Aquabike, Otranto per 4 giorni la sua “casa italiana”

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Aquabike

Aquabike a Otranto che per 4 giorni è stata la “casa italiana” di questa disciplina. L’aquabiking è una disciplina divenuta leader della motonautica per numero di praticanti: sono ben 25mila i tesserati nel mondo e 250 i piloti ufficiali in rappresentanza di 28 Paesi. E sono ben due anni consecutivi che il Salento ospita le spettacolari competizioni di questo sport. Dopo Castro lo scorso anno, è stata Otranto a ospitare la prima tappa del campionato Uim-Abp Aquabike Class-Pro World Chamionship – Gran Prix of Italy in cui sono intervenuti team e piloti che con le loro personal water craft o aquabike o aquascooter o moto d’acqua, chiamatele come più vi piace, hanno animato lo specchio d’acqua del porto della cittadina.

Campionato Mondiale di Aquabike a Otranto

E cominciamo proprio da loro, dalle rombanti protagoniste, a raccontare questo long weekend idruntino che ha visto sfrecciare questi bolidi sul pelo delle cristalline acque del mar Adriatico. Le moto d’acqua si dividono in due categorie: le Ski, progettate per essere guidate in piedi, richiedono forza fisica, agilità nelle gambe e nelle braccia e sono utilizzate nella categoria Freestyle. Le Runabout sono invece moto d’acqua grandi che prevedono la guida da seduti e che includono anche una sella.

Spettacolari le acrobazie del Freestyle, in cui i piloti, con le loro esibizioni di tre minuti hanno esaltato il pubblico: ogni rider infatti compie una serie di evoluzioni, manovre e figure che vengono premiate con punteggi assegnati dai giudici di gara. Contano la spettacolarità dell’esibizione, l’aspetto tecnico e la novità delle figure proposte. E anche quest’anno non c’è stata storia e i primi due podi sono andati ai fratelli croati Rok e Nac Floriancic, nonostante per favorito fosse dato Rashid Al Mulla, degli Emirati Arabi.

Noi di Città Meridiane prima delle gare abbiamo intervistato il simpatico e disponibile Roberto Mariani, romano di Roma, ma con i piedi nell’acqua e la testa fra le nuvole, che nel 2014 è stato campione italiano nella categoria Free Style. La nostra intervista sarà tra poco online nella sezione Video del blog.

Coordinata da uno staff che, tra tecnici e piloti, comprende duecento addetti, nel rispetto dei regolamento UIM (Union Internationale Motonautique), la manifestazione si è articolata con le prove libere, la pole position per determinare la griglia di partenza del Gran Premio e la gara vera e propria. Il percorso delle categorie Ski Ladies, Ski Division GP One uomini e Runabout, delimitato da una serie di boe è stato teatro delle gare serrate e adrenaliniche tra i 60 piloti provenienti da 21 paesi. Particolarità dell’apertura della giornata del Mondiale di Aquabike Gp Italy è stata la dead enginee, ossia una partenza dalla riva anziché dal mare. Peccato non avervi potuto assistere dalla nostra postazione perché dalle immagini si evince che è stata davvero spettacolare, con gli holder che a stento trattenevano le moto rombanti fino al via del commissario Uim, Luca Filiberti!

Veri e propri colpi di scena si sono succeduti nei 25 minuti della gara di Runabout: bandiera bianca e last lap con il numero 25 del polacco Wisniewski Andrzej, che in testa fin da subito, ha rotto a metà gara. Da allora in poi la battaglia è stata dura finché l’ungherese Jorgensen Marcus con il numero 11, si è piazzato in pole chiudendo con la vittoria finale. Gli altri vincitori nella gara di Moto 1 sono: nello Ski Ladies la svedese Emma Nellie Ortendahl, vera regina della tappa con due vittorie su 2 più Pole del venerdì, e nella SKI Division GP One lo spagnolo Nacho Armillas.

A dare il via al Campionato Mondiale di Aquabike a è stato il Presidente UIM (Union Internationale Motonatique), Raffaele Chiulli, da poco nominato presidente ARISF, l’associazione delle federazioni non olimpiche, ma riconosciute dal CIO, e vicepresidente di SportAccord (associazione che raggruppa le federazioni sportive internazionali che fanno capo al CIO). Purtroppo la tappa di Otranto non ha portato fortuna agli italiani che non sono andati molto bene: Fracasso chiude a quota 13 punti, Secchiaroli 7, un solo punto iridato invece per Alessio Schintu. Si salva solo Monti nella categoria Sky maschile con un quinto posto provvisorio in classifica generale. A consegnare i premi nella serata conclusiva di domenica 12 giugno, il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, il presidente di H2O Racing, Nicolò di San Germano, il presidente Uim, Raffaele Chiulli e il direttore organizzativo Gp Italia, Mariangela De Carlo.

Tra il rombo dei motori sull’acqua, la musica del bar Maestrale sul molo e il via vai di piloti e organizzatori tutti presissimi dalle varie esigenze imposte dall’evento, noi tre di Città Meridiane, compreso il nostro Arturo, che quest’anno è stato dotato non solo di press pass ma anche di quello per poter essere ammesso nell’area vip H2O Lounge, ci siamo goduti momenti di pace, tranquillità e relax. Il primo è stato quello della serata trascorsa presso Masseria Muzza per l’aperitivo di benvenuto, in un’atmosfera di grande raffinatezza esaltata dal candore della struttura in contrasto con il cielo infuocato dal tramonto raddoppiato dagli specchi d’acqua tutt’intorno. Un contesto perfetto per indossare il caftano in seta a onde azzurre e blu di Fontanarosa Atelier, intrigante per le sue trasparenze ma di grande eleganza, abbinato agli orecchini “Leaves” in bronzo dorato di Giulia Barela Jewels.

L’ultimo è stato quello della cena di gala al Castello di Casamassella, un luogo fiabesco che tra ambienti e giardini ha offerto il palcoscenico ideale alla chiusura di questa tappa italiana del Campionato mondiale di Aquabike. Tra uno e l’altro, abbiamo riposato benissimo tra il verde e la piscina del Residence Altair in prossimità dei Laghi Alimini, dove i cinguettii degli uccellini hanno sostituito i rumori a volte assordanti provocati dai bolidi, e il garbo e la disponibilità di Andrea e Fabio ci hanno letteralmente conquistati facendoci dimenticare per un po’ la frenesia di casa a Otranto. Dove comunque abbiamo potuto apprezzare un angolo di pura poesia gastronomica e di assoluta calma sul terrazzino ombreggiato de Il Giardino nascosto attraverso i piatti di Simona, luminosi come i suoi occhi e freschi come il suo sorriso.

Arrivederci Otranto!

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