanea inaugurazione con musica dal vivo del bar nella stessa piazza ha compromesso questa parte della serata che abbiamo terminato con una passeggiata nel borgo antico di Ruffano e con il proposito di tornare a goderci presto un’altra cena in tranquillità.

Avere più tempo da trascorrere nella zona ci ha permesso questa volta di apprezzare come Ruffano rappresenti il punto di partenza ideale sia per chi vuole approfondire la conoscenza del territorio del Capo, così come viene definita questa area del Salento, sia per chi vuole scegliere ogni giorno un mare diverso in cui immergersi.

Infatti Ruffano si trova al centro di un ideale triangolo, equidistante o quasi da allettanti località. Chi preferisce le fresche brezze adriatiche in breve tempo può raggiungere le Marine di Diso e di Andrano, così come abbiamo fatto noi scegliendo di trascorrere la parte della giornata dedicata al mare presso il Lido Cochabamba che ha il plus di essere dog friendly e che ha accolto in modo caloroso anche il nostro Otto.

In pochi minuti si è anche al cospetto del mare cristallino del litorale ionico e in una mezz’oretta si è a Leuca per un tuffo dove i due mari si abbracciano.
Per chi ha voglia di girare dopo il mare, vicine sono Gallipoli da una parte e Castro e Tricase dall’altra: estroversa e movimentata la prima, più schive e riservate le altre, sono perle del Salento dalla bellezza indiscutibile che vanno visitate.

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Comments

  1. Il dolce sì! Il resto è tutto da leggere e da scoprire. Benvenuta (almeno virtualmente) in Puglia Patrizia 😊

  2. C’è davvero tutto qui. La scelta del nome, la location e la sua storia, contaminazione tra arte e cibo, tradizione e innovazione.

    Grazie per la dritta Rosalia. È un luogo che segno senz’altro…

  3. Ne sono certa Benedetta ti piacerebbe moltissimo! Quando verrai in Puglia ci andremo insieme 😊

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