Mario Cresci

Qualcuno direbbe “non si vive di solo pane”! Noi di Città Meridiane ci crediamo profondamente e infatti siamo convinti che siano molto importanti, oltre che un lauto pasto, un buon sonno e anche tanto cibo per la mente… Così vi suggeriamo di raggiungere Campi Salentina per l’inaugurazione della mostra “Mario Cresci – 28 fotografie dal Museo della fotografia del Politecnico di Bari dedicate a Campi Salentina” a cura di Lorenzo Madaro e Pio Meledandri. 

Dal Museo della fotografia del Politecnico

L’inaugurazione sarà domani 14 gennaio alle ore 17 alla presenza dell’artista e la mostra resterà aperta fino al 14 febbraio presso la Sala Don P. Serio in piazza Libertà a Campi Salentina.
Il progetto espositivo è promosso dal Comune di Campi Salentina – Assessorato cultura e pubblica istruzione, in stretta collaborazione con il museo della fotografia del Politecnico di Bari e l’associazione Obiettivi fotografici.
All’inaugurazione interverranno, moderati dalla giornalista Chiara Spagnolo (La Repubblica-Bari):
Egidio Zacheo, sindaco di Campi Salentina;
Davide De Matteis, assessore alla cultura, Comune di Campi Salentina;
Lorenzo Madaro, giornalista e curatore d’arte contemporanea;
Pio Meledandri, direttore artistico museo della fotografia, Politecnico di Bari;
Valentina Morello, associazione fotografica Obiettivi;
Mario Cresci, artista.

Queste, in anteprima, le parole dell’artista: Sono passati quasi dieci anni dai giorni trascorsi a Campi Salentina, su invito di Pio Meledandri nell’ambito di un seminario in collaborazione con il Dipartimento di Architettura ed Urbanistica del Politecnico di Bari diretto da Dino Borri. Durante la mia permanenza, venni a sapere che Campi Salentina è il paese natale di Carmelo Bene, uno dei più grandi attori teatrali del Novecento. La notizia mi sorprese perché pochi erano i segni e le iniziative legate al suo nome. Solo ora, rivedendo le mie immagini, capisco che sapere che questo luogo era legato all’attore, ha inconsciamente influenzato la “parte attiva” della mia visione, “quella costantemente mobile” e percettiva. Sono immagini non particolarmente fotogeniche, quanto piuttosto segnate da un desiderio di naturale teatralità: case viste frontalmente come semplici quinte teatrali, dipinte come grandi teleri; sezioni di colori corrispondenti alle varie proprietà abitative.
E gli attori: una giovane donna che osserva dall’angolo di una casa; un uomo vestito a festa con in mano palloncini bianchi, in attesa degli sposi davanti alla Chiesa; su una parete bianca il disegno di un graffitaro e da un piccolo spazio un ciclista entra improvvisamente in scena dal labirinto delle strade. E ancora altre immagini di un paese vivo con le sue strade, le luminarie della festa del patrono, i lavori in corso, la periferia, il campo dello sport e in tutto questo i suoi attori: gli abitanti, la gente comune. Perché in fondo un paese è come un grande teatro all’aperto, un luogo in cui è sempre possibile esercitare lo sguardo che nasce dal pensiero e dalla memoria. (Mario Cresci, agosto 2015)

In concomitanza con il finissage, sarà presentato il catalogo della mostra, con testi dei curatori, dell’artista e di Dino Borri, urbanista e docente al Politecnico di Bari.

Orari d’apertura: martedì e giovedì 15-18.30; sabato e domenica 16-20 o su appuntamento.
Info: 338 6338627.