Il modo migliore per visitare il centro storico di Gallipoli? Perdersi! Gallipoli è l’unico esempio in Europa di isola racchiusa da mura sui quattro lati. E l’isoletta di Sant’Andrea che la precede al largo e che oggi è dominata dal faro, era la sentinella che faceva da avamposto alla città.
Gallipoli, una chiocciola che emerge dal mare
Mentre l’isola che accoglie il borgo antico, collegata alla terraferma da un ponte, ha la forma di una chiocciola che emerge dal mare e racchiude strette e attorcigliate viuzze che oggi rallentano il percorso e la furia dei venti e una volta servivano anche a confondere e intrappolare i nemici.
Noi, che a Gallipoli ci siamo stati varie volte e ne abbiamo già raccontato la parte monumentale di chiese, palazzi e castello, in questa occasione abbiamo voluto perderci nel pittoresco intrico di candide case, di piccole corti, di stradine che si intersecano.
Rimanendo affascinati dalle case a corte, ma anche da scale e scalette che si arrampicano sui muri raggiungendo altane e terrazzi vista mare. Passeggiando per le strade strette e lastricate ci si imbatte in archi, finestre, ricchi portali e “mignani”, una eredità delle logge di epoca romana dai quali spiare la vita in strada senza poter essere visti. Ovunque “canta” il barocco, con i balconcini panciuti in ferro battuto, le pietre intagliate delle facciate e i ricami degli eleganti portali.
Lo sguardo viene catturato dagli imponenti balconi, spesso sostenuti da folle di statue come quello del palazzo della famiglia Taiano che vanta anche un ornatissimo portale.
E non si rimane certo indifferenti di fronte alla bella rampa di accesso all’ex oratorio dell’Immacolata, costruito nel 1732 sulla via Sant’Angelo e ricco di molte sculture, dipinti e fregi.
Se sono aperti, intrufolatevi negli androni degli antichi palazzi che a volte nascondono vere sorprese! E’ il caso di Palazzo Balsamo sulla via principale che taglia in due il borgo vecchio di Gallipoli. Qui si trova, al numero 56 di via Antonietta de Pace all’interno del cortile del palazzo, il negozio di gioielli Nugae, in cui le due sorridenti sorelle Vittoria e Giulia vi accoglieranno mostrandovi il loro fiabesco e delizioso spazio in cui raccolgono e propongono tutto ciò che a loro piace. “Fidatevi delle bazzecole, vi renderanno leggeri”: questo il loro motto, secondo noi una filosofia da cui lasciarsi conquistare.
Nell’armonioso gioco di case emergono poi le chiese, a cominciare dalla cattedrale dedicata a San’Agata, dalla facciata cesellata nel giallo tufo leccese e il fastoso interno barocco.
Lasciando la via principale e passeggiando sulla strada panoramica a mare che cinge la città antica con i bastioni di pietra, sono molte le chiese che si incontrano e che si affacciano direttamente sul blu.
Tra le più belle la Chiesa della Purità, seicentesca, con la bianca facciata animata da pannelli in piastrelle maiolicate.
Le passeggiate vi hanno messo fame? Gallipoli è città di pescatori e non si sbaglia mai se si mangia pesce. Quello appena pescato e spesso ancora vivo nelle vasche lo trovate giù al porto dalla pescheria La lampara (via Mercato Ittico, tel. +39 0833 261936 – +39 338 1108667), che da quattro generazioni si occupa del servizio di vendita del pesce, ma ultimamente offre anche la preparazione di ottimi aperitivi a base di frutti di mare freschi e di piatti squisiti a base di pesce al naturale.
Noi non abbiamo saputo resistere a un grosso scorfano sfilettato, preparato in modo tale da essere una delizia per gli occhi e non solo per il palato! Si poteva poi dire di no ai frutti di mare che occhieggiano ovunque? Cozze, vongole veraci, ostriche, noci bianche e reali, insieme a scampi e gamberi viola hanno completato il nostro pranzo allietato da un vino bianco fresco e leggero.
Pesce freschissimo e di prima qualità è il biglietto da visita del ristorante La Grotta Marinara di Antonello Corciulo (via Cesare Battisti 13, tel. +39 0833 264030 – +39 340 2807746 – info@ristorantegrottamarinara.com) nel centro storico di Gallipoli. Ricavata nella splendida struttura di un antico frantoio ipogeo, la trattoria propone piatti a base di pesce e frutti di mare la cui freschezza viene esaltata da preparazioni tradizionali ma anche innovative e raffinate. Da non perdere il fritto di paranza e il polpo in pignata, ma anche il delicato polpettone di palamita, lo sgombro fritto servito con la cipolla rossa e le polpette di polpo.
A questo punto si è nuovamente pronti, con la pancia piena, a perdersi tra i vicoli tortuosi del borgo facendosi guidare dal profumo del mare per ritrovare la rotta.